LETTERA APERTA AL GIORNALISTA ANTONIO MAZZEO
Egr. dott. Mazzeo, in riferimento Al Suo articolo dal titolo “Falcone colonia di mafia fra Tindari e Barcellona P.G”, apparso su numerosi siti web, si impongono alcune doverose precisazioni, dettate, soprattutto, dalla vasta eco assunta dalla vicenda e dai commenti acriticamente negativi che pretendono far passare l’Amministrazione Comunale di Falcone come liberticida e para-mafiosa.
Anzitutto, teniamo a precisare che non ci sfiora minimamente l’idea di intimidirLa con querele o, peggio ancora, impedire a Lei, o a chicchessia,di esprimere opinioni e di svolgere, in assoluta libertà ed autonomia, qualsivoglia inchiesta giornalistica.
Tuttavia, nel preparare l’articolo che ci occupa, data la delicatezza del tema trattato e le possibili ricadute negative in termini di immagine per l’intera comunità, sarebbe stato opportuno, nonché giornalisticamente corretto, ai fini di una più attenta, rigorosa ed imparziale disamina dei fatti, attingere dati ed elementi da più fonti ed, “in primis”, da quella istituzionale, sentendo gli amministratori e\o visionando atti e documenti e quant’altro fosse stato reputato utile ad avere un quadro più completo e sfaccettato delle vicende politico-amministrative e socio-culturali di questa nostra cittadina.
Ella dott. Mazzeo, è stato contattato, o ha contattato il candidato largamente ed ampiamente battuto nell’ultima competizione elettorale.
Obiettività e corretta informazione avrebbero imposto che Ella sentisse anche il Sindaco in carica, riconfermato, mi consenta un briciolo di vanità, a furor di popolo.
Ed invece dott. Mazzeo Ella non mi ha mai cercato, non ha chiesto di incontrarmi.
Ella dott. Mazzeo, anziché effettuare gli approfondimenti dovuti, ha scelto di imperniare il Suo lavoro basandosi, esclusivamente, sulle “imbeccate” ricevute da quella parte politica che, bocciata sonoramente dal volere popolare, è vogliosa di agguantare il potere per altre, impraticabili, vie.
Così operando, inevitabilmente, ha fornito una immagine del paese estremamente distorta, affatto reale, elencando fatti e circostanze, slegati tra di loro, accaduti in un arco temporale assai vasto, mostrando di non conoscere, neanche geograficamente, il nostro territorio.
***
Il titolo della Sua inchiesta,“colonia di mafia” già da solo reca un marchio di infamia.
La colonia, per definizione è un territorio la cui sovranità non appartiene alla popolazione autoctona, ma ad una entità esterna, che lo occupa militarmente.
Utilizzando tale titolo, da subito, con inusitata perentorietà, ha inteso sostenere che da almeno quarant’anni la sovranità in questo comune non appartiene ai cittadini falconesi ed agli organi da essi, nel corso del tempo, democraticamente eletti, ma alla mafia.
Da abitante di questo paese mi sento indignato.
Da sindaco ho il dovere di difendere, in tutte le sede istituzionali, una comunità ed un territorio offesi ed oltraggiati.
A me pare dott. Mazzeo che il suo ragionamento sia viziato in radice.
Se la premessa da cui Ella parte è corretta, significa che tutti i Sindaci ed i consiglieri degli ultimi 40 anni, vale a dire da quando ha inizio la Sua inchiesta, sarebbero Sindaci e consiglieri voluti ed eletti dalla mafia e le elezioni, nel nostro comune, si sarebbero tenute e si terrebbero solo pro-forma.
Mi chiedo e Le chiedo, se siamo una colonia di mafia, priva di sovranità, perché il bancario Filiti, indefesso, continua a candidarsi fin dal 1993 avendo rivestito spesso il ruolo di consigliere di maggioranza.
Mi creda, non vi è elezione amministrativa a cui il Filiti, divenuto maggiorenne, non abbia partecipato, seppur con fortune via via decrescenti.
Certo, appena ha puntato in alto (candidato alla presidenza del Consiglio 2006-
Candidato a Sindaco 2011) è stato bocciato dalla comunità Falconese.
Chi lo conosce, politicamente, lo evita.
