indipendentemente dal clima da “scontro globale” il problema è reale, soprattutto se in Europa si dovesse optare per il 5G cinese. Ovviamente gli stessi rischi li avremmo con un 5G made in Usa. Ecco l’importanza di un 5G europeo. (Questa è la considerazione attenta, quasi un editoriale, di Antonio Arena, uno che di affari internazionali ne capisce un pò).
«Rischio per la sicurezza nazionale»
Il governo di Canberra ha paura possa trattarsi di dispositivi-spia ed ha deciso di mettere al bando le videocamere di sorveglianza made in Cina dai suoi edifici. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il primo ministro della difesa australiano Richard Marles, ai microfoni dell’emittente locale ABC Radio, affermando che i dispositivi in questione potrebbero rappresentare un potenziale rischio per la sicurezza nazionale. «Non possiamo sapere con certezza se le informazioni, le immagini e l’audio sensibili registrati da questi dispositivi non vengano segretamente trasmessi in Cina contro gli interessi dei cittadini australiani», ha dichiarato il ministro della Cybersicurezza australiano, James Paterson, che ha richiesto alle autorità del Paese il sequestro delle videocamere per effettuare alcune verifiche. Le due compagnie cinesi colpite dal provvedimento emesso dall governo australiano sono Hikvision e Dahua, entrambe partecipate dal governo di Pechino. Insieme hanno fornito almeno 913 dispositivi tra telecamere, citofoni, sistemi di accesso elettronico e videoregistratori, a oltre 250 edifici governativi australiani. Con questa mossa l’Australia si colloca sulla scia di Stati Uniti e Regno Unito, che nel novembre 2022 hanno adottato una serie provvedimenti simili, mettendo di fatto al bando l’installazione di sistemi di videosorveglianza cinesi dai siti considerati sensibili. In particolare Washington, ha vietato la vendita e l’importazione di questo genere di apparecchiature da almeno cinque diverse società cinesi, tra cui Hickvision e Dahua.