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GIUSEPPE LACCOTO – “E’ passato in sordina un decreto legislativo che penalizza il mondo agricolo isolano”

ECCO LE DCHIARAZIONE DELL’ON. Giuseppe LACCOTO, DEPUTATO DEL PD ALL’ARS E PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SANITA’ ED IL TESTO DELLA MOZIONE PRESENTATA ALL’ARS

“E’ passato in sordina un decreto legislativo che sta già provocando la corale reazione di agricoltori, piccole aziende vivaistiche, olivicoltori, viticoltori solo per citare categorie in agitazione e pronte a organizzare azioni di protesta nell’area dei Nebrodi e in altre zone della Sicilia. Tutti irritati dal provvedimento che, nell’intento di tutelare l’ambiente, finisce per danneggiarlo pericolosamente”.

E’ quanto ha dichiarato l’on. Laccoto, deputato del Pd all’Ars, in merito al divieto di bruciare qualsiasi materiale prodotto dalla potatura, materiali considerati  “rifiuti” e come tali da portare in discarica o nei centri per il trattamento (che da noi praticamente non esistono).

Così – ha dichiarato l’on. Laccoto – il proposito di salvaguardare le campagne dal fuoco rischia di tradursi in un abbandono delle piccole proprietà terriere, tessuto prevalente della regione dove non esistono grandi latifondi che potrebbero giustificare quel tipo di trasporto, nel senso che il proprietario potrebbe in qualche modo compensare i costi del trasporto data la dimensione dei residui della potatura o scerba tura.

Qui in Sicilia – ha aggiunto il deputato del Pd – la rete è costituita da migliaia di piccoli proprietari che, se privati della possibilità di pulire le campagne e bruciare in loco i prodotti della potatura ed esposti a ulteriori costi di trasporto con le difficoltà connesse spesso a stradine interpoderali che rendono l’accesso disagevole, finirebbero per abbandonare le campagne. 

Il rischio per il territorio sarebbe devastante e aumenterebbe il  dissesto idrogeologco e forse pure il numero di incendi. A un agricoltore o una piccola azienda che non ricava molte volte profitto dal proprio lavoro, non si può chiedere un ulteriore sacrificio, peraltro, controproducente. Basterebbe infatti, consentire questo tipo di bruciatura nel periodo invernale, che poi coincide con i tempi della potatura; quindi da novembre a marzo e vietare ogni tipo di bruciatura negli altri mesi.

Questo è quanto sostanzialmente sostenuto e chiesto nella mozione presentata dall’on. Laccoto , nella quale si impegna il Governo regionale ad intervenire con urgenza nei confronti del Governo nazionale per la modifica della normativa vigente (D.Lgs 205/2010), onde limitare il divieto di bruciatura soltanto ai mesi estivi, tenuto conto altresì del rischio idrogeologico che l’abbandono delle campagne comporta per un territorio come il nostro definito già “ad alto rischio idrogeologico”.

Ciò ha concluso l’on. Laccoto, consentirebbe di dare immediata soluzione a un problema sottovalutato ma che adesso sta innescando proteste a catena, via via che gli interessati vanno prendendo consapevolezza delle sanzioni inusitate e intollerabili previste per i contravventori: bravi lavoratori che andrebbero premiati e invece sono tartassati. Ciò senza considerare altresì che la sanzione colpirebbe persino chi ha cura del piccolo giardino di casa sua e di inverno si dedica alla potatura di quattro alberi o del prato, consumando in loco la bruciatura di sterpaglie.

LA MOZIONE:

L’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

PREMESSO che:
•    l’art. 13 D.Lgs. 205/2010 modificando l’art. 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 stabilisce che “paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericolosi…” se non utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente o mettono in pericolo la salute umana “devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati”;

•    la combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale si configura, pertanto, come illecito smaltimento dei rifiuti, sanzionabile penalmente oltre che amministrativamente, ai sensi dell’art. 256 del D.Lgs 152/2006;

CONSIDERATO che:

•    la normativa si riferisce a qualunque residuo vegetale e quindi anche l’erba tosata nel prato davanti casa è considerata rifiuto speciale che non può essere bruciato  ma deve essere portata nei centri  di raccolta, pena l’arresto (da tre mesi a un anno) o l’ammenda (da 2.600 euro a 26.000 euro);  

•    con l’entrata in vigore del Decreto legislativo diventa reato bruciare sterpaglie o rami “in ogni stagione”;

RITENUTO che:

•    tutto questo induca soprattutto i piccoli agricoltori della nostra regione ad abbandonare definitivamente la campagna, con grave danno per l’agricoltura siciliana, nonché con un ulteriore consequenziale nocumento alla tenuta idrogeologica del nostro territorio;

•    al fine di scoraggiare l’abbandono dei terreni sarebbe opportuno quantomeno limitare il divieto di bruciatura ai soli mesi estivi,

IMPEGNA IL GOVERNO DELLA REGIONE

ad intervenire con urgenza nei confronti del Governo nazionale per la modifica del D.lgs. 205/2010, onde limitare il divieto di bruciatura soltanto ai mesi estivi, tenuto conto altresì del rischio idrogeologico che l’abbandono delle campagne comporta per un territorio come il nostro definito già “ad alto rischio idrogeologico”.

La mozione è firmata da:

LACCOTO    

CRACOLICI        

PICCIOLO    

ODDO    

PANARELLO    

GALVAGNO        

DI GIACOMO  

 DI BENEDETTO    

FERRARA    

MATTARELLA        

AMMATUNA    

MARZIANO

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