Domenica, 18 marzo, ore 17.06 – A Ganzirri viene disincagliata ed accompagnata in porto la HC Rubina, nave cargo battente bandiera di Antigua, schiantatasi incredibilmente sugli scogli artificiali alle 22.15 di ieri sera, ad un passo dalle abitazioni del litorale del villaggio messinese.
“Bravo Schettino, evviva Schettino!!!” gridava, applaudendo, la numerosissima folla accorsa sul litorale di Ganzirri oggi pomeriggio, per assistere, incuriosita, alle interessanti operazioni di disincaglio della nave cargo HC Rubina, lunga 126 metri, mentre la prua dell’enorme imbarcazione, dopo oltre due ore di lavoro dei rimorchiatori, si staccava dagli scogli in cemento del litorale di Ganzirri.
Il ridente villaggio della periferia nord cittadina come l’isola del Giglio? La HC Rubina come la Concordia ed il suo comandante come Schettino? Questo magari no, considerato, peraltro, che per fortuna, né a terra né a bordo si registra alcun ferito, ma fatto sta che l’incidente ha davvero dell’incredibile. Basti considerare che la nave percorreva lo Stretto da sud verso nord, diretta a Massa Carrara, provenendo probabilmente dalla Turchia, e si è ritrovata prua a terra, sulla sponda opposta, a non oltre venti metri dalle case, dopo aver attraversato tutto lo Stretto.
Neanche a dirlo, ciò ha causato una grande paura per gli abitanti del litorale e per le tante persone che il sabato sera frequentano i ristoranti di Ganzirri, convinti che si trattasse di un terremoto.
La causa più probabile sembra un’avaria al timone, ma tutto è da accertare con grande attenzione, visto che nello Stretto di Messina, da oltre due anni, a seguito della collisione del Segesta Jet con la nave portacontainer Susan Borchard, avvenuta il 15 gennaio 2007, nella quale persero la vita il comandante Sebastiano Mafodda, il direttore di macchina Marcello Sposito e i marinai Palmiro Lauro e Domenico Zona, vige, tra l’altro, la rigida regola del rispetto dello schema di separazione, che assegna rotte ben precise alle navi in transito sia longitudinalmente che trasversalmente.
Tutto ciò sarà chiarito nelle due inchieste avviate, rispettivamente, dal Comando della Guardia Costiera e dalla Procura della Repubblica di Messina.
Nel corso della mattinata si sono eseguite le prime ispezioni, in particolare da parte dei sommozzatori, mentre pomeriggio, intorno alle 15.00, sono iniziate le operazioni di disincaglio, conclusesi dopo le 17.00, dinnanzi ad una folla delle grandi occasioni, che trepidava all’udito degli scricchiolii del gigante d’acciaio durante le sollecitazioni, con cime in tensione, portate a tutta forza dai possenti rimorchiatori.
Nel frattempo il personale della nave stazionava sui ponti, seguendo dall’alto le operazioni, in attesa di intraprendere il viaggio verso il porto di Messina, a disposizione delle Autorità.