IL GIARDINO DI BIANCA LANCIA – Un romanzo storico tra emancipazione e integrazione
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IL GIARDINO DI BIANCA LANCIA – Un romanzo storico tra emancipazione e integrazione

Il romanzo d’esordio nel mondo della scrittura di Salvo Gentile è stato presentato sabato scorso a Brolo. Parla di Brolo, di Bianca Lancia, la Regina amata da Federico II°, fa scoprire le bellezze del centro storico tra spunti di memorie. E’ testimonianza.

Qui di seguito l’intervento della docente Lina Ricciardello del Rotary Club Patti Terra del Tindari, Delegata Distrettuale Rotary 2110 Sicilia e Malta “Emancipazione Femminile”.

La serata di presentazione.

Salvo Gentile ha presentato, sabato scorso, a Brolo, il suo primo romanzo.

Tra storie, leggende e tanto cuore, in una sala gremita ed attenta. Un incontro che ha avuto come tema conduttore amori, intrighi, passioni che fluiscono nel centro storico del paese.

Attesi e puntuali gli interventi del sindaco Giuseppe Laccoto, del vicesindaco Carmelo Ziino, di Alfredo Lo Faro – neo direttore della Fondazione Brass Club di Palermo ed animatore di importanti festival (tra cultura e spettacolo) tenutisi a Brolo, della rotariana Lina Ricciardello, ma anche i contributi dalla sala – Mauro Cappotto, e Cono Condipodero, giusto per citarne alcuni insieme alla voci del team “Ali di Carta” – Beatrice Rasizzi, Marinella Speziale e Azzurra Ridolfo -.

Ad introdurre l’incontro, catturando l’attenzione di tutti, ci ha pensato Eleonora Abbruzzo, che irrompe sulla scena, con la sua voce narrante per spiegare il portato delle vicende raccontante da Salvo Gentile.

L’incontro è stato condotto da Massimo Scaffidi che si è avvalso dell’aiuto di un giovanissimo presentatore, Alfredo Lo Faro junior, perfettamente calato nel ruolo.

un libro arricchito dai disegni di Simona Randazzo

Il libro, molto più di un semplice romanzo, è stato voluto ed attentamente elaborato, dopo un lungo periodo di gestazione dall’architetto Salvo Gentile, di nome  e di fatto si è impreziosito con le tavole grafiche realizzate da Simona Randazzo.

“Il Giardino di Bianca Lancia”, da qualche settimana è acquistabile sul web, su maggior siti che si occupano di distribuzioni editoriali, e si presenta in due versioni – con copertina rigida\cartonata e con copertina flessibile.

L’autore

Salvo Gentile è stato un perfetto padrone di casa, ha ringraziamo, si è raccontato, e si è anche emozionato. Lui è un architetto attento e curioso in grado di accogliere influenze esterne – quelle che oggi amiamo definire “contaminazioni”- elaborandole e trovano con esse sinergie sempre nuove e vitali.

Si è laureato a Firenze e si è dedicato al design e all’allestimento di spazi pubblici e privati.

Il libro

Il suo libro su Bianca Lancia è stato un sogno nel cassetto, un progetto nato dalla passione per la scoperta e la riscoperta delle voci che si percepiscono passeggiando per le vie del borgo di Brolo. È un desiderio profondo di ascoltare e, attraverso la storia, di raccontare e raccontarsi

Dalla sinossi del volume

Una torre sopra il mare, la brezza della notte, un amore sincero, una luna indifferente. D’improvviso un grido taglia il cielo e buca il mare, poi solo il chiarore sulle onde e uno strano silenzio. La bella principessa si era lanciata nel vuoto, per amore. Il paese mormora: la storia si fa leggenda; la leggenda si fa poesia, la poesia diventa tradizione.

Tutti gli abitanti del piccolo borgo sotto il castello conoscono questa leggenda. Sotto la torre i pescatori indicano lo scoglio del pianto. Si dice che si odano ancora i lamenti provenire dal mare…
Ma chi era questa principessa? Dove nasce la leggenda? Il nome della donna pare fosse Maria, detta la Bella… figlia di un re; il sapore del racconto è antico, misterioso, fiabesco, ma il castello è reale, di pietra. Il borgo è quello di Brolo: un piccolo tesoro, scrigno prezioso, custodito nella terra e nel mare; testimonianza di una Sicilia ruggente e fascinosa.