***
Tanto chiarito, se Ella dott. Mazzeo avrà la pazienza di leggermi, forse si renderà conto che quanto suggeritoLe andava criticamente esaminato, forse si renderà conto che era meglio approfondire gli argomenti trattati, forse si renderà conto, – mi perdoni – di aver davvero sbagliato e di essersi fidato di chi, forse, non meritava la Sua fiducia.
Mi ascolti dott. Mazzeo, senza avere, in questa sede, la pretesa di essere esaustivi, non è affatto vero che Falcone sia cemento, cemento, cemento, né che il territorio sia irrimediabilmente deturpato da orribili complessi abitativi, né le colline sventrate da strutture talvolta simili a vere e proprie prigioni per villeggianti. Così come non risulta esser vero che vicine alle spiagge sempre più erose dalle correnti e dalla moltiplicazione di porti e porticcioli sorgono altre strutture soffocanti e impattanti.
Venga dott. Mazzeo, sarà mio ospite, mi mostri ove Ella ha visto tutto ciò.
Mi indichi, dopo aver consultato la Sua autorevole fonte, quali interventi postemergenza alluvione hanno generato ulteriori colate di asfalto e cemento.
Confrontiamoci. Prenderà, senz’altro, atto che Ella ha confuso il nostro territorio; ha scritto di Falcone avendo in mente altro.
E poi, dott. Mazzeo chi Le ha riferito che a Falcone vengono sempre meno turisti.
La Sua attendibilissima fonte?
Sarebbe stato sufficiente fare un salto sulla nostra meravigliosa spiaggia di finissima sabbia dorata e bagnarsi nel nostro impareggiabile mare, di un verde cristallino, per osservare quante persone affollano il nostro litorale.
Sarebbe stato sufficiente girare tra le vie del paese per incontrare gente laboriosa, per respirare una aria di libertà, di serenità ed una spensieratezza che proprio non si addicono ad una colonia di mafia.
In verità, dott. Mazzeo, negli ultimi anni, grazie agli interventi compiuti dalle amministrazioni che ho avuto l’onore di guidare, il nostro comune, ha compiuto un salto di qualità.
Venga a trovarci, Le mostreremo quanto di buono abbiamo realizzato.
Questo salto di qualità ci ha consentito di stravincere le elezioni. Altro che voto condizionato dalla mafia.
Non nego, anzi Le confesso, che la lista maggiormente accreditata, al pari della nostra, avendo puntato sul Suo amico bancario Marco Filiti ha facilitato, e non di poco, il nostro compito.
Veda dott. Mazzeo, per qualcuno abituato a vendere fumo, questo territorio non sarà certamente il paradiso, ma lo è per la stragrande maggioranza dei falconesi e per quanti, sempre più numerosi, anno dopo anno, ci i onorano della loro presenza.
Con buona pace di tutti, soprattutto di quanti auspicano il contrario.
Veda dott. Mazzeo se Ella avesse avuto la bontà di contattarmi Le avrei indicato, ed avremmo diffusamente parlato dell’unico grande scempio del nostro territorio: la rimozione delle barriere frangiflutto poste a protezione del litorale marino.
Su quest’opera pubblica avrebbe potuto scrivere decine di pagine.
La devastazione del lungomare, (oggi in parte risanata dagli interventi che lo scrivente ha effettuato nella scorsa legislatura) è rimasta impressa nel comune sentire e nella memoria collettiva.
Eppure, Ella, così attento a tutto ciò che deturpa paesaggisticamente il territorio, pregiudicandone la bellezza, tace, nulla dice.
Si inventa, persino, inesistenti colate di cemento, ignorando la distruzione della nostra spiaggia.
Perché mai dott. Mazzeo?
Forse perché all’epoca (2004) dell’amministrazione guidata dal sig. Salvatore Chiofalo, attuale segretario provinciale di SEL, faceva parte, in qualità di assessore ai LL.PP il sig. Franco Paratore, attuale vice-presidente del Comitato Rinascita Falconese ed attuale consigliere di opposizione nel gruppo Falcone Città Futura?
Forse perché consigliere comunale di supporto al Sindaco Salvatore Chiofalo ed all’assessore Franco Paratore era il sig. Carmelo Cambria, attuale componente del Comitato Rinascita Falconese, nonché marito della sig.ra La Macchia Monica Barbara, attuale consigliere di opposizione nel gruppo Falcone Città Futura?
Su detta amministrazione gravano pesantissime responsabilità politiche.
Misteri della libera informazione!!!.
Venga dott. Mazzeo. Venga a sentire cosa dice la gente dei “lavori a mare”.
