di Antonio Mazzeo
Saràla 173^ Brigata Aviotrasportata di stanza a Vicenza la punta di diamante della campagna d’autunno dell’esercito USA in Afghanistan.
Lo ha confermato il Comando delle forze armate statunitensi in Europa a conclusione di una esercitazione tenutasi il mese scorso nelle colline di Hohenfels (Germania), a cui hanno partecipato 75 militari del Combat Team provenienti dalla base vicentina di Camp Ederle.
Nello specifico, gli uomini hanno partecipato al primo corso per “operatori MRAP – Mine Resistant Ambush Protectedâ€Â, i sistemi blindati che il Pentagono ritiene fondamentali per difendere le truppe da attacchi terroristici, imboscate ed esplosioni di bombe e mine. Per l’esercitazione di Hohenfels, sono stati trasferiti via nave dal Kuwait una quarantina di blindati leggeri MRAP utilizzati normalmente in ambienti urbani ed in operazioni antiguerriglia. La 173^ Brigata Aviotrasportata è stata la prima unitàterrestre USA di base in Europa ad essere addestrata all’uso di questi veicoli. Un secondo ciclo di esercitazioni alla guida dei superblindati è previsto subito dopo il suo trasferimento in Afghanistan, in una localitànon ancora rivelata dal Pentagono. ÂÂ
L’US Army e l’US Marine Corps utilizzano i veicoli MRAP dal 2003. Si tratta di mezzi diversi in peso (da 7 a 22 tonnellate) e capacitàdi trasporto (da 6 a 12 militari per unità), in grado però di transitare agilmente nei terreni più accidentati. Il programma di sviluppo degli MRAP è considerato di altissima prioritàdal Dipartimento della Difesa: nell’anno fiscale 2007 il segretario Robert Gates ha stanziato 1,1 miliardi di dollari per l’avvio della costruzione di veicoli blindati anti-mine di seconda generazione. E a fine giugno 2009, le forze armate statunitensi hanno commissionato alla Oshkosh Defense Corporation la produzione di 2.244 veicoli MRAP M-ATV (All-Terrain), da destinare alle unitàimpegnate in Afghanistan ed Iraq. I primi modelli M-ATV saranno consegnati il prossimo mese di ottobre ai reparti della 173^ Brigata Aviotrasportata di Vicenza che raggiungeranno il teatro afgano e si affiancheranno agli MRAP “Dashâ€Â, un modello più pesante e meno manovrabile.
Nonostante l’ingente impegno finanziario per ammodernare i sistemi di trasporto blindati (l’intero programma MRAP dovrebbe costare a Washington 17,6 miliardi di dollari), sono numerose le critiche sulla loro reale efficacia e sostenibilitàmilitare. Le ridottissime velocitànei trasferimenti per le impervie montagne afgane e le difficoltàdi mobilitànel passaggio per grandi arterie stradali e centri urbani accentuano l’esposizione dei blindati agli attacchi di sorpresa o agli attentati. Gli MRPA consumano inoltre grandi quantitàdi carburante, sono difficilmente trasportabili dagli aerei cargo e dalle navi anfibie e comunque con costi proibitivi. Lo US Transportation Command ha stimato una spesa di 750.000 dollari per il trasferimento di ogni singolo veicolo con i C-17 e i C-130, i giganteschi mezzi aerei in dotazione alle forze armate USA. Il Dipartimento della Difesa è stato così costretto a commissionare alcuni cargo russi “Antonov An-124â€Â, giàoperativi presso la base aerea di Charleston, South Caroline, dove vengono stazionati i nuovi MRAP prodotti dalla Oshkosh Corporation.
Oltre che sugli M-ATV, per la nuova missione in Afghanistan gli uomini della 173^ Brigata Aviotrasportata potranno contare sugli aerei senza pilota “Shadow 200â€Â, recentemente assegnati ai reparti d’elite dell’esercito USA di stanza in Germania e a Vicenza. Con un raggio massimo d’azione di 125 chilometri ed un’autonomia di volo per circa 12-14 ore, i velivoli possono volare a grandi altitudini, tra gli 8.000 e i 10.000 piedi d’altezza in condizioni di luminositàe tra i 6.000 e gli 8.000 piedi durante la notte. Equipaggiati con sofisticati sensori e telecamere, gli “Shadow 200†vengono utilizzati per le operazioni di riconoscimento diurno e notturno, sorveglianza, acquisizione dei target e danneggiamento dei sistemi di comando di guerra avversari. Il nuovo sistema d’arma viene impiegato poi per dirigere le operazioni di combattimento terrestre e i raid aerei e fornire assistenza alle attivitàdi ricerca e riscatto del personale disperso nei campi di battaglia.
