GRAZIE MARCO RE – Fabio Granata rammenta l’importante apporto dell’ufficiale delle Fiamme Gialle sul caso delle Trivelle
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GRAZIE MARCO RE – Fabio Granata rammenta l’importante apporto dell’ufficiale delle Fiamme Gialle sul caso delle Trivelle

A margine dell’affaire “petrolio e trivelle” a largo delle coste siracusane, Fabio Granata evidenzia che “questo risultato straordinario è principalmente merito di un valoroso ufficiale della Guardia di Finanza, Marco Re”

Poi aggiunge., denunciando: “…e non solo non ne ha avuto alcun riconoscimento ma ne ha ricavato solo problemi e difficoltà per la sua carriera di Ufficiale*
Noi lo stimiamo!.

Questo giusto per introdurre l’ultimo episodio della questione “Petrolio e trivelle” che prevede che l’Eni ed l’Edison versino 11 milioni al Comune di Scicli

Questo in sintesi l’accordo quadro che è stato raggiunto e definito con le compagnie petrolifere ENI e Edison su quanto dovuto dal 2009 al 2015 per ICI, IMU e TASI a motivo della piattaforma per l’estrazione a mare del greggio con il comunme di Scicli.

L’accordo quadro prevede il trasferimento di circa undici milioni di euro nelle casse dell’ente ed è stato raggiunto ad una settimana dal giudizio pendente nella commissione tributaria della provincia di Ragusa con udienza fissata per martedì 22 gennaio 2019.

Ed a proposito di veleni industriali

Dopo due mesi di presenza militante in molte piazze di Siracusa, la scorsa settimana, dice Fabio Granata , abbiamo depositato oltre 1500 firme di cittadini Siracusani che hanno accettato di condividere e sottoscrivere questo esposto supportati dall’intero Direttivo del Movimento “Oltre.Per la Rigenerazione”.

Si tratta sostanzialmente di una vera e propria class action contro chi ci costringe a vivere sbarrati in casa e con la paura di ammalarci.

Questa paura, anche oltre il dato spaventoso di mortalità per tumori legati all’inquinamento, costituisce un vero e proprio “danno biologico” in nome del quale questi cittadini al nostro fianco si costituiranno parte civile contro i responsabili degli stabilimenti industriali chiedendo il risarcimento dei danni, in questo confortati da importanti sentenze di Cassazione che costituiscono un precedente importante e incoraggiante per l’esito positivo della nostra battaglia di popolo.

La nostra è una battaglia contro l’arroganza e la miserabile “furbizia”di chi scarica veleni e miasmi nella notte e ad ogni temporale.

Una battaglia in difesa della qualità della vita che non può più esser sacrificata agli interessi industriali.

Il recente programma Rai “i 10 comandamenti” ha fotografato con coraggio la estrema gravità della situazione e l’emergenza sanitaria della nostra area.

Fanno ridere i “negazionisti” locali che si affaticano a provare a confutare ciò che non può esser confutato.

Per questo servono subito le bonifiche e la Rigenerazione radicale dei sistemi produttivi e degli impianti.

Ma serve anche e sopratutto che chi ha inquinato, e continua a farlo, paghi salatamente.

Il mio primo atto legislativo a mia firma, da giovanissimo parlamentare regionale, riguardo’ Istituzione del registro dei tumori nelle strutture sanitarie delle province interessate alle aree industriali.

Negli anni questo strumento non è stato utilizzato con rigore e continuità, mettendo cioè sistematicamente in correlazione i decessi per patologie oncologiche e le loro cause.

Questo prezioso strumento è stato affidato alla responsabilità di autorità sanitarie e accademiche che rivestivano contestualmente ruoli di consulenza per le industrie…

Allo stesso tempo bisogna porre fine alla scandalosa gestione del Cipa, organo di controllo affidato a esperti nominati…dai Petrolieri.

Petrolieri che quindi fino ad oggi hanno… controllato se stessi, non controllando nulla.

I controlli tornino quindi subito in mano pubblica e siano effettuati quotidianamente con moderne tecnologie oramai infallibili.

Il Registro dei tumori sia finalmente gestito con serietà e rigore.

E su questo confidiamo nei nuovi veritici sanitari.

La nostra industria in questi anni è passata da una realtà produttiva da 20 Mila addetti agli attuali meno di 5 Mila .

Ha lasciato dietro se morte e distruzione dell’ambiente.

Bisogna imporre le bonifiche e pretendere la Rigenerazione Green della raffinazione così come avviene ovunque.

Bisogna ripulire il suolo e non avvelenare mai più il mare, le falde, l’aria.

Due recenti mega passaggi di proprietà hanno dato vita a un affare tra Società petrolifere e multinazionali per quasi 1 miliardo e 500 milioni di euro.

Da questa questo enorme massa di Denaro non una lira è stata messa a disposizione per bonifiche ambientali e per la sicurezza e l’innovazione degli impianti.
Tutto questo nel silenzio assordante di un sindacato che ha spesso chiuso un occhio sulla condizione di salute e di sicurezza degli operai sui luoghi di lavoro.
Basta, la Misura è colma !

In questi anni solo in pochissimi abbiamo contrastato gli interessi dei petrolieri: quasi tutti sono stati zitti e supini magari solo in cambio di qualche assunzione o di qualche contributo.

Ma il vento sta cambiando: vedo una Regione finalmente attenta e che decide di costituirsi parte civile nei procedimenti per disastro ambientale a iniziare da Milazzo.

Vedo il nostro Sindaco firmare la nostra class action e il nostro esposto.

Vedo la nostra nuova Giunta, con il suo primo atto di indirizzo, pretendere bonifiche e piano di qualità dell’aria.

Insomma qualcosa si muove tranne che nella Associazione Industriali che continua a negare l’evidenza e in qualche Sindaco che dalle denunce di disastro ambientale si sente offeso e vanta il …mare cristallino di Priolo e Melilli.

Le bonifiche, mai partire, sono oramai essenziali e indispensabili. Nessuno vuole chiudere le industrie ma queste fabbriche di morte vanno fermate subito e risanate. Rigenerazione e bonifiche: costringere le multinazionali e i petrolieri a pagare finalmente ciò che devono al territorio e a ripristinare la integrità dei luoghi così come le leggi italiane ed europee dispongono alla fine di qualsiasi attività produttive.

Vogliamo tutto questo.

Senza sconti per nessuno.

Se non ora quando?

24 Gennaio 2019

Autore:

redazione


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