***
Ed ancora, non Le sembra dott. Mazzeo di aver screditato il nostro paese affermando che ville e villini di Falcone sono stati utilizzati come rifugio per le latitanze dorate di boss e gregari di mafia, palermitani e catanesi, senza che tale circostanza, per quanto a nostra conoscenza, sia stata attestata da alcuna sentenza della magistratura?
Ci dica, anzi dica alle forze dell’Ordine, chi sono questi latitanti e dove si sarebbero nascosti. Indichi all’Autorità preposta malavitosi e favoreggiatori.
***
Veda dott. Mazzeo, se Ella avesse sentito qualunque cittadino, non di parte, di questo nostro amato paese, avrebbe appreso che la Sua fonte non è nuova a simili attacchi nei confronti dei propri avversari politici.
E’ stato Ella informato che già, in passato, il candidato a sindaco sconfitto, il bancario Marco Filiti, si era scagliato violentemente contro gli amministratori del tempo, formulando attacchi simili a quelli attuali?
Sa dott. Mazzeo come il Filiti ebbe ad esprimersi, in un pubblico comizio, nei confronti dell’allora sindaco in carica, sig. Salvatore Chiofalo, attuale segretario provinciale di SEL e della amministrazione da questi guidata, di cui faceva parte, in qualità di assessore ai LL.PP il sig. Franco Paratore, attuale vice-presidente del Comitato Rinascita Falconese,: ha contribuito a rendere questo paese un verminaio di appalti, di forniture, di interessi; …. Quattro o cinque ditte fanno le gare di appalto e poi si fanno assieme i lavori ……non è mafia questa Salvatore Chiofalo; basso personaggio che ha fatto del nostro comune un verminaio; ……non sostengo una amministrazione di corrotti e ladri, un verminaio di corrotti; ……..si facevano riunioni di ore per stabilire appalti e forniture; ……..ho rifiutato di reggerti il sacco per fare i tuoi sporchi interessi.
Carino vero!!!
Il sig. Salvatore Chiofalo, all’epoca, querelò il bancario Filiti.
Perché lo fece? Per tappargli la bocca? per intimidirlo? Perché era mafioso? O perché, come credo, quello era l’unico mezzo civile e democratico per tutelare la propria immagine di amministratore, di sindacalista, di uomo e di padre di famiglia, a fronte delle pesantissime accuse che gli erano state lanciate.
Ha letto dott. Mazzeo la delibera del Consiglio Comunale di Falcone, n° 4 del 14/3/2004, nella parte in cui il candidato sindaco sconfitto, sig. Marco Filiti, rivolgendosi amorevolmente all’odierno amico Franco Paratore– vice presidente del comitato Rinascita Falconese – allora ass. ai LL.PP. della giunta presieduta dal sindaco Salvatore Chiofalo così argomentava: …Il consigliere Filiti esprime inoltre dubbi sulla sensibilità antimafia dell’assessore Paratore il quale avrebbe cercato di cambiare le regole degli appalti e di privilegiare, in tal modo, imprese in odore di mafia.
Ci dica dott. Mazzeo, il bancario Filiti, almeno a Lei, ha confidato i nomi delle ditte in odor di mafia che il consigliere Franco Paratore avrebbe tentato di privilegiare?.
***
Tanto doverosamente chiarito, non desidero affatto sottrarmi alle pesanti insinuazioni sul presunto, inesistente, condizionamento mafioso delle ultime elezioni.
Perdoni la mia sfacciataggine, ma sull’argomento Ella non mi è sembrato affatto preparato, avendo fornito una visione parziale e di parte.
Le chiedo scusa, lungi da me l’idea di insegnarLe il mestiere, tuttavia suppongo che Ella non abbia avuto cura di verificare l’esito della consultazione elettorale, pensando, magari, che la contesa fosse stata decisa da un pugno di voti, carpiti, magari nottetempo, da loschi figuri che si aggiravano per le vie dell’abitato.
Ed invece, sappia, con preghiera di estendere la notizia a molti incauti commentatori, che il sottoscritto è stato riconfermato sindaco di Falcone in modo netto, schiacciante ed indiscutibile, avendo riportato 963 voti (quasi il 50%), contro i 729 voti del candidato Filiti ed i 350 del candidato Salpietro
Mi dia atto dott. Mazzeo, un particolare non di poco conto; una valanga di voti di differenza; un fiume in piena di consensi che ha travolto il bancario Filiti.
