Il libro “I due bastardi” della scrittrice Galatese Nina Giardinieri, sarà presentato oggi, domenica tre gennaio, alle 17,30 al Bar Raineri in piazza IV Novembre. ……………………………..
Relatori della serata saranno il sindaco Vincenzo Lionetto, la dottoressa Enza Caputo e la professoressa Giuliana Conti Nibali. La scrittrice sarà accompagnata, “ex equo”, dalla chitarra della bravissima Oriana Civile da molti ormai considerata, a ragione, l’erede naturale di Rosa Balistreri. Ad esporre gli artisti Rachele Liuzzo e Elisa Caputo. L’evento – spiega l’assessore alla cultura Valeria Imbrogio – fa parte del “Cafè letterario” umbertino organizzato dal Comune e dalla Biblioteca comunale e si inquadra nel contesto delle iniziative culturali per far conoscere gli scrittori siciliani e in particolare dei Nebrodi.
Il libro, edito da “Agemina Edizioni”, squarcia, con “veristica” puntualità, un quadro sociale a forti tinte dell’entroterra siciliano dove spadroneggia l’aristocrazia terriera mentre la gente povera si divide tra “rivolta e soggezione”al potere fino a rifiutare anche i propri figli. ( Arminio era un bimbo tranquillo gli occhi grigi quasi cilesti… l’altro al Comune l’avevano chiamato Carnevale ma un carnevale senza gioia e senza canti). Sullo sfondo la terra, “matrigna o madre” secondo il volere delle nobili pulsazioni del cuore o il tracotante ricatto di una vita stentata.
Un libro nel libro aleggia dalle pagine, diventa passione, rivolta, i figli, il potere, la soggezione, il sacrificio, il travaglio interiore…musicalità letteraria… che si scrive Rosa Balistreri e si legge Oriana Civile, quasi “Il canto di una vita qualunque”, magari quella, tra teatro e festival, di don Ciccino, il personaggio ultranovantenne creato dalla “verve” dell’artista nasitana, dove la narrazione si accompagna … alla musica per descrivere il ciclo della vita fatto di stenti, ma anche di donne belle e passionali come solo la sicilianità le sa rendere Ti dico che l’ho vista … disse Carnevale “Bellissima! Occhi verdi, capelli lunghi e ricci e oro.. oro, al collo alle dita…” Sullo sfondo, ma non troppo, il Fascismo, la guerra di Spagna, madre e matrigna.
Enzo Caputo
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