Cultura

GIOVANI & TEATRO – Ovvero andare alle Tragedie di Siracusa per scoprire il mondo Greco tra cultura e divertimento

di Luca Scaffidi Militone

Si sta articolando molto positivamente la stagione teatrale dell’anfiteatro di Siracusa che, quest’anno, nel suo calendario, assieme a “Le Supplici” ed “Edipo a Colono”, ha inserito la Medea di Euripide, una delle opere che più hanno intrigato non solo i greci, ma tutti gli spettatori che, successivamente, hanno avuto la possibilità di assistervi.

2009-manifesto-70x100_250_x_357Una tragedia sicuramente tra le più note e cariche di “pathos” della produzione tragica greca, che continua ad entusiasmare centinaia di persone, ad ogni replica, in un mondo che, spesso, sembra non apprezzare altro genere di spettacoli  al di fuori degli usuali format televisivi di “veloce” fruizione, che spaziano dal Grande Fratello, ad Amici di Maria De Filippi. In questo contesto è evidente che colpisca molto favorevolmente l’entusiasmo nei confronti dello spettacolo classico, dimostrato dai giovani che ogni anno ed anche nell’attuale stagione teatrale, affollano numerosissimi la cavea dell’anfiteatro greco di Siracusa.
Ciò accade anche grazie al coinvolgimento delle scuole superiori isolane e soprattutto dei licei ed al non indifferente entusiasmo che tanti professori riescono a trasmettere agli allievi nei confronti della materia insegnata, agli stimoli indirizzati verso la nascita della passione per una forma d’arte – il teatro e nello specifico, per la tragedia greca – così ricca di suggestioni e messaggi  carichi di attualità e contenuti moderni.
Moltissimi ragazzi vengono a contatto e rimangono affascinati dalla maestria con la quale ancor oggi, i grandi tragediografi antichi, tramite appassionati attori, riescono a suscitare emozioni tanto intense.
Un esempio illuminante tra le scuole lo rende il liceo Lucio Piccolo di Capo d’Orlando, che ha gestito i viaggi a Siracusa e l’acquisto dei biglietti ridotti per la rappresentazione in più giorni.
In tal modo è riuscito ampiamente a venire incontro alle esigenze di tutti coloro che non volevano rinunciare al piacere di godere dello spettacolo classico.
medea1_264_x_175Indubbiamente l’aspetto ludico di trascorrere una giornata insieme agli amici prima dello spettacolo, è un incentivo per molti, anche per coloro che di solito non rivelano di essere così sensibili alla partecipazione a manifestazioni teatrali di sorta.  Ben venga quindi il “pretesto” della gita che tanto entusiasmo raccoglie in tutti i ragazzi, se questo può funzionare da stimolo per consentire loro di entrare in contatto con questa bellissima forma d’espressione recitativa, del corpo e della mente.
Alla fine si torna a casa, stanchi, ma soddisfatti e certi di aver partecipato ad  un evento davvero unico, che si ripete da millenni.

alcuni_studenti_del_liceo

 

 

 

 

 

 

 

XLV CICLO DI RAPPRESENTAZIONI CLASSICHE
Teatro Greco di Siracusa 9 Maggio / 21 Giugno 2009
scheda delle tragedie
Medea di Euripide
Trama
Nella città di Corinto si consuma il dramma della barbara Medea. Sposa di Giasone e da questi abbandonata per la figlia del re Creonte, la maga medita ed organizza la sua atroce vendetta da consumare nell’ultimo giorno che il re le ha concesso di trascorrere nella sua città.
Fingendo di volersi riconciliare con Giasone e di aver compreso i motivi che lo hanno spinto a contrarre nuove nozze, Medea convince lo sposo a chiedere che i suoi figli possano rimanere a Corinto con il padre e la nuova sposa. Manda quindi alla donna in dono un peplo e un diadema consegnati dai bambini e intrisi di un veleno mortale che immediatamente arde le carni della giovane donna e subito dopo del padre che la stringeva a sé ormai esanime.
medea_2_264_x_175Ma la vendetta non è ancora compiuta. La donna vuole infliggere a Giasone, l’uomo che avrebbe dovuto rispettarla ed esserle riconoscente, la pena più grande che si possa immaginare: Medea uccide i suoi stessi figli.
Una volta compiuto il misfatto si alza sul carro del Sole. Lei stessa seppellirà i figli e poi si recherà ad Atene, dove Egeo le ha promesso ospitalità.
A Giasone non resta che inveire contro la barbara che ha rovinato lui, la sua casa, la sua stessa discendenza.