L’enorme scarto, riconosca, annulla, in radice la tesi degli sconfitti sul condizionamento mafioso.
E ci dica dott. Mazzeo, durante i vostri colloqui, il bancario Filiti Le ha svelato l’identità dei malavitosi, per lo più sconosciuti agli ambienti falconesi, che avrebbero percorso il paese, casa per casa, per fare incetta di voti?
Veda dott. Mazzeo per discutere, seriamente, della vicenda bisogna individuare (e segnalare tempestivamente alla locale Caserma dei Carabinieri), il soggetto (nome e cognome) che, usando violenza e/o minacce e/o qualunque mezzo atto ad intimidire ha coartato la volontà dell’elettore, il destinatario (singolo o famiglia), di tale attività offensiva, il beneficiario, vale a dire il candidato a cui favore è stato espresso il consenso così carpito.
O parliamo di fatti concreti, facendo nomi e cognomi, o le Sue restano fumose, diffamatorie, illazioni.
Vede dott. Mazzeo, l’ho già dichiarato e lo ribadisco: sono pronto a dimettermi nello stesso momento in cui dovesse essere accertato che anche un solo consenso, espresso a mio favore, non sia stato manifestato liberamente.
***
Veda dott. Mazzeo, se Ella avesse avuto cura di avvicinare, di conoscere i protagonisti di questa vicenda, di sentirli, di affrontare con loro le complesse tematiche che ci occupano, certamente, in Lei, alcuna inquietudine avrebbe destato la vicenda della sig.na Maria Calcò, così come avrebbe evitato di accostare, maliziosamente, il consigliere Paratore Francesco ( da non confondere con Paratore Franco) al di lui cognato Salvatore Campanino.
Trattasi, l’uno e l’altra, di persone assolutamente integerrime, di alta dirittura morale e di spiccato senso civico.
Persone che in più di un’occasione, in pubblico, hanno espresso piena, totale ed incondizionata fiducia nell’operato della Magistratura e delle Forze dell’Ordine.
Persone che, con molta serenità, ritengono giusto che i loro congiunti scontino la pena eventualmente inflitta, ove ritenuti colpevoli dei reati loro ascritti.
Li incontri, colloqui con loro, si renderà conto che i pregi da me evidenziati sono reali e non dettati da interessi di parte.
***
A proposito di consiglieri comunali, dott. Mazzeo, affinchè la vasta platea dei lettori abbia una visione completa, il bancario Filiti Le ha detto chi è l’attuale capogruppo di minoranza, nonchè candidato (bocciato) alla Presidenza del Consiglio Comunale di Falcone?
Questo scommetto che lo sa già, avendo, nel suo articolo, riportato un passo di una mia precedente querela.
Ed allora mi chiedo e Le chiedo: perché Ella nel Suo servizio omette di riferire che capogruppo di minoranza al Comune di Falcone è l’ing. Carmelo Paratore attualmente imputato nel procedimento penale pendente presso il Tribunale di Patti, denominato “colletti bianchi”, che vede coinvolti amministratori, funzionari e forze dell’ordine del comune di Galati Mamertino, per fatti risalenti al 2004
Quanto sopra, fermo restando il sacro ed inviolabile principio costituzionale della presunzione di innocenza del consigliere comunale capo-gruppo di minoranza, ing. Carmelo Paratore.
A proposito dott. Mazzeo, se mi promette di non dirlo a nessuno, Le confido una cosa, che certamente Le hanno taciuto.
La prego non sobbalzi.
Sa chi capeggiava il gruppo più cospicuo che ha sostenuto il bancario Filiti alle ultime elezioni ed espresso circa la metà dei voti da questo conseguiti?
Il dott. Andrea Paratore, già Presidente del chiacchieratissimo ATOME2 ed attuale componente del direttivo provinciale del PDL, già plenipotenziario del Senatore Nania sul territorio, fratello del capogruppo di minoranza ing, Carmelo Paratore.
Ammetta di essere stato gabbato.
Chi l’avrebbe mai detto, il dott. Andrea Paratore azionista di maggioranza della lista Filiti.
Le hanno fatto scrivere che a sostenere il bancario Filiti vi fossero degli ex PDL ed invece, oggi, scopre non solo che tanto ex non sono, ma addirittura che appartengono a quella corrente del PDL che fa capo a quel Senatore Nania, che Ella, leggendo i suoi scritti, mi pare di capire, ama in maniera viscerale!
