Questo il testo della nota inviata al sindaco dal gruppo di minoranza consiliare.
In qualità di consiglieri comunali, crediamo doveroso dar voce al grido di dolore proveniente dalle fasce deboli presenti all’interno del nostro territorio.
Pur non entrando nell’aspetto tecnico della questione vogliamo esprimere solidarietà ad un dipendente precario del comune di Brolo, che ha avuto il coraggio di rendere pubblico il proprio disagio.
Siamo stati interpellati dal signor Gullotta Giuseppe, dipendente a tempo determinato del comune di Brolo (cosiddetti precari storici), che ci ha segnalato la nota da lui indirizzata al Sindaco, protocollata in data 15.10.2012, nella quale espone dettagliatamente le condizioni in cui è stato “costretto” a svolgere le mansioni a cui è preposto, nel periodo 2004-2012.
Se quanto “denunciato” dal sig. Gullotta, risponde a verità, ci chiediamo quale provvedimenti il sindaco, da primo cittadino ma anche da buon padre di famiglia, intende porre in essere a tutela dei sacrosanti diritti dell’interpellante.
Gullotta è un lettturista dei contatori d’acqua del comune, dal 2004 anche “rilevatore di anomalie degli impianti idrici dislocati sul territorio del Comune di Brolo.”
Oltre gli indennizzi che spetteranno ai letturisti per l’anno 2011 chiede che “mi venga riconosciuto e sommato, quale contributo parziale di spese di carburante e di usura del mezzo di locomozione di mia proprietà, la somma di €. 7.320. Quali €. 4320 di carburante, €. 10 a settimana, e solo €. 3000 rapportati per nove anni (dal 2004 al 2012) come contributo per quanto in un mezzo di locomozione è soggetto ad usura continua (freni, olio, gomme, ecc.)”
A questi si devono aggiungere anche 1.151,00 per indennita disagio, produttività e salario accessorio.
Lui non pretende “tutta la somma in una unica soluzione. Ma in lasso di tempo non superiore a quattro mesi a partire dal mese in corso, quello di Ottobre” e aggiunge “Premetto che non voglio più sentire scuse del tipo soldi non ce ne sono…Poiché né io, né altri cittadini come me, siamo i responsabili della cattiva gestione pubblica perpetuata inesorabilmente per anni”. E conclude: “Di contro, in caso dei soliti piagnistei, divenuti a dir poco insopportabili per chiunque, darò in termini lavorativi, quanto da ora in avanti mi verrà concesso, in termini di riscontro ai miei sacrosanti DIRITTI, rendendo pubblica tale insostenibile situazione”.
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