E accanto alla leggenda vive anche la storia: il castello fu residenza dell’ultima moglie di Federico II, Bianca Lancia, la donna che intorno 1225 fece innamorare sinceramente l’Imperatore, di cui pochissimo sappiamo e sulla cui figura molto fantastichiamo. Era bellissima, dai capelli dorati, compagna dell’uomo più potente del suo tempo, ma forse infelice.
E così la storia ritorna leggenda: Bianca Lancia è rinchiusa in una torre per la gelosia di Federico; questa torre si trova in Puglia, a Gioia del Colle per alcuni, ma la stessa leggenda vede la stessa fanciulla rinchiusa nella torre di Monte Sant’Angelo… e nel castello di Brolo, in cui Bianca Lancia abitò durante il suo soggiorno siciliano, ecco nascere da un tempo senza tempo la leggenda di Maria La Bella, con una principessa altrettanto bella e misteriosa, e tanto infelice quanto Bianca Lancia.

Due storie parallele o soltanto fantasie?

I saluti

Nino Germanà, senatore della repubblica, Nuccio Portale, presidente del Rotary Club di Patti Terre del Tindari,  Marco Savatteri, regista e Enza Cilia donna di cultura e animatrice dei salotti di “Marevigliosa Brolo”, che per la propria parte hanno segnato un personale percorso con Salvo Gentile in questa nuova avventura editoriale-culturale, tutti assenti giustificati – hanno fatto arrivare in sala la loro partecipazione con saluti e belle parole.

Tra gli amici citati in locandina erano presenti, Mauro Cappotto, Betty Marchione, Irene Ricciardello. Salvo Gentile ha ricordato, nella “sezione ringraziamenti” anche Mimma, Teresa Ricciardello, Mimmo Scaffidi ed i ragazzi della Rosa Blu

Il giardino di Bianca Lancia

Le considerazioni di Lina Ricciardello

“Il giardino di Bianca Lancia”  è un’opera di ricostruzione geostorica fantasiosa immane, molto composita, ricca di tanti spunti e di tanti aspetti che avrebbero certamente meritato e meritano una lettura  attenta e puntuale.

Questo primo romanzo di Salvatore Gentile è affascinante e sorprendente sia per l’intreccio, per i flashback, sia per la ricostruzione dell’ambiente in cui emerge il gusto per il dettaglio di questo autore che già al suo esordio si presenta molto raffinato.

Chiediamoci a quale tipologia di romanzo  si può collegare: storico,  leggendario.

Certamente no! ed allora?

Io sostengo che quest’opera è certamente un’originale creatura sbocciata dalla mente dello scrittore, ma prima ancora dal   suo cuore, dall’essere Brolese innamorato della Sua terra che con grande senso artistico la vuole consegnare al lettore come dono d’amore, la vuole promuovere in tutta la sua bellezza, frutto di secoli di storia e di leggende.

Creatura, a cui in due anni di ricerca di storica, di comparazione fra leggende, di intuizioni forse verosimili, di limatura, ha fatto crescere, aggiungendo dettagli su dettagli, personaggi su personaggi, tutti delineati in modo particolare e originale.

Scrittore che in due anni d’intenso lavoro ha inseguito un sogno che sembrava forse a lui stesso irraggiungibile, ha dato vita ad un romanzo che è magistralmente narrato con dovizia di particolari che coinvolge, che stupisce, che rapisce.

Fantasia e vestigia storiche si fondono con sapiente efficacia espressiva.

Ha ricostruito con abilità indiscussa il contesto brolese del Duecento, certamente come nel suo intimo sperava che fosse stato così come da lui immaginato e descritto, laborioso e produttivo, solidale e vitale, di una vitalità corale.

Personaggi su personaggi, uomini e donne tutti delineati con proprie caratteristiche fisiche e comportamentali: Cono, Orlando, Nicola, Zio Nunzio, Viola e la stessa Bianca, nessuno uguale all’altro, tutti a rappresentare una specificità dell’umanità, dei pregi e difetti delle classi di appartenenza.

il mare e “a petra”

Non c’ è un vero protagonista, una vera protagonista, ma il protagonista vero secondo me è Brolo, il mare di Brolo, “un momento calmo, dopo grosso, non ti dà mai la certezza assoluta di una rete piena di pesce “,”nei momenti in cui gli occhi di Cono incontravano quelli di Violante, la sua Viola, lui sentiva lo stesso brivido di quando si tuffava: senza fiato, senza più la terra sotto i piedi e col mare sotto di lui, il mare sconosciuto e misterioso, pronto ad accoglierlo nel bene e nel male” il godimento che può dare il mare “la sensazione di essere  totalmente avvolto dal mare, senza alcun suolo se non il battito del suo stesso cuore  e senza alcunchè da vedere in ogni direzione se non un mondo interamente composto di acqua e luce”, lo scoglio di Brolo  ovvero a petra,  “quando se ne stava tutto solo sullo Scoglio, sdraiato al sole, Cono si sentiva un re.