Per completezza, sembra che anche i consigliere di opposizione Santo Mancuso appartenga al PDL, componente Nania.
Fidarsi (delle fonti) è bene, non fidarsi è meglio.
Sono certo che ha avuto un attimo di sbandamento; se si è ripreso vado avanti.
Concludo, per dovere di cronaca, col segnalare che oltre al sig. Franco Paratore, quello, per intenderci, che, secondo Filiti tentava di privilegiare imprese in odore di mafia; oltre al sig. Carmelo Cambria – consigliere comunale di maggioranza all’epoca della devastazione del lungomare – tra coloro che hanno fondato il Comitato cittadino Rinascita Falconese, di cui Filiti è Presidente, risulta esservi il sig. Squatrito Carmelo rispettivamente figlio e fratello delle persone da Ella nominate nel Suo articolo.
***
Parliamo, adesso del’ Assessore Giuseppe Sofia.
Sull’argomento Ella esordisce in modo capzioso e malevolo, segnalando un inesistente conflitto di interessi tra l’amministrazione comunale e l’imprenditore Sofia.
A supporto della Sua infondata tesi indica:
a) una diffamatoria insinuazione di Rinascita Falconese secondo cui durante la prima legislatura dell’avvocato Cirella, i più stretti congiunti del Sofia hanno ricevuto alcune concessioni edilizie, una delle quali, nel febbraio 2009, su una porzione di territorio collinare della frazione Sant’Anna dichiarata a rischio di dissesto idrogeologico
Sappia dott. Mazzeo che il Sindaco non rilascia concessioni edilizie, essendo tale prerogativa di esclusiva competenza del responsabile dell’area tecnica. Le concessioni edilizie neanche passano dalla scrivania del sindaco. Sappia dott. Mazzeo, che una veloce ricognizione presso l’ufficio tecnico, ha permesso di verificare che la concessione incriminata è stata rilasciata a tale (omissis) e che il Sofia ha acquistato successivamente il terreno ed è subentrato nella titolarità della concessione stessa.
b) l’affidamento dei lavori di realizzazione di una via di fuga nella zona a mare nel 2009, assegnati, per la cronaca, alla ditta Sofia secondo un criterio di turnazione degli incarichi. All’epoca del conferimento di detti lavori, preciso, la Ditta Sofia non era affatto vicina al Sindaco e all’Amministrazione Comunale.
Bene dott. Mazzeo, dov’è il conflitto di interessi. Giuseppe Sofia è stato nominato
assessore nel giugno 2011. I fatti da Ella narrati risalgono ad epoche precedenti. Passi per Berlusconi, ma vedere ovunque conflitti di interesse mi sembra esagerato.
Mi dica dott. Mazzeo, sa Ella chi fu il candidato al consiglio comunale sostenuto elettoralmente, in termini di preferenze, dall’odierno assessore Sofia nella consultazione del 2006 ?
Proprio il bancario Filiti, allora candidato (trombato) alla presidenza del civico consesso.
E sa chi era il candidato sindaco di quella coalizione? Non ci crederà: il rag. Pietro Bottiglieri, con il quale il Filiti – non Le sembra vero – ha condiviso una comune battaglia politica, fino a qualche anno addietro.
Eh sì, fulgido esempio di coerenza il bancario Filiti!!!
*
Circa i lavori di metanizzazione di cui parla il Filiti, eseguiti dalla ditta Sofia in anni molto lontani, nulla posso dire. Ad ogni buon conto non comprendo l’attinenza con la mia attuale o passata amministrazione, né con le amministrazioni ancora precedenti. Peraltro, senza entrare nel merito della vicenda, secondo quanto riferito dal collaboratore di giustizia Bisognano, i fatti non sarebbero andati nel modo riportato dal Filiti.
***
A proposito di foto, dott. Mazzeo, se verrà a trovarmi farà uno scoop sensazionale che da, giornalista di razza, non potrà non apprezzare.
***
Risulta essere vero – finalmente! – che il sig. Antonio Calcò fratello del consigliere comunale Maria Calcò abbia prestato la sua opera a favore del Comune di Falcone, nel corso della passata legislatura ed, aggiungo, visto che Ella omette, nel rispetto delle leggi vigenti.
E questo che vuol dire dott. Mazzeo. Chiarisca il Suo pensiero. Mi renda edotto dei Suoi ragionamenti.
