GRILLO & IL 25 APRILE – Riscrive “Dio è morto” e succede un casino!.
Dal Palazzo

GRILLO & IL 25 APRILE – Riscrive “Dio è morto” e succede un casino!.

 

 

GRILLO, 25 APRILE E’ MORTO

Dai luoghi della memoria al web la musica cambia. In un lungo post sul suo blog dal titolo ‘Il 25 aprile e’ mortò, Grillo riecheggia la celebre ‘Dio e’ mortò di Francesco Guccini per elencare i motivi per i quali considera defunta la ricorrenza. “Nella nomina a presidente del Consiglio di un membro del Bilderberg – si legge – il 25 aprile è morto, nella grassa risata del piduista Berlusconi in Parlamento il 25 aprile è morto, nella distruzione dei nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano il 25 aprile è morto” e così via fino all’amara conclusione: “oggi evitiamo di parlarne, di celebrarlo, restiamo in silenzio con il rispetto dovuto ai defunti. Se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere”.

LETTA A LEADER M5S, ANCHE DIO MORTO MA POI RISORTO

La ballata ‘funebre’ del leader stellato ha ovviamente attirato massicce critiche. Letta ha ricordato ironicamente che “anche Dio è morto, ma Grillo non dice che dopo tre giorni è risorto”. Il segretario di Sel, Nichi Vendola, ha invitato l’ex comico ad evitare “di fare la parte becchino planetario. Libertà non è una conquista che vale per sempre”. Per Rosi Bindi, presidente dimissionaria del Pd, “il populismo di Grillo é agli antipodi dei valori che hanno animato le donne e gli uomini della Resistenza”. Il presidente dell’Anpi, Vito Francesco Porcaro, ha citato Gramsci “che nel 1921 avvisava che il movimento fascista era nato come antipartito e aveva radunato intorno a sé un coacervo di forze dietro idee politiche vaghe e confuse”.

Beppe Grillo scrive ora, su quel testo, il suo elenco di ragioni e citazioni, sulla base delle quali ritiene che il ‘25 aprile è morto’:

 

Nella nomina a presidente del Consiglio di un membro del Bilderberg il 25 aprile è morto,

nella grassa risata del piduista Berlusconi in Parlamento il 25 aprile è morto,

nella distruzione dei nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano il 25 aprile è morto,

nella dittatura dei partiti il 25 aprile è morto,

nell’informazione corrotta il 25 aprile è morto,

nel tradimento della Costituzione il 25 aprile è morto,

nell’inciucio tra il pdl e il pdmenoelle il 25 aprile è morto,

nella rielezione di Napolitano e il passaggio di fatto a una Repubblica presidenziale il 25 aprile è morto,

nell’abbraccio tra Bersani e Alfano il 25 aprile è morto,

nella mancata elezione di Rodotà il 25 aprile è morto,

nella resurrezione di Amato, il tesoriere di Bottino Craxi, il 25 aprile è morto,

nei disoccupati, nelle fabbriche che chiudono, nei tagli alla Scuola e alla Sanità il 25 aprile è morto,

nei riti ruffiani e falsi che oggi si celebrano in suo nome il 25 aprile è morto,

nel grande saccheggio impunito del Monte dei Paschi di Siena il 25 aprile è morto,

nel debito pubblico colossale dovuto agli sprechi e ai privilegi dei politici il 25 aprile è morto,

nei piduisti che infestano il Parlamento e la nazione il 25 aprile è morto,

nelle ingerenze straniere il 25 aprile è morto,

nella perdita della nostra sovranità monetaria, politica, territoriale il 25 aprile è morto,

nella mancata elezione di Rodotà il 25 aprile è morto,

nella Repubblica nelle mani di Berlusconi, 77 anni, e Napolitano, 88 anni, il 25 aprile è morto,

nei processi mai celebrati allo “statista” Berlusconi il 25 aprile è morto,

nella trattativa Stato – mafia i cui responsabili non sono stati giudicati dopo vent’anni il 25 aprile è morto,

nel milione e mezzo di giovani emigrati in questi anni per mancanza di lavoro il 25 aprile è morto,

nell’indifferenza di troppi italiani che avranno presto un brusco risveglio il 25 aprile è morto.

Oggi evitiamo di parlarne, di celebrarlo, restiamo in silenzio con il rispetto dovuto ai defunti.

Se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere.

 

 

il testo di Guccini


Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un dio che è morto,
ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell’ estate dio è morto…

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell’ eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l’ ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto…

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto…

Altri testi su: http://www.angolotesti.it/F/testi_canzoni_francesco_guccini_1655/testo_canzone_dio_e_morto_42817.html
Tutto su Francesco Guccini: http://www.musictory.it/musica/Francesco+Guccini

28 Aprile 2013

Autore:

admin


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