Organizzato da “Il Grillo dei Nebrodi”, l’incontro tra alcuni medici e la cittadinanza. La nota del meetup
L’evento, organizzato dal meetup “Il Grillo dei Nebrodi” in collaborazione con il Movimento 5 Stelle di Capri Leone, è stato l’occasione per ascoltare direttamente dal personale medico le condizioni attuali della rete del 118, delle strutture ospedaliere e sui peggioramenti che rischiano di avvenire se le modifiche alla rete ospedaliera dovessero entrare in vigore. I dottori del 118: Carlo Amato (Sant’Agata di Militello), Marcello Savasta (San Piero Patti), Teresa Caruso (Patti) e il Dottor Salvatore Oriti (Ospedali riuniti Sant’Agata di Militello – Mistretta) hanno dimostrato, dati alla mano, come la Provincia di Messina, che ad oggi è stato un fiore all’occhiello della Sanità Siciliana, sarà la più colpita dal decreto regionale e passerebbe dai 37 mezzi, di cui 27 con medico (tra ambulanze medicalizzate e non, auto medica e elicottero) a 26 mezzi, di cui 13 con medico. In un territorio così vasto (108 comuni) e geograficamente complesso è emerso che depotenziare questa rete significherebbe esporre a rischio di morte o di invalidità permanente gli oltre 600.000 abitanti e i milioni di turisti che annualmente scelgono la nostra provincia. “Siamo soli in tutta la Regione a portare avanti questa battaglia – spiega il Dott. Savasta – poiché la ridistribuzione delle ambulanze che perdiamo, verrà fatta nelle altre province siciliane, oltre a noi l’unica altra provincia che perderà le ambulanze sarà Palermo, più esattamente una, mentre a noi ne stanno togliendo in un colpo solo ben 13”. Il Dott. Amato parla di “un passo indietro enorme” in quanto il territorio rimarrà senza assistenza in caso di emergenza poiché un paio di ambulanze medicalizzate non potranno andare incontro alle esigenze di centinaia di migliaia di cittadini e non risparmia delle accuse ben precise alla deputazione politica provinciale. “Il decreto è assurdo – lamenta la Dottoressa Caruso – dobbiamo capire la disuguaglianza che ci sarà nelle cure perché se dovesse succedere qualcosa, ad esempio, a chi si trova a Montalbano, le ambulanze più vicine sono a Brolo e a Barcellona e in caso di infarto ci vogliono 50’: siamo fuori da qualsiasi possibilità di salvezza. Tutti dobbiamo avere la possibilità di essere curati in qualsiasi posto allo stesso modo. Io voglio in questa Italia il diritto di studiare perché ci sono gli insegnanti nelle scuole, se ho bisogno di essere difesa voglio un avvocato nel tribunale, ma se sto male voglio un medico sull’ambulanza. Questo decreto è un danno plateale verso i diritti alla salute”. Il Dott. Oriti ha invitato i cittadini presenti a partecipare alla manifestazione del 13 maggio a Sant’Agata di Militello per difendere la sanità nei Nebrodi in cui saranno presenti i 25 comuni del comprensorio. “Siamo soddisfatti della riuscita dell’evento e delle preziose testimonianze che ci hanno donato i dottori– dichiarano gli attivisti organizzatori che rivendicano la scelta di non aver fatto intervenire i politici – abbiamo voluto portare solo la testimonianza dei medici e dei cittadini con documenti e carte in mano, dati, non chiacchiere” e a margine dell’incontro non risparmiano una frecciata ai politici locali “il deputato del PD Laccoto ha definito ingiusto è mortificante il declassamento dell’Ospedale di Patti, vorremo chiedergli chi sostiene questa maggioranza? Noi o Lui? Il deputato di Alternativa Popolare Germanà risulta tra i non pervenuti! Quando abbiamo iniziato la petizione, una decina di giorni fa, la Vicepresidente della Commissione Sanità all’ARS Grasso, ha rassicurato tutti, facendoci passare per allarmisti, questa sera anche i dottori presenti hanno voluto firmare la petizione, oltre a complimentarsi per il nostro impegno e le iniziative che abbiamo portato avanti. Davanti alla salute e alla vita delle persone non esiste nessun colore politico che tenga, ma la responsabilità di chi nelle sedi istituzionali, maggioranza o minoranza che sia, non tutela abbastanza i diritti del territorio dei Nebrodi. Conta solo chi sta dalla parte dei diritti dei cittadini e chi no, proprio per questo collaboreremo con i nostri portavoce del Movimento 5 Stelle in Parlamento per portare avanti questa battaglia”.
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