Le dico solo una cosa: la ditta Calcò ha lavorato, nella passata legislatura, perché in possesso dei requisiti e delle certificazioni di legge. Ogni altra illazione e/o insinuazione costituisce, sterile, inconducente, diffamatorio esercizio dialettico
La presenza del Consigliere Maria Calcò, in questa amministrazione, sotto il profilo degli incarichi fiduciari, oggi, penalizza non poco la suddetta ditta, a cagione di un codice etico che noi desideriamo rispettare.
Mi creda dott. Mazzeo, con le amministrazioni Cirella, sono finiti i tempi in cui parenti di amministratori – senza violare la legge – per carità -, percepivano incarichi anche per svariate centinaia di milioni.
Venga dott. Mazzeo, venga a trovarmi, avrà nomi, date, cifre.
***
Capitolo opere pubbliche.
Ella così esordisce: a gettare ombre sulla gestione delle opere pubbliche ci sono pure i collaboratori di giustizia. Seguono stralci di dichiarazioni rese dai suddetti collaboranti.
Premessa: non si intende, minimamente, entrare nel merito delle dichiarazioni, compito, questo demandato, esclusivamente, alla Autorità Giudiziaria.
Però, mi lasci dire, dott. Mazzeo, affrontando l’argomento Ella tocca il fondo della disinformazione, avendo trattato del problema mentre si occupava delle amministrazioni Cirella, passata e presente.
Una evidente, palese, diffamatoria decontestualizzazione.
Sappia dott. Mazzeo che lo scrivente è stato eletto Sindaco, per la prima volta, nel giugno 2006.
Lei sa, ed omette di riferire, che l’arco temporale indicato dai collaboratori è abbastanza circoscritto e non supera, a leggere i giornali, l’anno 2003/2004.
Lei dott. Mazzeo, in maniera estremamente maliziosa, ha voluto associare il mio nome, e le amministrazioni da me guidate, alla gestione delle opere pubbliche, di cui parlano i collaboratori.
Prenda atto dott. Mazzeo che, nei periodi descritti, non ero io il Sindaco di Falcone.
Per dovere di cronaca, sappia dott. Mazzeo, qualora ciò possa essere rilevante ai fini della Sua inchiesta, che, a far data dal 27/11/2000 e fino all’11/6/2006, Sindaco di Falcone è stato il sig. Salvatore Chiofalo, consigliere comunale di maggioranza era, tra gli altri, il sig. Carmelo Cambria e, dal 15/4/2002, as-sessore ai LL PP il sig. Franco Paratore.
Gli ultimi due, come è noto, attuali componenti di Rinascita Falconese.
***
Alluvione.
Vede dott. Mazzeo sull’argomento, a suo tempo, ho ampiamente relazionato al sig. Prefetto di Messina ed all’Assessorato Regionale Enti locali.
Se solo Ella mi avesse cercato, Le avrei consegnato copia dell’atto e dei numerosi documenti ad esso allegati.
Alla luce delle contestazioni da Ella mosse, in questa sede, desidero precisare, al fine di evitare malevoli interpretazioni:
a) il reclutamento delle ditte è avvenuto col sistema del “passa parola”, nel senso che chiunque avesse conosciuto ditte e/o imprese, venne invitato a contattarle ed a farle convergere sul territorio comunale per essere avviate, senza indugio alcuno, al lavoro, come richiedeva la situazione emergenziale in corso, previa l’adozione dei provvedimenti amministrativi di rito;
b) da subito e nei giorni successivi molte ditte e/o imprese si recarono nella segreteria del COC, frattanto costituito, ove vennero censite ed avviate al lavoro, previe le cautele di cui al successivo punto;.
c) si stabilì, infatti, senza che alcuna norma di legge lo imponesse, e nonostante, si ribadisce, la gravissima emergenza in corso, che l’avviamento al lavoro doveva rimanere condizionato: 1) alla immediata sottoscrizione da parte della ditta e/o impresa di una dichiarazione attestante la regolarità della propria posizione contributiva, l’inesistenza di carichi pendenti, l’assenza di impedimenti a contrarre con la Pubblica amministrazione; 2) alla esibizione del certificato camerale con dicitura antimafia, pena la revoca dell’incarico.
d) posso serenamente affermare dott. Mazzeo che una ricognizione all’ufficio tecnico, già molto tempo addietro effettuata, mi consente di dire che tutte le ditte e/o imprese, all’epoca operanti sul territorio, sottoscrissero la chiesta dichiarazione sostitutiva e produssero il certificato camerale con dicitura antimafia.