Era come essere il Re di Brolo.

Anzi il re della Sicilia intera. Anzi, perché no, si sentiva come l’imperatore in persona. L’Imperatore era nobile, potente, ricco, ma… ce l’aveva l’Aveva l ‘Imperatore tutta quella bellezza, tutta quella pace e tutta quella libertà?”

La torre descritta da architetto quale lo scrittore è  “Ogni dettaglio  di questo edificio è stato accuratamente studiato in modo da godere di proporzioni matematiche che lo rendano ad un tempo solido e slanciato.

Finestre e balconi sono rigorosamente disposti in relazione all’asse di simmetria.

Dalla base delle fondamenta al culmine della merlatura… si riscontra una perfetta sezione aurea” e in questo grande scenario a tutti noi, molto caro, perché chi è di Brolo e dintorni, troverà ricordi, nella descrizione di Fosso gelso di una volta o del bosco di Di Ficarra, del Timpune, della Porta Fausa,  della Senia e Noria ,s’innesta con tecniche di flashback la storia di Maria La Bella anzi di Bianca Lancia.

Del resto anche il titolo dato al romanzo, è una scelta che secondo me concorre a quanto detto. Il giardino  è certamente il terrazzo ai piedi della Torre, luogo, certamente, preferito da Bianca,   desiderosa di libertà, di spiccare il volo , di conoscere al vita che pullulava  giù in paese, avendolo  imparato ad apprezzare dai discorsi di Viola, delle ancelle, ma è  anche tutto  il territorio di Brolo , del  Brolium, che  Bianca vuole conoscere più da vicino  e Vi riesce nella notte della festa di San Pietro.

Notte magica, in cui Bianca sperimenta tutto, dall’incontro con la maga veggente, alla libertà che le impone però delle responsabilità , all’incontro con il giovane Cono a cui Lei dice di chiamarsi Maria La Bella e di cui non sa il nome.

Una caratteristica di questo romanzo che non si può non mettere in evidenza è che dà degli spunti significativi per la trattazione di molte tematiche anche a scuola che sono oggi di grande attualità : l’integrazione fra popoli e culture, “ ogni popolo del mondo era rappresentato nella piccola Brolo” la lotta di classe, i Brolesi visti dai  nobili Lancia “Avevano la pelle scura, erano vestiti di stracci, abitavano baracche di paglia e fango , si esprimevano con versi animaleschi, emanavano un fetore insopportabile”  il rispetto e la valorizzazione dei più fragili, che sono persone, Nicola lo storpio,  la solidarietà fra simili, il rapporto stato- chiesa, ma anche il diverso ruolo gerarchico nella chiesa, il ruolo della donna;

Dal momento che nell’anno in corso,  nel Distretto Rotary Sicilia e Malta mi occupo di Emancipazione femminile desidero citare   alcuni passi per far notare, come senza digressioni in merito, traspare il ruolo della donna “ se un uomo era sporco, nessuno gli diceva niente (a meno che non si presentasse sporco in chiesa); le donne, invece, avevano il dovere non solo di lavorare ma anche di essere belle, se no nessuno se le sposava”. – “ le parole del frate nascondevano una verità ancora più inquietante: nemmeno col manto e la corona da imperatrice, Bianca avrebbe mai potuto dare ordini. Sarebbe sempre rimasta per sempre una bambola fra le mani altrui “.

“Le stava ancora tendendo la mano. La strinse. Più forte. Un atto invisibile agli altri, ma potente. In quella stretta c’era tutto : minaccia e rassicurazione, ira repressa e bramosia, desiderio e repulsione, devozione e suggello di possesso”.

Sono i sentimenti che sono alla base delle violenze perpetrate, purtroppo oggi, contro le donne! Considerate come “da oggi sei solo un oggetto”.  Proprio come un oggetto, una cosa che si può smembrare e buttare in un fosso! .

Come si evince da quanto detto, ognuno leggendo può trovare occasione di approfondimento di tanti aspetti che risultano a lui più consoni , certamente, quello che penso che sia giusto dire  è che la ricerca dei dettagli non è fatta a caso, non risulta una scrittura “Barocca” ed esagerata ma finalizzata a promuovere il nostro paese, la sua bellezza e la sua essenza nei secoli.

Le foto

                                            

6 Dicembre 2023

Autore:

redazione


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