Cultura

GIOVANI AUTORI BROLESI – Carmelo Scolaro e Anna Piazza, le loro poesie già inserite in un’antologia nazionale

Due brolesi, giovanissimi, un tratto in comune aver frequentato il liceo scientifico di patti. La passione per scrivere e mettere su carta pensieri ed emozioni. I loro scelti e inseriti nell’antologia nazionale “MuoviMenti” – Segnali da un mondo viandante

 

 

Storie…

Carmelo Scolaro, brolese, giovanissimo. A giugno ha “preso” la Maturità, e sui banchi del Liceo, incoraggiato dai suoi compagni e sorretto da una ferrea volontà a mettere su carta pensieri e emozioni, con una caparbietà incredibile ha iniziato a scrivere poesie, versi, trame di nuovi romanzi, sospinto entusiasticamente dal professore che tutti gli studenti avrebbero voluto avere Tindaro Federico. Nell’antologia “Muovi Menti” anche una poesia di un altra brolese, quella di Anna Pizza

Lui è ironico, battuta pronta, sorride anche della sua scrittura, da tanti definita composta di autentici geroglifici…

E lui di rimando “a volte esistono degli autentici scavi archeologici dentro noi”.

Così a fine anno scolastico l’occasione di un concorso nazionale.

Un piccolo poema, attualissimo, “L’Alba di ridere ancora”.

Un viaggio, dove tutti possono essere Ulisse o Migrantes.

Parole e testi che convincono e così, avendo vinto il concorso di poesia, diventano pagina di una nuova Antologia: “Muovimenti”.

E così il giovanissimo poeta brolese viene descritto come colui che mostra profonda sensibilità umana e sociale, che ama sognare ad occhi aperti, anche quando sembra impossibile farlo e trova nel mare fonte di ispirazione.

Carmelo, classe 1997, è attualmente impegnato alla stesura del suo primo romanzo mentre da Matricola è impegnato all’Università nella Facoltà di Lettere e Filosofia

 

Anna Piazza, anche lei brolese, dopo il liceo la scelta di frequentare la scuola militare dell’Esercito “Teuliè” di Milano.

Una grande passione quella di leggere, e poi di scrivere.

Appassionata, curiosa, Anna lo scorso 24 dicembre ha – all’inizio di questa nuoca avventura  formativa –  fatto emozionare un’intera comunità, quella cattolica riunita nella chieda di Gliaca di Piraino perchè, durante la suggestiva celebrazione della Messa di mezzanotte,  condotta da padre Antonio Mancuso, è stata protagonista di un rituale, le cui origini si perdono nel passato e che legano il senso dell’onore, del rispetto, della difesa del cristianesimo, di un pezzo di storia d’Italia, quello fatto di simboli, gesti, parole e preghiera, quando i cadetti, gli allievi, i futuri comandanti di uomini in armi, onorano –  con la presnetazione dello spadino – una tradizione che li vede sancire un impegno, diventare adulti, in senso lato, con la benedizione di Dio.

Anna – che ha sedici anni –  affronta nel suo testo ora premiato problematiche attuali e dolorose, quelli dei Migrantes che sbarcano a Lampedusa.

Una laude dove emerge il tema del ricordo, della preparazione all’addio, del viaggio e dell’auspicio vivo di fronte al profilarsi di un incertissimoviaggio, con note di bruciante nostalgia.

C’è in lei una profonda presa di coscienza e di responsabilità – determinare il proprio futuro – che rendono struggenti alcuni passi e che pongono il lettore su piani diversi in grado di dar prospettive nuove, personali, dirette, nei confronti del dramma degli sbarchi.

In Anna e Carmelo c’è orgoglio, c’è voglia di dire, c’è l’importanza del dar senso alla parola.

Elementi che li accomunano un pò tutti i giovani autori di quest’antologia, che potrebbe diventare davvero un interessante libro di testo, adottabile in tutte le scuole, dove, scorrendo le varie pagine si leggono limpidi atti d’accusa alla nostra società intrisa di ipocrisia che rimuove ricordi scomodi e responsabilità peggiori.

 

Le opere:

Quella di Carmelo Scolaro.

L’alba di ridere ancora

E così alle spalle

lascio la terra mia formata da innumerevoli frammenti di cuore.

Salgo sull’unica certezza, la nave della vita!

Il vento pervade me dentro ad ogni respiro mentre i ricordi prendono il sopravvento sulle mie angosce e paure.

