IL FESTIVAL VISTO DA ITALO ZEUS – Stasera Il baraccone chiude, e da lunedì non ne parlerà più nessuno

L’analisi e i commenti sulla quarta serata

Siamo giunti al termine.

Stasera Il baraccone chiude, e da lunedì non ne parlerà più nessuno. Ieri sera però il palco è diventato un arena di luci, suoni, movimenti. 56 artisti in tutto. Un record, dicono. Di certo tutte le canzoni acquistano, tranne qualcuna.

La prima ad esempio:

FEDERICA CARTA E SHADE CON CRISTINA D’AVENA – SENZA FARLO APPOSTA –

Cristina d’Avena, una pessima scelta.

Il brano regge su una melodia semplice e dare il tocco infantile, il Cristina touch, la riduce a sigla.

Magari era interessante farla cantare con Achille Lauro. – 4 (Si valutano i duetti, loro meritano di più).

MOTTA CON NADA – DOV’È L’ITALIA –

Vince Motta ieri, (non senza aspre polemiche) e devo dire che sono d’accordo.

Non è il solito “ve l’avevo detto”, Motta merita.

Nada, con la quale condividono amicizia, collaborazioni ed etichetta discografica, sembra fare parte del brano da sempre.

Anzi, direi che andrebbe portata avanti così. Congratulazioni. – 10

IIRAMA CON NOEMI – LA RAGAZZA CON IL CUORE DI LATTA –

Noemi da corpo alla canzone. Ma resta ancora quella che è. – 6

PATTY PRAVO E BRIGA CON GIOVANNI CACCAMO – UN PO’ COME LA VITA –

Caccamo dà il colpo di grazia a questo brano insensato. Ancora confusione. Sembra che ognuno si canti il proprio pezzo. Il ritardo da diva di Patty Pravo unico momento interessante. – 3

NEGRITA CON ENRICO RUGGERI E ROY PACI – I RAGAZZI STANNO BENE –

Roy Paci dà, Ruggeri toglie. I Negrita in mezzo. Il brano però cresce. – 7

IL VOLO CON ALESSANDRO QUARTA – MUSICA CHE RESTA –

Il violinista rock Alessandro Quardo è pazzesco, l’epica del brano ha più corpo. – 7

ARISA CON TONY HADLEY E I KATAKLÒ – MI SENTO BENE –

Tony Hadley, la voce degli Spandau ballet, Arisa e il corpo di ballo Kataklò.

Come fai a non amare questo brano che esce sempre di più. L’italiano/inglese di Hadley però disturba un pò. – 8

MAHMOOD CON GUÈ PEQUENO – SOLDI –

E anche Guè Pequeno è sul palco dell’Ariston.

Ma io credo che il brano funzioni meglio senza. Ed è uno di quei pezzi che sta uscendo di più. Ma soprattutto è Mahmood ad emergere. – 6

GHEMON CON DIODATO E CALIBRO 35 – ROSE VIOLA –

Il brano di Ghemon con i Calibro 35 e Diodto, diventa un’altra cosa. – 7

FRANCESCO RENGA CON BUNGARO E ABBAGNATO E VOGEL – ASPETTO CHE TORNI –

Neanche Bungaro porta aria al brano, tanto che a volte ti dà fastidio che la telecamera non inquadri solo la Abbagnato che balla.

Però io credo di avere capito cosa è successo. Renga ha voluto partecipare alla stesura del brano perchè sentiva di farlo, ma la sua penna o idea, si doveva dire da un’altra parte ed in maniera diversa. – 4

ULTIMO CON FABRIZIO MORO – I TUOI PARTICOLARI –

Era un duetto quasi naturale. Ma succede che Ultimo si mangi il mentore Fabrizio Moro. Non basta essere dello stesso quartiere di Roma. Il duetto per loro due va scritto. – 6

NEK CON NERI MARCORÈ – MI FARÒ TROVARE PRONTO –

Neri Marcorè trasforma il brano di Nek. Credevo vincesse. Senza sovrastrutture musicali è arrivato diversamente. – 8

