Come per l’ultima campagna referendaria, anche Messina ha voluto rispondere “presente”, infatti chiunque voglia andare a firmare avrà ancora qualche giorno per recarsi nell’ufficio dell’IDV alla Provincia dalle 9.30 fino alle 13.
Inoltre saranno allestiti dei banchetti a Piazza Cairoli durante il fine settimana, stesso discorso per la provincia tirrenica, infatti l’Italia dei Valori sarà presente a Milazzo e Barcellona fino a Domenica, ultimo giorno utile per raccogliere le firme.
Abbastanza incoraggianti i primi dati, infatti risultano più di 300 mila le firme raggiunte, di cui 15 mila solo in Sicilia, che testimoniano una volontà chiara del popolo di voler partecipare maggiormente alla vita politica del paese, partecipazione che però è notevolmente limitata dall’attuale legge elettorale definita da molti “legge porcellum”.
Inoltre c’è anche la voglia da parte di molti di ammortizzare i costi della politica, abolendo le Provincie che dallo stesso Di Pietro sono state spesso definite “un carrozzone obsoleto, utile solo a far accrescere gli sprechi”. Se però per il referendum del Giugno scorso, tutti i partiti del centrosinistra e del terzo polo hanno formato un fronte abbastanza compatto, non si può certamente dire che valga lo stesso pure per questa iniziativa.
Infatti nei giorni scorsi UDC e FLI, avevano definito gli elettori ancora poco maturi per una legge elettorale che preveda la preferenza, giustificando così la loro mancata adesione alla raccolta firme. Ci si attendeva naturalmente una risposta, ed è arrivata stamani dal Segretario Cittadino dell’IDV Salvatore Mammola “non possiamo certamente condividere la posizione di chi reputa gli elettori immaturi-ha dichiarato Mammola- in quanto la linfa vitale della democrazia sono proprio gli elettori, che non vanno esclusi con una legge elettorale che premia i nominati di chissà quale capo politico, ma piuttosto con una legge che faccia decidere all’elettore il nome del candidato scelto, esattamente-ha continuato Mammola- come si è fatto in Italia dal 1948 fino al 2005, quindi non stiamo chiedendo nulla di nuovo”.
Un discorso a parte merita il Partito Democratico, da sempre sostenitore dell’abolizione delle Provincie e soprattutto del cambiamento della legge elettorale, ma che però questa volta non ha partecipato, almeno in via ufficiale, alla raccolta firme, creando non poco imbarazzo in tutto il centrosinistra, come spiegato dal coordinatore provinciale dell’IDV Antonino Alessi “il PD ufficialmente non ha raccolto le firme – ha spiegato Alessi – certamente qualche iscritto in via del tutto spontanea si è impegnato per una causa che riteneva giusta, però collaborazioni ufficiali non ne abbiamo avute, mi preme però dire che abbiamo avuto il supporto di un elettorato di qualsiasi fazione a testimoniare, che la voglia di cambiamento appartiene a molti indipendentemente dalla idea politica”.
Antonio Macauda
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