E poi dott. Mazzeo, non Le sembra diffamatorio affermare che l’attuale amministrazione nulla avrebbe fatto per impedire la liquidazione alla impresa Trifilò delle somme richieste per gli interventi emergenziali?
Lei denigra dott. Mazzeo, essendoLe noto, al pari di Rinascita Falconese, che l’amministrazione non effettua li-quidazioni di lavori, compito questo di competenza dell’ufficio tecnico.
Posso, in verità, affermare, perché a conoscenza, che il Responsabile di Protezione Civile attenzionò la problematica, non rinvenendo alcuna norma di legge che impedisse il pagamento.
Non escludo dott. Mazzeo che anche l’Autorità Giudiziaria, a conoscenza dei fatti, possa essere pervenuta ad analoghe conclusioni.
*
Per ciò che concerne l’impresa Siragusano posso dirLe, dott. Mazzeo, che questa è l’unica ditta a non aver ricevuto un cent di €. dal Comune di Falcone per le proprie prestazioni, non avendo prodotto, benché richiesti, i documenti di rito, prodromici alla liquidazione.
*
Sappia, dott. Mazzeo che l’impresa Campanino, a parte la fase “patologica” dell’alluvione, non è stata mai destinataria di affidamenti durante le mie amministrazioni, in applicazione di quel codice etico che ritiene inopportuno conferire incarichi fiduciari a parenti di consiglieri comunali.
*
In ultimo, è Ella al corrente dott. Mazzeo che, ai fini delle contenimento delle spese, nella fase di quantificazione e liquidazione delle prestazioni alluvionali non è stato applicato il prezziario regionale, ma praticati prezzi unitari di gran lunga inferiori?
Venga dott. Mazzeo Le farò vedere tutti gli atti ed i documenti.
***
Ella dott. Mazzeo, nel colloquiare con i miei avversari, avrà certamente colto in loro una totale, tenace, avversione nei miei confronti.
Non è che per caso questa irriducibile ostilità sia legata al mio modo di essere nel privato ed alle scelte coraggiose operate come sindaco in oltre sei anni di amministrazione?
Forse pago per la mia storia personale, familiare, politica, poco incline a certe logiche ed alle mode del tempo?
Forse pago l’aver assunto sempre, in qualunque circostanza, comportamenti eticamente ineccepibili ?
Forse pago l’essermi schierato sempre, in ogni occasione, dalla parte delle Istituzioni?
Forse pago l’azzeramento della vecchia classe politica Falconese ?
Forse pago il rinnovamento dei metodi amministrativi?
Forse pago l’aver sempre operato nell’interesse, esclusivo, della gente e del territorio, ripudiando logiche clientelari e particolari?
Forse pago gli innumerevoli atti e provvedimenti volti ad elevare i livelli di legalità e trasparenza amministrativa ed impedire infiltrazione di ogni genere ?
Forse pago l’aver adottato, con delibera di Giunta Comunale n° 18 del 14/2/2007, il protocollo di legalità “Carlo Alberto Dalla Chiesa” ?
Forse pago l’aver determinato, la costituzione degli albi delle imprese di fiducia?
Forse pago l’aver richiesto l’estensione della cd. informativa antimafia per gli appalti di opere e lavori pubblici, nonché per l’acquisizione di beni e servizi, per qualunque importo a base d’asta ?
Forse pago l’aver disposto che: per tutte le procedure ad evidenza pubblica di appalti di opere e lavori pubblici, nonché per l’acquisizione di beni e servizi, a tutti i partecipanti e/o aggiudicatari dovrà, obbligatoriamente essere richiesta, anche in deroga ad espresse disposizioni di legge, la comunicazione antimafia (art. 3 D.P.R. 3/6/1998, n° 252), ovvero il certificato camerale con dicitura antimafia, qualunque sia l’importo a base d’asta e previo inserimento di apposita clausola nei bandi di gara ?
