Cultura

IL GIORNO PIU’ CORTO – Oggi… al solstizio d”inverno

“Quando l’oscurità sembra prendere il sopravvento e la notte non finire mai, nel giorno più corto dell’anno la luce ricomincia a espandersi: è il Sole che rinasce invitto sopra di noi, in ciascuno di noi!”

Solstizio d’inverno 2022.

E Alberto Samonà continua, commentando questo Solstizio: E forse si può ascoltare un canto antico, che è una preghiera e si leva immutata da ogni luogo”.

Il Solstizio d’inverno, coincide con il giorno più corto (e la notte più lunga) dell’anno. Ed è l’evento astronomico che nell’emisfero boreale segna l’inizio della stagione più fredda.

Quest’anno il Solstizio d’inverno cade mercoledì 21 dicembre alle 22.47, ore italiane: il momento in cui ha inizio il cosiddetto inverno astronomico, che ha che fare con il movimento della Terra attorno al Sole e su sé stessa, nonché con l’inclinazione dell’asse di rotazione del nostro pianeta e il moto apparente del Sole nel cielo terrestre.

Dal 21 dicembre in poi le ore di luce tendono ad aumentare, giorno dopo giorno. Per questo nella Storia il Solstizio di inverno è sempre stato associato con la “rinascita” del Sole, ovvero con la luce che vince sulle tenebre: un momento ricco di significati simbolici ed esoterici, come il Solstizio d’estate, celebrato da sempre in tutto il mondo, tra fuochi, riti e monumenti.

Anche il Natale cristiano si può leggere come una festa della luce che vince le tenebre, legato al Solstizio d’inverno.

Nell’antica Roma

Dal 17 al 23 dicembre, in coincidenza del Solstizio d’inverno, nell’antica Roma si celebravano i Saturnali. Una delle più diffuse e popolari feste religiose in onore di Saturno, il dio dell’età dell’oro. Il tempo mitico della prosperità in cui gli uomini vivevano felici, nell’abbondanza e uguaglianza. Durante i Saturnali si festeggiava la ricchezza dei doni della terra, con conviti e banchetti. E c’era l’usanza di scambiarsi auguri e doni.

Altra celebre festa dell’antica Roma, la cui storia è legata al Solstizio d’inverno, ai Saturnali e anche al Natale del Cristianesimo, è quella del Sol Invictus, il culto del Sole che, dopo aver raggiunto il minimo della sua potenza riconquista, le tenebre e diventava invincibile.

Una festa in realtà diffusa in diverse forme in tutto il mondo antico, che l’imperatore Aureliano istituì ufficialmente il 25 dicembre con il Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto).

Nella tradizione germanica e celtica il Solstizio d’inverno coincideva con la festa di Yule: venivano accesi fuochi, si banchettava. Il vischio come simbolo del Natale sembrerebbe inoltre derivare da Yule. Ma anche in India, Cina e Giappone, come in Iran, nel mese di dicembre si celebrano tutt’ora feste legate al giorno più corto dell’anno, superato il quale le giornate torneranno ad allungarsi..

Stonehenge e il rito del Solstizio

Ancora oggi in Occidente il rito del solstizio di Stonehenge, il cerchio di pietre patrimonio mondiale dell’Unesco, un monumento preistorico tra i più famosi ed enigmatici del mondo, attira migliaia di persone, sia a dicembre, sia a giugno, per vedere sorgere il sole da dietro la Heel Stone. Quest’anno il solstizio d’inverno sarà celebrato all’alba del 22 dicembre e si potrà accedere gratuitamente al monumento dalle 7.45 alle 10.

Newgrange, il solstizio in Irlanda

Nella contea di Meath, in Irlanda, la tomba a corridoio di Newgrange è uno dei siti archeologici più affascinanti d’Europa: è stata costruita 500 anni prima delle piramidi di Giza e 1.000 anni prima di Stonehenge. Nel giorno del Solstizio d’inverno, all’alba, questa tomba viene illuminata in un modo unico e speciale: la luce del sole penetra all’interno, percorre il corridoio di 19 metri per poi inondare la camera sepolcrale più interna, dove solitamente un gruppetto di visitatori aspetta lo spettacolo nell’oscurità.

 

Redazione Scomunicando.it

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