IGNAZIO NATOLI – Domani i funerali nella chiesetta di San Biagio. Emergono le prime certezze dopo l’autopsia.
Cronaca Regionale

IGNAZIO NATOLI – Domani i funerali nella chiesetta di San Biagio. Emergono le prime certezze dopo l’autopsia.

ignazio_natoli_thumb307_Non è morto di morte naturale né per la classica scarica elettrica.


 

A volte anche nella morte ci vuole la necessità di fare chiarezza.

Per tanti motivi.

Ignzio Natoli, assessore comunale, idraulico, manutentore d’impianti elettreci era anche un professionista.

Di certo non ha commesso errori di valutazione né tecnici entrando nella cabina elettrica da dove è uscito morto.

Non è stata una scarica elettrica a fulminarlo, di questo ne è certo il medico legale subito dopo aver eseguito gli accertamenti autoptici interni d esterni sul corpo del Natoli, né tantomeno è morto d’infarto o di cause naturali.

Esclusa anche la congestione alimentare. Si era parlato, nella ridda di voci subito dopo l’incidente, dell’ingestione di acqua fredda dopo il pranzo.

E allora?

Si guarda, tra le altre ipotesi che lo stesso medico ha fatto, ma non ufficializzato, anche alle condizioni che sussistevano all’interno della cabina elettrica.

Qui si parla di una temperatura elevatissima, esasperata anche dall’umidità che si respirava all’interno.

Quindi un casuale campo elettromagnetico sinistramente ideale che potrebbe aver favorito un’induzione di corrente che ha malmesso gli organi interni dello sfortunato manutentore? O cosa?

Su questo indagherà lo stesso medico legale, che vorrà leggere i verbali redatti anche dai carabinieri intervenuti sul luogo, per saperne di più, e  che ha consegnato il corpo ai familiari che ora lo possono piangere a casa.

E domani pomeriggio, i funerali.

Questi si svolgeranno nella frazione, la sua, di San Biagio dove certamente la piccola chiesetta rurale avrà problemi pr contenere la folla che vorrà rendergli l’estremo saluto.

Certo Natoli da professionista non avrebbe, con leggerezza, mai messo a rischio la sua vita nè quella dei suoi due dipendenti che lo seguivano sempre come un’ombra, formando la classica squadra compatta di lavoratori.

L’autopsia si è svolta all’ospedale “Barone Romeo” di Patti ed è stata disposta dal sostituto procuratore di Patti Rosanna Casabona, titolare delle indagini.

Da poche settimane Natoli era assessore comunale a Piraino.

La disgrazia è avvenuta nella cabina elettrica che serve un villaggio turistico a Calanovella, una frazione di Piraino, venerdì pomeriggio.

Quello di Ignazio era sorriso difficile da dimenticare; la battuta pronta, il coraggio delle sue idee e la forza sempre di dirle, il suo essere combattente sul lavoro e in politica, il suo grande amore dopo la dedizione alla famiglia lo rendevano “amico di tutti”, un esempio.

In poche battute questo era Ignazio Natoli.

La sua morte, difficile da spiegare, impossibile da accettare, è stato un dramma che ha colpito e atterrato l’intera comunità pirainese dove la notizia dell’incidente si è venerdì diffusa in pochi attimi, che è ancora sotto schoc, e dove Ignazio era conosciuto, stimato e apprezzato (anche dagli avversi politici – lui politicamente era vicino all’area PD e per dieci anni aveva firmato una dura opposizione consiliare, mai ostruzionistica, contro l’amministrazione guidata da Giancarlo Campisi) e dove da poco più di un mese, sotto l’amministrazione di Gina Maniaci, aveva assunto l’incarico di assessore alla manutenzione e al patrimonio.

24 Giugno 2012

Autore:

admin


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