Forse pago l’aver fatto obbligo di inserire in tutti i bandi di gara, qualunque sia l’importo degli stessi, le clausole di autotutela esplicitate nella circolare dell’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, n° 593, del 31/1/2006 ?;
Forse pago l’aver disposto, per l’affidamento di lavori, forniture e servizi in economia e/o d’urgenza e/o di somma urgenza, ferma la verifica dei requisiti di legge, l’obbligo di richiedere ai soggetti incaricati la comunicazione antimafia (art. 3 D.P.R. 3/6/1998, n° 252), ovvero il certificato camerale con dicitura antimafia, nonché di far sottoscrivere le clausole di autotutela di cui al protocollo di legalità come richiamate nella circolare dell’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, n° 593, del 31/1/2006 ?
Forse pago per aver ridotto a rango di evento eccezionale l’affidamento all’esterno, a liberi professionisti, degli incarichi di progettazione e direzione lavori?
Forse pago la decisione dell’amministrazione comunale, da tempo nota a tutti, di costituirsi, per la prima volta nella storia del Comune, parte civile in un processo di mafia?
Veda dott. Mazzeo, le infiltrazioni ed i condizionamenti si impediscono, soprattutto, adottando atti amministrativi efficaci, mirati;
Le chiacchiere e le magliette indossate per moda, mi creda, sono molto meno utili.
Diffidi dott. Mazzeo di chi sventola la bandiera dell’Antimafia, per meri interessi di parte, per acquisire visibilità politica, per risolvere, con tale strumento, contrasti paesani e\o personali.
***
A completamento della mia lunga lettera, Le chiedo, cosa mai avrebbe dovuto, e potuto, porre in essere una Amministrazione Civica dinanzi ad un servizio giornalistico, chiaramente di parte, pubblicato su siti-web anche di richiamo nazionale, in cui vengono formulate tutta una serie di infamanti, false, accuse circa un alone di mafiosità che, da almeno quarant’anni, tutto avvolgerebbe e insudicerebbe in questo Comune, coinvolgendo amministratori, presenti e passati, descritti come una sorta di banda del malaffare in contatto costante con ambienti malavitosi?
Le chiedo, a fronte di tante inesattezze, omissioni, manipolazioni, cosa avrebbe dovuto o potuto porre in essere la civica amministrazione per difendere il buon nome e l’onorabilità dei suoi abitanti, dipinti come un branco di pecore senza alcuna dignità, pronti a farsi intimidire ed a farsi estorcere il voto ?
Quali azioni avrebbe dovuto adottare un qualunque Sindaco che vede definire il proprio paese “ una colonia di mafia”, se non utilizzare l’arma più civile e democratica che esista, affinchè venga fatta piena luce ed accertata la verità?
Come si vuole fare chiarezza e spazzare via le nubi del dubbio e del sospetto?
Spettegolando su internet o affrontando la questione in una Aula giudiziaria?
Le amministrazioni passano, dott. Mazzeo, gli uomini politici esauriscono la loro fase pubblica, ma il lerciume che è stato scaricato a piene mani, per scopi contingenti, per beghe politiche, per pura insaziabile sete di potere, su una cittadina e sui suoi abitanti, si ripercuoteranno per anni ed anni con risvolti negativi su una intera comunità.
Lei, purtroppo, si è reso complice, ci auguriamo inconsapevole, di questi novelli savonarola che, bocciati senza appello dalle urne, si fanno alfieri, assolutamente non credibili, di questa strumentale battaglia etica e mossi dalla voglia spasmodica di poltrone, stanno trascinando il paese ed i suoi abitanti nell’immondizia, incuranti che ciò causerà danni immensi per decenni a tutti noi, alla nostra città, ai nostri figli che in essa, auguriamo, cresceranno, lavoreranno e vivranno.
Riconosca dr. Mazzeo la chiara, univoca volontà dell’Amministrazione che mi onoro di guidare a non voler far passare sotto silenzio siffatte gravissime accuse, ma di voler portare le stesse al cospetto dell’Autorità Giudiziaria, unico organo competente a fare, finalmente, chiarezza sulle vicende da Ella sollevate.
Nessun bavaglio, nessuna limitazione del libero pensiero ma accensione dei riflettori per dare la risonanza maggiore possibile alle problematiche evidenziate.
Chiudo dott. Mazzeo, certo che mi ospiterà sul Suo blog, rinnovandoLe l’invito a visitare il nostro paese, il suo territorio, a conoscere i suoi abitanti, il Sindaco, gli assessori, i consiglieri, a farsi un’idea SUA di chi siamo e di cosa vogliamo fare. Cordialmente.
Il Sindaco di Falcone Avv. Santi Cirella