Workshop sull’inserimento del bambino con diabete nelle scuole per una comune cultura del conoscere e del sapere fare
Interesse ed attenzione ha suscitato, in una gremita Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore G. Minutoli di Messina, il workshop informativo per l’inserimento del bambino con diabete promosso dall’Associazione Giovani Diabetici di Messina presieduta da Armando Maggiari in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale della Regione Sicilia e col patrocinio dell’Azienda Sanitaria provinciale di Messina e della Federazione Regionale Diabete Sicilia che ha visto la presenza del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca. Lo scopo del laboratorio informativo i cui lavori sono stati moderati dall’avv. Silvana Paratore, è stato quello di fornire informazioni utili per agevolare l’inserimento degli studenti con diabete nelle scuole garantendo loro il supporto necessario per conciliare una condotta terapeutica corretta con gli obblighi scolastici senza che intervenga alcuna forma di discriminazione. La scuola ha sostenuto la Paratore, in apertura evento, è il contesto in cui il bambino, l’adolescente ed il giovane confronta e costruisce se’ stesso al di fuori dell’ambiente protetto della famiglia. Necessaria si pone una piena integrazione scolastica degli alunni con diabete coi loro coetanei. Dopo i saluti della docente referente alla salute dell’Istituto Minutoli prof.ssa Ivon Cannata, della Dott.ssa Agata Tringali dell’ufficio scolastico territoriale provinciale di Messina e della Presidente del Comitato Genitori dell’ istituto sig.ra Puleo Caterina, ha preso la parola il primo relatore dott.ssa Claudia Ventrici dirigente medico pediatra presso l’Ospedale civile di Locri che si è soffermata sulla conoscenza della malattia e di come fronteggiarla per preparare ed istruire il personale scolastico ed ausiliario. Su come mangiare sano ed equilibrato, sulle strategie di approccio verso i bambini che rifiutano alcuni cibi, sulla necessità di destinare meno ore alla TV ed all’Hi tech e più ore all’aria aperta e soprattutto sull’importanza della prima colazione e della merenda da porre nello zaino si è occupata la dietista dell’U.O.C. di Pediatria del Policlinico di Messina dott.ssa Pina La Monica. Seguitissimo l’intervento della psicologa –psicoterapeuta dott.ssa Maria Pecoraro che ha focalizzato l’attenzione dei presenti sull’importanza del sistema famiglia e del sistema scuola nella crescita del bambino e del ragazzo con diabete sottolineando come il contesto scolastico contribuisce nel percorso di accettazione della malattia incentivando l’autostima del sé. Dopo un breve coffe break i lavori sono proseguiti con la dott.ssa Marisa Agosta responsabile dell’unità operativa educazione e promozione alla salute aziendale dell’Asp di Messina che ha illustrato la normativa siciliana in vigore in particolare il Decreto assessoriale 7 gennaio 2015 avente l’obiettivo di sostenere i familiari nella gestione del bambino con diabete nel percorso di inserimento a scuola. A concludere i lavori il Presidente dell’Associazione Giovani Diabetici di Messina Armando Maggiari che oltre a richiamare il ruolo delle associazioni a livello regionale e locale che si occupano di diabete, ha spiegato, con una simulazione in tempo reale, l’utilizzo del glucagone per prevenire il rischio di coma diabetico fornendo indicazioni utili di come fronteggiare le urgenze e le eventuali complicanze che si possono presentare con la patologia diabete. Presenti all’incontro docenti referenti di svariati istituti scolastici della città taluni dei quali insegnanti in classi ove sono presenti diversi bambini e ragazzi con diabete.
Incisivo il monito del Presidente Maggiari che nel corso del dibattito sorto a conclusione evento , ha sollecitato i presenti a farsi portavoce per iniziative come quella denominata “ il diabete nel mio zaino” al fine di garantire una accoglienza scolastica il più possibile vicina alla normalità ed una permanenza in ambito scolastico in condizioni di sicurezza : circostanze che possono essere assicurate solo dalla condivisione di una comune cultura del conoscere e del sapere fare.