Per i paracadutisti della 173^ Brigata USA si tratta della quarta missione di guerra in Afghanistan dal 2003. Nel marzo del 2004 al Southern European Task Force SETAF di Vicenza (oggi SETAF/ US Army Africa) fu pure affidato il comando delle operazioni alleate. L’ultima campagna militare si è invece sviluppata nelle aree meridionali del paese tra il maggio 2007 e il luglio 2008 e ha visto impegnati 3,400 militari. Nei quindici mesi di violenti combattimenti in cui non sono state risparmiate le popolazioni civili, ci sono state alcune vittime tra i reparti USA. Secondo dati ufficiali, sarebbero già35 i militari della brigata che hanno perso la vita in Afghanistan, 4 dei quali in occasione di un incidente di volo ad un CH-47 precipitato nell’aprile 2005 nella zona di Ghazni, a circa cento miglia a sudovest di Kabul.
I reduci della 173^ Brigata sono stati sottoposti a cure psichiatriche intensive e a programmi di “recupero†in centri di villeggiatura in compagnia dei propri familiari. Intanto certi operatori economici veneti e friulani starebbero fiutando il business che potrebbe svilupparsi attorno alle attivitàdi “riabilitazione†specie quando si completeràil trasferimento presso l’aeroporto Dal Molin di Vicenza delle unitàdella 173^ Brigata attualmente ospitate in Germania. A Tonezza del Cimone, ad esempio, dove sino a qualche tempo fa sorgevano due postazioni dell’Aeronautica militare italiana (la prima sul Monte Toraro e l’altra sul Passo Coe a Malga Zonta, sul Passo Coe), il sindaco Amerigio Dalla Via si è fatto portavoce della richiesta di riconversione delle infrastrutture in “centri di villeggiatura e riabilitazione†per i soldati americani di Vicenza che “rientrano dall’Afghanistan o dall’Iraqâ€Â. Secondo Il Giornale di Vicenza, la proposta sarebbe giàstata discussa in ambienti governativi e sarebbero perfino stati effettuati alcuni sopralluoghi a Tonezza per studiarne la fattibilità. Attualmente l’unico “centro di recupero†in Europa per i reduci di guerra statunitensi si trova a Garmisch, in Germania.
Intanto il Comando SETAF/US Army Africa conferma che al Dal Molin i lavori per la nuova installazione USA procedono speditamente. “I contractor italiani rappresentati dalla Cooperativa Muratori Cementisti di Ravenna e dal Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna hanno impiantato 800 palificazioni per sostenere le fondamenta di alcuni edifici polivalentiâ€Â, ha dichiarato Susan Wong, senior project manager dell’Ufficio di trasformazione e costruzione dell’Us Army. “Gli edifici serviranno come uffici e caserme per i 1.200 militari dei quattro battaglioni attualmente di base a Bamberg e Schweinfurt. Tutto procede secondo il programma e le nuove costruzioni dovrebbero essere completate entro l’estate del 2012. Sono giàstate demolite tutte le palazzine che dovevano essere demolite, così come una parte della pista di volo che il governo italiano aveva designato per l’uso da parte degli Stati Uniti d’America. La parte restante della pista ricadente nella installazione rimane intatta, ma non è abbastanza lunga per essere utilizzataâ€Â.
Sempre secondo Susan Wong, al Dal Molin lavorerebbero attualmente 145 operai che diventeranno 550 quando saràavviata la costruzione degli edifici. Considerato che la commessa per le aziende della Lega delle Cooperative è di oltre 245 milioni di euro, non si può certo dire che la nuova base di Vicenza abbia significative ricadute occupazionali.
Foto: www.actionsoldier.it; www.defenselink.mil; news.thomasnet.com; www.army-technology.com