 

Regia : Krzysztof Zanussi
Cast
Traduzione: Maria Grazia Ciani
Regia; Krzysztof Zanussi
Impianto;  scenicoMassimiliano e Doriana Fuksas
Costumi; Beatrice Bordone
Musiche; Daniele D’Angelo
Movimenti; Vasily Lukianenko
Regista;  assistenteTatiana Alescio
Cosulenza drammaturgica; Margherita Rubino
Allestimenti a cura diFrauke Stenz
Costumista assistente e responsabile sartoria; Marcella Salvo
Direzione del Coro; Simonetta Cartia
Progetto luci; Elvio Amaniera
Progetto audio; Vincenzo Quadarella
Direttore di scena; Enzo Campailla
Assistente della costumista; Anna Lombardi

Interpreti
Nutrice; Antonietta Carbonetti
Pedagogo; Francesco Alderuccio
Medea; Elisabetta Pozzi
Creonte; Francesco Biscione
Giasone; Maurizio Donadoni
Egeo; Michele De Marchi
Messaggero; Giacinto Palmarini
Figli di Medea; Giorgia Campisi, Beatrice Trovatello
Mimo; Vasily Lukianenko
Corifee; Rita Abela, Valentina Bardi, Evita Ciri
Coro di Donne;  di CorintoSimonetta Cartia, Chiara Catera, Carmelinda Gentile, Manuela Giangrasso, Doriana La Fauci, Valeria Lombardo, Niryis Pouscoulous, Katia Principato, Gabriella Riva
Soldati; Andrea Avenia, Davide Geluardi, Fabio Ignaccolo, Cristian Mortellaro, Raffaele Strano, Giorgio Tarantello, Giuseppe Tramontana

le altre tragedie di quest’anno
Edipo a Colono di Sofocle
Trama
Edipo, mendico e cieco, giunge in un bosco sacro nel borgo ateniese di Colono, sorretto dalla figlia Antigone. Qui, secondo l’oracolo, concluderà la sua vita. Dapprima il Coro dei vecchi ateniesi cerca di allontanarlo, poi cede, mosso a pietà dalle sue sventure. Arriva anche Ismene, figlia di Edipo, e annunzia la discordia dei fratelli Eteocle e Polinice che lottano per il dominio su Tebe. Eteocle ha infatti usurpato il trono e Polinice è esule ad Argo per radunare un esercito di guerrieri con cui marciare sulla città. Soprattutto, Ismene rivela il nuovo oracolo in base al quale, morto o vivo, Edipo avrebbe portato salvezza ai suoi alleati; per questa ragione, dalla sua città, avrebbero cercato il suo favore o di averlo in proprio potere. Il primo è Creonte che, non riuscendo nel suo intento, cerca allora di portare via Antigone e Ismene, poi salvate da Teseo. È la volta di Polinice, che chiede al padre alleanza contro il fratello Eteocle, ma Edipo lo respinge e maledice i suoi due figli, destinati a uccidersi reciprocamente. Ora Edipo è pronto a morire e riconosce i segni inviati dagli dei, con un tuono improvviso. Dopo essersi accommiatato dalle figlie, si allontana accompagnato da Teseo e scompare misteriosamente nel bosco chiamato da una voce divina. Soltanto Teseo assiste alla misteriosa morte di Edipo ma serba il segreto, vincolato da un giuramento sacro. E grazie a questo “mai un dolore sfigurerà” Atene, la città che ha accolto il supplice straniero e che, ora, Edipo proteggerà per sempre.

