HOTSPOT MESSINA – L’opposizione del PRC cittadino
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HOTSPOT MESSINA – L’opposizione del PRC cittadino

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“Il circolo ‘P. Impastato’ del PRC di Messina solo fino ad alcuni mesi fa aveva dichiarato fortemente la propria opposizione al progetto governativo di fare un hotspot a Messina”. La nota del gruppo politico

L’hotspot  è una pratica con la quale si distinguono i migranti economici dai richiedenti asilo, con il pretesto di identificare e selezionare i migranti economici per espellerli. Rispetto a questo consideriamo che per fare delle identificazioni occorra molto più tempo che una semplice procedura che già da mesi Frontex opera sulle navi al porto durante gli sbarchi. A parte il fatto che riteniamo occorra al più presto decidere a livello europeo di fermare le politiche assassine che producono solo morte, la questione principale è come una scelta europea, come tante altre finora messe in atto per  detenere ingiustamente i migranti nelle tante frontiere sparse per l’Europa, giunga in un momento in cui il governo Gentiloni con il proprio ministro Minniti hanno firmato l’accordo con la Libia per fermare i migranti già alla partenza dalle coste libiche. La riteniamo l’ennesima presa di decisone ambigua che farà aumentare il numero di persone senza diritti e invisibili.
Nei fatti crediamo, come abbiamo già detto in altre occasioni, che gli hotspot siano una scelta fallimentare che creerà un ennesimo girone infernale in cui verranno violati i diritti fondamentali degli immigrati attraverso un sistema di polizia che si basa su provvedimenti che limitano la libertà personale senza alcun intervento del giudice, senza la possibilità di poter comunicare esternamente e di poter usufruire difesa legale. I migranti, infatti, dovrebbero stare negli hotspot non più di 72 ore, ma i termini non saranno rispettati, il sistema sarà destinato ad ingolfarsi e  molte persone per un tempo indefinito non conoscerà il proprio destino.

Con questo comunicato il nostro circolo non vuole solo segnalare i rischi di un sistema, cosa fatta già in altre occasioni in comunicati articolati, ma vuole dire all’amministrazione Accorinti che dichiara la propria opposizione alla creazione dell’hotspot in città, di farlo in maniera congrua e coerente, cancellando gli accordi con gli enti gestori che a Messina gestiscono la casa comunale per Minori Stranieri Non Accompagnati e uno SPRAR per categorie vulnerabili. Quegli stessi enti gestori stanno contemporaneamente gestendo l’ex caserma Gasparro di Bisconte che continua, nonostante le diverse dichiarazioni dell’amministrazione, ad ospitare minori stranieri non accompagnati insieme ad adulti.
Il vero segnale, caro sindaco della città ribelle, non è opporsi dopo anni di silenzio di fronte alla mala accoglienza in questa città denunciata continuamente da noi attivisti antirazzisti. Il modello di accoglienza diffusa di cui la vostra amministrazione si vanta è a metà dell’opera secondo i veri canoni di una città accogliente. Demandate ad altri soggetti dell’associazionismo e della cooperazione sociale la gestione di Casa Ahmed e non firmate decreti di urgenza ed emergenza con i soggetti che tengono in strutture inadeguate i minori stranieri non accompagnati.
Ecco la vera opposizione politica ad un sistema che mette già nel tritacarne la vita di tante persone che arrivano nei porti siciliani, perché il sistema hotspot in questa città è stato già usato sotto il nostro naso e nel silenzio totale della sua amministrazione, durante le operazioni di sbarco di alcuni mesi fa che hanno trattenuto per tre giorni circa 1000 migranti sulla nave che li aveva salvati nel mar Mediterraneo.

9 Marzo 2017

Autore:

redazione


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