Adesso è notte.

Percepisco voci, lacrime, preghiere. Niente più!

– Silenzio-

Racchiuso nel perpetuo movimento

dell’immenso blu.

Adesso so.

So che dopo ogni chimerico tramonto c’è sempre un’alba

attraverso questo irraggiungibile orizzonte.

L’alba della speranza, l’alba di un futuro migliore…

L’alba di ridere ancora!

Quella di Anna Piazza

MAMMA DOVE SEI?

Sento il rumore del mare
e penso ai momenti felici passati:
i giorni a sentirti cantare,
le sere insieme accoccolati.
Ma ora piú non ti vedo!
E, a quel mare che tanto amo,
al tramonto ogni volta chiedo:
Perché non rispondi, se il tuo nome chiamo?

Su quella barca sei salita
nella speranza di trovar la pace
e non di vedere la tua vita finita.
E per me, adesso, tutto tace.
Dio, perché mi hai tolto colei che tanto amavo?
Perché non dai fine a questa guerra?
Avrei preferito esser reso schiavo
che viver senza madre su questa Terra.

Ma io combatterò fino alla fine
contro chi su quei barconi ci vuole
terrorizzati, sottomessi a questo crimine!
E nulla più mi duole
del sapere che stasera non mi abbraccerai,
che le mie orecchie non udiranno più la tua voce,
che crescere non mi vedrai,
perché qualcuno ti ha lasciato morire in modo atroce.

Mamma non ti vedo! Mamma dove sei?
Perché mi hai abbandonato? Perché non hai lottato?
Un mondo migliore vorrei,
dove nessuno muore annegato.
Dove la notte in silenzio ci si addormenta
e non con il rumore degli spari,
non con la lotta che spaventa.
Un mondo dove tutti sono alla pari.

Ma qui non si può, la libertà non esiste!
Tu per sempre mi hai abbandonato
ed io resto solo un bambino triste
che per il resto del mondo è un po’ troppo abbronzato.
Mamma per me sei partita, perché cercavi un mondo migliore
nonostante sapessi il rischio quale fosse,
perché mi amavi e per questo non sentivi dolore
nel lasciare questa terra piena di sommosse.

Mamma, le nostre mani mai piú si intrecceranno,
i tuoi lunghi capelli mai più sfiorerò,
i nostri occhi mai più si guarderanno,
ma non temere: io combatterò!
Perché ti amo e renderò un dono la tua morte,
perché non è giusto morire così,
perché sarà grazie a te se diventerò un uomo forte,
Perché non sei morta ma vivi nel mio cuore, e per sempre sarai qui.

 

Muovimenti – Segnali da un mondo viandante (Terre d’ulivi, 2016)

E’ stata presenta lo scorso 16 dicembre alla Biblioteca Casa di Khaoula a Bologna

Presentazione dell’antologia poetica che contiene testi sulle e di migrazioni scritti da 46 autori di 16 Paesi del mondo realizzata con la collaborazione di www.lamacchinasognante.com e pubblicata da Terra d’Ulivi Edizioni.

Durante la presentzione dell’opera sono state lette  ldiversi brani di opere inserite nel volume da parte di vari poeti presenti, videotestimonianze di Irma Pineda e Gentiana Minga, il racconto dal vivo della propria esperienza di migrazione da parte del rifugiato bengalese Padan Mohammed Alì, interventi musicali del gruppo italo-palestinese HUDUD (Confini) e tanto altro ancora.

Il ricavato della vendita di ogni libro, dedotti i costi dell’editore, verrà interamente devoluto all’associazione non profit “Amal for Education” per creare un ponte ideale con i bambini e i ragazzi siriani devastati da cinque anni di guerra civile. Amal si occupa a Kilis, sul confine turco siriano, di formazione e educazione dei bambini e ragazzi fuggiti da quell’assurdo conflitto. Così le parole di questa antologia dallo stato gassoso si materializzeranno in aiuto concreto per volare al di là di ogni inutile confine.