Le Supplici di Eschilo
Trama
Le figlie di Danao sono fuggite dall’Egitto per evitare le empie nozze con i loro cugini. Riparate sulla costa argiva sotto la guida del padre, giungono supplici presso Pelasgo, re di Argo, a cui raccontano in un fitto dialogo le ragioni della propria fuga e la storia della propria stirpe. Pur essendo straniere, come rivela subito l’aspetto e l’abbigliamento esotico, esse rivendicano origini argive, poiché discendono dalla fanciulla Io, di stirpe argiva, che era stata amata e fecondata da Zeus e perseguitata da Era. Trasformata in vacca e tormentata con il pungolo di un tafano, Io era giunta Egitto dopo lunghe peregrinazioni, e qui aveva partorito Epafo, loro antenato.
Il re ascolta le Danaidi supplici, ma esita ad accordare loro protezione, temendo di mettere a repentaglio la sicurezza e la vita stessa del suo popolo accogliendo le straniere.
La situazione si complica quando le fanciulle minacciano di uccidersi impiccandosi alle statue degli dei, profanando il luogo. L’unica soluzione possibile, per il re, è trovare il sostegno e il consenso del popolo: convoca così un’assemblea democratica ante litteram , in cui gli Argivi decidono di accogliere le Danaidi. E’ Danao a portarne notizia alle figlie, dopo essersi recato a sua volta supplice presso i templi della città.
Danao e le fanciulle esultano, ma ora si scorgono a distanza le navi egiziane che si avvicinano alla costa. Giunge l’araldo che irrompe offendendo le Danaidi, maledicendole e intimando loro di dirigersi verso le navi; ma il re le protegge e caccia l’intruso, che va via minacciando guerra. Le Danaidi entrano ad Argo per prendervi dimora, esortate dal padre a comportarsi con serietà e gratitudine verso il popolo che le ha accolte.

inizio spettacoli h 18.45
Calendario spettacoli 2009
Maggio 2009
23    SAB    Medea    fascia 1
24    DOM    Edipo a Colono    fascia 2
25    LUN    riposo   
26    MAR    Edipo a Colono    posto unico
27    MER    Medea    posto unico
28    GIO    Edipo a Colono    fascia 2
29    VEN    Medea    fascia 1
30    SAB    Edipo a Colono    fascia 1
31    DOM    Medea    fascia 1

Giugno 2009
inizio spettacoli h 19.15

1    LUN    Edipo a Colono    fascia 1
2    MAR    Medea    fascia 1
3    MER    riposo   
4    GIO    Medea    fascia 2
5    VEN    Edipo a Colono    fascia 1
6    SAB    Medea    fascia 1
7    DOM    Edipo a Colono    fascia 2
8    LUN    riposo   
9    MAR    Edipo a Colono    posto unico
10    MER    Medea    posto unico
11    GIO    Edipo a Colono    fascia 2
12    VEN    Medea    fascia 1
13    SAB    Edipo a Colono    fascia 1
14    DOM    Medea    fascia 2
15    LUN    riposo   
16    MAR    Medea    fascia 2
17    MER    Edipo a Colono    fascia 2
18    GIO    Medea    fascia 2
19    VEN    Edipo a Colono    fascia 1
20    SAB    Medea    fascia 1
21    DOM    Edipo a Colono    fascia 2

Biglietteria
Info e prenotazioni tel. +39 0931 487248
Numero verde 800.542.644
info@indafondazione.org biglietteria@indafondazione.org
Prevendita
Con carta di credito Numero verde 800.90.70.80
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amit.it

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25 Maggio 2009

Autore:

admin


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