BOOMDABASH CON ROCCO HUNT E I MUSICI CANTORI DI MILANO – PER UN MILIONE –

Rocco Hunt si ma il coretto? il pezzo però funziona sempre di più. – 6

THE ZEN CIRCUS CON BRUNORI SAS – L’AMORE È UNA DITTATURA –

Brunori Sas è un altro che al festival ci vorrebbe in gara. Il lavoro con i fiati sull’arrangiamento mirabile. – 10

PAOLA TURCI CON BEPPE FIORELLO – L’ULTIMO OSTACOLO –

Beppe Fiorello è lo stesso tentativo di Marcorè. Ma sto arrangiamento non si tocca!!!non c’è niente da fare. l’attore non canta bene, diventa un duetto inutile per la Turci e il suo brano. – 5 (al duetto ripeto)

ANNA TATANGELO CON SYRIA – LE NOSTRE ANIME DI NOTTE –

Dalla voce di Syria, più debole di quella della Tatangelo, il brano arriva meglio e fa capire cosa poteva essere. – 6

EX-OTAGO CON Jack Savoretti -SOLO UNA CANZONE-

Savoretti, il tocco english e una voce graffiata, danno valore al pezzo degli ex-Otago. – 7

ENRICO NIGIOTTI CON PAOLO JANNACCI E MASSIMO OTTONI – NONNO HOLLYWOOD –

Continua a piacermi e a convincere sempre di più. Paolo Jannacci e il suo piano portano il pezzo su dimensioni intime di cui necessitava. – 7 1/2

LOREDANA BERTÈ CON IRENE GRANDI – COSA TI ASPETTI DA ME –

Ache questo pensavo fosse un duetto che potesse vincere. Un’accoppiata esplosiva, e l’Ariston ne è coinvolto. Il podio più vicino? – 8

DANIELE SILVESTRI FEAT.RANCORE CON AGNELLI – AREGENTOVIVO –

Altro tocco raffinato al brano. Agnelli si amalgama(del resto il pezzo è pure suo) ed è teatro, ed è musica. Vera. – 9

EINAR CON Biondo E SERGIO SYLVESTRE -PAROLE NUOVE –

Imbarazzante. Non voglio aggiungere altro. – 3

SIMONE CRISTICCHI CON ERMAL META – ABBI CURA DI ME –

La poesia di Cristicchi continua a brillare, ed Ermal Meta contribuisce. Un bellissimo momento. – 9

NINO D’ANGELO E LIVIO CORI CON I SOTTOTONO – UN’ALTRA LUCE –

Mi è piaciuto. I sottotono danno più modernità, e si muovono verso la linea di Cori. D’Angelo sempre più nel pezzo. – 8

ACHILLE LAURO CON MORGAN – ROLLS ROYCE –

Largo alla follia. Musicale ovvio. Se la spassano i due. e volano alto. – 8

Per quanto riguarda gli ospiti, devo dire che Ligabue è quello che mi è piaciuto meno fino ad adesso. Non lo salva neanche il duetto con Baglioni per Guccini “Dio è morto”

Invece un grande Anastasio entra nel monologo di Bisio (il tentativo era effetto Favino ma non è andata per l’attore) e lo inonda di frasi bellissime e sentite. E’ il rap italiano che preferisco.

Una piacevolissima sorpresa.

Motta e Nada ritirano il premio della giuria composta dal presidente Mauro Pagani, con Serena Dandini, Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, OzpeteK ,Camila Raznovich, Beppe Severgnini, Joe Bastianich .

Siamo giunti alle previsioni. Quest’anno è dura.

Testo: Cristicchi

Arrangiamento; The Zen Circus

Premio della critica Mia Martini, Daniele Silvestri

Premio sala stampa Lucio Dalla, Achille Lauro.

Chi vorrei:

1 Motta

2 Silvestri

3 The Zen Circus

IMPOSSIBILE

Credo, ma non sono per niente sicuro

1 – Ultimo