 

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Muovimenti – segnali da un mondo viandante – Antologia della e sulla migrazione – Terra d’ulivi edizioni – curatori: Bartolomeo Bellanova, Pina Piccolo, Lucia Cupertino, Gassid Mohammed

 

L’antologia nasce dal lavoro di oltre sei mesi svolto dai curatori,  fondatori insieme ad altri amici del contenitore on line di scritture dal mondo lamacchinasognante, che hanno sentito la necessità di raccogliere segnali provenienti dai movimenti che coinvolgono ogni anno sessanta milioni di persone, attori di migrazioni spinti da guerre, persecuzioni etniche, fame, desertificazione o semplicemente per realizzare il proprio progetto di vita, famiglia, lavoro o studio. La dimensione della migrazione è, quindi, una caratteristica primaria, ontologica, dell’esistenza.

Chi può pensare che un continente abbia un padrone come se fosse un latifondo?

E soprattutto chi può decretare che i padroni sono coloro che lo abitano e non anche chi, nel corso delle sue migrazioni, lo va ad abitare, come è accaduto per lungo tempo all’arrivo in Europa di molti dei nostri antenati? Non sono gli europei discendenti da popoli arrivati dall’Asia e dall’Africa, dall’Egitto, dalla Persia, dalla Turchia, dalle steppe russe degli Urali?

Il “muovimenti” che questo progetto spera di attivare nel lettori è l’accostamento a un mosaico di storie di vita di migrazione, la possibilità -muovendosi tra di esse- di farle proprie e analizzarle, forse scuotere alcuni falsi miti imperanti sulla migrazione, muovere nella nostra mente nuove letture della realtà in cui siamo immersi per cercare nuovi modi di cambiare il mondo insieme.

Questa volontà di vedere più da vicino e più in profondità è quella che agita i testi qui presentati -per lo più poesie ma anche riflessioni e prose poetiche- scritti da scrittori, giornalisti, rifugiati che hanno dovuto inventarsi una nuova vita e giovani sbarcati nei nostri centri d’accoglienza, le cui letture interpretative vengono poste allo specchio con quelle dei loro coetanei italiani.

Nasce così il collage di voci e volti di quarantasei autori, di cui quattordici italiani, che rappresentano sedici Paesi, che vanno dalla Colombia all’Iraq. Sono colori e anime potenti che hanno la forza di scuotere nel profondo ogni falsa certezza, ogni pre-giudizio e ogni pre-concetto cristallizzato nel nostro occidente.

Ciò che spicca distintamente -al di sopra dei toni di speranza, delle grida di disperazione e delle urla di rabbia delle diverse voci presenti nel volume- è l’insostenibilità dell’attuale organizzazione politico-sociale, basata su crescenti disuguaglianze e su un sistema economico che ha munto terra e mari per massimizzare i guadagni di pochi e marginalizzare le speranza di vita di miliardi di persone.

Autori che hanno raccolto il nostro segnale donandoci un loro scritto (in ordine alfabetico):

Ali Taj Addin (Iraq) , Mohammed Al Matrud (Siria), Ghayat Almadhoun (Palestina), Klaled Soliman Al Nassiry (Siria), Hassan Blasim (Iraq), Jehan Bseiso (Palestina), Amaranta Caballero Prado (Messico), Tommaso Campana (Italia), Murat Cinar (Turchia), Antonino Contiliano (Italia), Anna Maria Dall’Olio (Italia), Nicola Davies (Gran Bretagna), Iris De Anda (Usa), Ahmed Dhiaa (Iraq), Doumbia (Mali), Tahani Fajer (Kuwait), Fernanda Ferraresso (Italia), Yacob Fouiny (Costa d’Avorio), Alessandro Ghebreigziabiher (Italia), Lucia Grassiccia (Italia), Essa Hassan (Siria), Henry Howard (Usa), Selam Kidane (Eritrea), Wafai Laila (Siria), Arian Leka (Albania), Loredana Magazzeni (Italia), Jeffery Martin (Usa), Rosario Patricio Martinez (Messico), Ahmed Masoud (Palestina), Gentiana Minga (Albania), Maria Grazia Patania (Italia), Shailja Patel (Kenia), Anna Piazza (Italia), Claudia Piccinno (Italia), Irma Pineda (Messico), Eleonor Redford (pseudonimo – Italia), Betty Sanchez (Messico), Carmelo Scolaro (Italia), Silvia Secco (Italia), Refaei Shikho (Siria), Lorenzo Spurio (Italia), Gaius Tsaamo (Cameroun), Thomas Tsalapatis (Grecia), Antonieta Villamil (Colombia), Wisam Ali (Iraq), Michela Zanarella (Italia).

 

 

Redazione Scomunicando.it

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