Anche se la pandemia terrà fermi sflilate in maschera e carri, l’arte dolciaria del periodo, non si ferma.
Ecco sua maestà le Chicchiere
Il dolce tipico del periodo fa già bella mostra di se in bar, panetterie e pasticcerie.
La foto è stata ripresa al Bar Saint Honorè di Brolo.
Le chiacchiere sono croccanti e delicate sfoglie fritte tipiche del periodo di Carnevale e sono chiamate con nomi diversi a seconda delle regioni di provenienza: chiacchiere e lattughe in Lombardia, cenci e donzelle in Toscana, frappe e sfrappole in Emilia, cròstoli in Trentino, galani e gale in Veneto, bugie in Piemonte, così come rosoni, lasagne, pampuglie, e ovviamente “chiacchiere” in Sicilia.
Sono un dolce molto friabile, ottenuto tirando sottilmente un semplice impasto successivamente fritto e cosparso di zucchero a velo per il tocco finale. La loro forma rettangolare, con due tagli netti centrali, rende le chiacchiere inconfondibili e attira immediatamente da tempo immemore la golosità di grandi e piccini.
La loro presenza nelle vetrine rende l’aria immediatamente frizzante e allegra, insieme alle castagnole semplici o ripiene, alle bugie e alle zeppole !
Che sia la prima o la milionesima volta che ne assaggiate una, ogni morso alle chiacchiere è una magia: ed è subito Carnevale!
Da mangiarle anche nelle variazioni definite dal cioccolato (bianco o nero) versato sopra, con la polvere di pistacchio e “condite” con il miele.