La cronaca non ha segreti, filmini e foto, quelli della Polizia hanno fatto il giro d’Italia, ed oltre.
Nelle mani degli inquirenti ci sono decine e decine di numeri di telefono ai quali corrispondono altrettanti nomi.
E ora tremano professionisti, industriali e commercianti, moltissimi dei quali potrebbero essere interrogati in questura, altri potrebbero essere chiamati a breve visto che i dati intrecciati delle schede telefoniche stanno facendo emergere una realtà molto estesa sul mercato del sesso a pagamento mascherato di privè e musica soft.
Vengono fuori le interecettazioni, i giri, come le ragazze venivano reclutate , ma anche l’immagine di una provincia godereccia e mignottona.
La necessità di portare a casa un po’ di soldi per far fronte alla povertà della famiglia per alcune “ragazze” ma anche la voglia -di altre – di un tenore di vita più alto, di aver computer e pantaloni di ottocento euro, ovviamente regalati.
Tutte pronte a concedersi senza troppi rimorsi, tutti pronti a regalare il “mondo scintillante” per qualche bacio o carezza.
Emergere dal vaso di Pandora una realtà vissuta in maniera puttaniera e goliardica da una parte, – vedi le feste di addo al celibato di gruppo ed in gruppo – se così si può dire, quanto squallida e avvilente dall’altra.
Si crapula e si copula, sino all’alba, ancora a Sant’Agata, Rocca, Torrenova, Caronia, Brolo ed a Patti, ed ora fioriscono anche i bei pettegolezzi di una volta.
Un’era geologica sembra trascorsa da «Signore e Signori» il capolavoro di Pietro Germi ,da “Lolita” ma ancora tutti – come allora -sono pronti ad alzare il velo sui vizi privati di una provincia italiana che gozzovigliava e fornicava purchè «tutto resti fra noi!», perchè non si deve sapere in giro.
Ed allora, come ora, le macchine venivano posteggiate lontane, sui retri delle case, in viuzze.
Ovviamente non abbiamo nomi, quest’articolo, arrivati a questo punto è una zingarata….
Se volevate semplicemente i nomi …. appartenete allo stuolo dei bacchettoni “curtigghiari”, se volevate certezze, quelle non può darvele un foglio in web, già le avete… se volevate sapere per becera curiosità …. quanto avete letto basta per riflettere e pensare.
Jevgenia, intanto, nel suo stentato italiano, lei viene dalla Lettonia, ed ha solo ventisette anni, canta solo, malinconicamente una canzone di De Andrè… sorridendo.
eccola.
La chiamavano bocca di rosa
metteva l’amore, metteva l’amore,
la chiamavano bocca di rosa
metteva l’amore sopra ogni cosa.
Appena scese alla stazione
nel paesino di Sant’Ilario
tutti si accorsero con uno sguardo
che non si trattava di un missionario.
C’è chi l’amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l’uno né l’altro
lei lo faceva per passione.
Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito
ha il cuore libero oppure ha moglie.
E fu così che da un giorno all’altro
bocca di rosa si tirò addosso
l’ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l’osso.
Ma le comari di un paesino
non brillano certo in iniziativa
le contromisure fino a quel punto
si limitavano all’invettiva.
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
Così una vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.
E rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute:
“il furto d’amore sarà punito-
disse- dall’ordine costituito”.
E quelle andarono dal commissario
e dissero senza parafrasare:
“quella schifosa ha già troppi clienti
più di un consorzio alimentare”.
E arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi con i pennacchi
e arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi.
Il cuore tenero non è una dote
di cui sian colmi i carabinieri
ma quella volta a prendere il treno
l’accompagnarono malvolentieri.
Alla stazione c’erano tutti
dal commissario al sagrestano
alla stazione c’erano tutti
con gli occhi rossi e il cappello in mano,
a salutare chi per un poco
senza pretese, senza pretese,
a salutare chi per un poco
portò l’amore nel paese.
C’era un cartello giallo
con una scritta nera
diceva “Addio bocca di rosa
con te se ne parte la primavera”.
Ma una notizia un po’ originale
non ha bisogno di alcun giornale
come una freccia dall’arco scocca
vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva
molta più gente di quando partiva
chi mandò un bacio, chi gettò un fiore
chi si prenota per due ore.
Persino il parroco che non disprezza
fra un miserere e un’estrema unzione
il bene effimero della bellezza
la vuole accanto in processione.
E con la Vergine in prima fila
e bocca di rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese
l’amore sacro e l’amor profano.