Mentre il terrorismo colpiva Parigi in una delle peggiori stragi compiute su suolo europeo dal 1945 a oggi, Gianluca Iannone – leader di Casapound – era proprio nella capitale francese per partecipare, in rappresentanza di CasaPound e dell’Italia, a un importante convegno delle forze identitarie europee. Lo abbiamo contattato per farci dire com’è andata e quali sono le idee uscite da quell’appuntamento.
Gianluca, cosa si prova a trovarsi a Parigi durante un evento di tale portata?
Hai presente quando su una mappa leggi “voi siete qui”? Ecco, l’impressione che ho avuto è stata questa: noi siamo qui. Qui, nell’occhio del ciclone. In questa guerra, in questo kali yuga, questa parola con cui tutti siamo cresciuti. Siamo qui, in questo contesto. E il fatto che nel momento di questo attacco noi fossimo a Parigi per una conferenza con altri movimenti europei è una ulteriore conferma. Noi dobbiamo prendere atto di questa guerra e rispondere a un appello spirituale.
Come è andato il convegno francese?
Il motivo per cui eravamo a Parigi era il II Congrés Européèn, insieme a tante altre forze che vogliono ricominciare dall’Europa, quella vera. L’appuntamento è andato benissimo. C’è stato grande entusiasmo per la nostra idea di un corteo che si svolga contemporaneamente in diverse città d’Europa. È un’idea partita da CasaPound a cui tutti hanno subito aderito.
Come e quando si svolgerà questo appuntamento?
Si tratterà di un corteo europeo che si terrà il 21 maggio 2016, in contemporanea a Roma, Parigi, Atene e Madrid. Hanno già aderito Alba Dorata, Hogar Social e il Gud. Faremo anche una diretta streaming e dei collegamenti fra le varie piazze.
Perché la data del 21 maggio?
Perché è l’anniversario del sacrificio di Dominique Venner. Questo patriota europeo ha donato se stesso per la rinascita di una cultura millenaria. Il suo darsi la morte è stato un gesto non di pura testimonianza, ma di mobilitazione. Noi intendiamo rispondere a questa chiamata.
Qual è la filosofia che fa da sfondo a questo evento?
Tutti i popoli europei hanno gli stessi problemi, sono tutti vittime delle stesse strutture sovranazionali, subiamo tutti lo smembramento delle nostre attività produttive, tutti assistiamo alla stessa sostituzione di popolo in atto, tutti abbiamo a che fare con minacce ideologiche come il gender. E di fronte a problemi europei occorre un fronte europeo con delle parole d’ordine e dei punti programmatici in comune.
Quali saranno queste parole d’ordine comuni?
Il corteo si chiamerà “Fatherland” e rilancerà proprio la necessità di un attaccamento culturale e spirituale a questa Europa come “terra dei padri”. Si tratterà di una mobilitazione di tutti gli uomini liberi in difesa dei confini, delle tradizioni e dell’identità per fermare il terrore e le forze malate che cinicamente lo alimentano.
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Ed ancora:
Iannone: “Governi europei responsabili. Il 21 maggio corteo europeo in contemporanea a Roma, Parigi, Atene e Madrid”
Bandiera francese sul palazzo di CasaPound, in via Napoleone III, a Roma. “E’ il nostro modo di esprimere solidarietà alle centinaia di morti e feriti di Parigi – spiega il leader di CasaPound Italia Gianluca Iannone – Una solidarietà che però non ci esime dal dovere di mettere a fuoco le ragioni profonde di quanto sta avvenendo. I governi europei sono i primi responsabili della strage di Parigi, come di quella di Beirut e di quella che si consuma oramai da quattro anni in Siria, dove sono migliaia i giovani caduti sul campo della lotta al terrorismo”.
“Non possiamo dimenticare – aggiunge Iannone – come la Francia abbia bombardato Gheddafi e sia arrivata a un passo dal bombardare la Siria di Assad, né come l’Occidente in questi anni abbia incautamente foraggiato Al Qaeda e l’Isis, mentre Hollande, la Merkel e la Ue ci obbligavano ad ‘accogliere chiunque’. Sostenere Assad, sostenere Hezbollah, agire come ha fatto la Russia in quello scenario: solo così si sconfigge il terrorismo. Il resto, quando va bene, sono chiacchiere”.
“Nel giorno dell’attentato noi eravamo a Parigi al II Congrés Européèn, insieme a tante altre forze che vogliono ricominciare dall’Europa, quella vera – sottolinea Iannone, appena rientrato in Italia – Da lì abbiamo lanciato la mobilitazione per un corteo europeo che si terrà il 21 maggio 2016, nell’anniversario della morte di Dominique Venner, in contemporanea a Roma, Parigi, Atene e Madrid. Una mobilitazione di tutti gli uomini liberi in difesa dei confini, delle tradizioni e dell’identità per fermare il terrore e le forze malate che cinicamente lo alimentano”.
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