di Valerio Barghini
Emozione. Fiaba. Sogno. Divertimento. Classe. Se uno dovesse raccontare cosa è stata la quarta edizione del Premio Letterario “Il Murgo Gioiosano” sicuramente penserebbe a questi cinque vocaboli. Partendo dall’ultimo, “classe” legata sicuramente alla qualità delle opere finaliste. Ma pure dal prezioso contributo apportato dalla bravissima decoratrice Marina Bellanti, che con le sue opere ha impreziosito il palco (arricchito peraltro dai magnifici fiori di Caterina Accordino e Alessandro Buttò) del cineteatro “Borà”. Con lo spettacolo di luci a cura della Martin Service di Sergio Vaccaro che da sempre affianca il Salotto Culturale.
Emozione, si diceva. Fin dall’inizio. Per un “atto dovuto”: il ricordo-omaggio (dopo le vibranti note al violino della brava Marina Nardo) a colei che, nel mondo dell’atletica, ha reso grande Gioiosa, la Sicilia, l’Italia, il mondo: Annarita Sidoti, prematuramente scomparsa lo scorso 21 maggio. Un momento di emozione attraverso immagini (concesse da Maria Vitale e dai colleghi di Onda Tv, con di sottofondo la voce del grandissimo Marco Vito), precedute dalla lettura (per bocca di Serena Adamo) di una poesia scritta da Filippo Puglia, in cui a stento si è trattenuta la commozione, conclusosi con la consegna di una pergamena (sulla quale è stato vergato un verso per mano delle amiche dell’associazione H2Donne in circolo) a Pietro, il marito di Annarita e un ricordo tracciato dal professor Salvatorino Coletta, sempre al fianco di Annarita durante tutta la sua carriera agonistica.
Tutto questo si svolgeva di fronte a un nutrito pubblico, cosa assai rara per eventi culturali.
E poi “fiaba”. Già, perché, oltre alle ormai consolidate sezioni di Narrativa (che ha visto vincitrice, dopo essere giunta in finale con il calabrese Rolando Perri, autore di “Abuelas de Plaza de Mayo”, la professoressa Nina Giardineri di Galati Mamertino con l’opera “I due bastardi”), Poesia (finalisti Dario Pepe da Ragusa con “Lontano”, quest’ultimo anche vincitore; Nicasio Riggio con “Amata terra” e il campano Nunzio Industria – visto che da quest’anno il regolamento estendeva la possibilità di partecipare fino alla regione Lazio – con “Anime”), quest’anno il premio è stato arricchito da una sezione, Fiabe e Favole appunto, che ha ottenuto eccezionali riscontri in termini di partecipazione. Finalisti per quest’ultimo gruppo “Il sole, il bruco e la farfalla” di Adriana Valenza, “Raggio di sole” di Salvatore Gaglio e “Mara la strana zanzara e i suoi amici” di Sebastiano Plutino, quest’ultimo vincitore del primo premio. Tutte opere (approdate alla finalissima dell’8 novembre dopo avere superato una selezione curata da una commissione di lettori composta dalle professoresse Antonella Mollica, Marilia Gugliotta e Maria Ceraolo) i cui stralci sono stati magistralmente letti da Antonella Lariccia, Eugenia Rossello, Daniela Natoli e Filippo Puglia.
Ma questa edizione del Premio letterario , fortemente sostenuta dall’imprenditore Salvuccio Agnello di Gioiosa Spa Villaggio Capo Calavà, che ha fornito un rilevante e importante contributo alla manifestazione, e le Cantine Amato di Salvatore Amato, ha significato anche “sogno”. Già, perché la giuria (di cui ha fatto parte Maria Concetta Preta, la vincitrice per la sezione Narrativa della terza edizione del “Murgo Gioiosano” e che nell’ambito della serata ha avuto occasione di parlare della sua ultima fatica “Angela La Malandrina”, poche ma intense pagine dedicate al mondo del brigantaggio declinato al femminile seconda meta Ottocento) si è arricchita di una presenza importante: quella del giornalista Mediaset, inviato della trasmissione televisiva “Quarto Grado”, Simone Toscano. Il quale, in libreria dallo scorso 25 marzo con la sua opera prima, ha avuto modo di regalare un breve ma altrettanto intenso momento parlando de “Il Creasogni” (Edizioni Ultra, Gruppo Castelvecchi), un racconto, una favola, che narra la storia del signor Ettore, che di mestiere fa appunto “produttore di sogni” per gli altri e non per sé. Gli stessi sogni della piccola Greta Cacciolo, piccolo talento gioiosano, una dei piccoli cantanti che si esibiranno in occasione della prossima edizione dello Zecchino, in onda dal 17 novembre su Raiuno.
E per finire, “divertimento”, in una serata – ahinoi – snobbata dalle istituzioni, la cui assenza – a parte la dovuta concessione dell’Auditorium, sì comunale ma patrimonio di tutti i gioiosani – è stata notata dai non gioiosani, tanto che qualcuno si è avventurato ad affermare che le amministrazioni comunali, di qualunque colore e orientamento esse siano, dovrebbero con lungimiranza fare tesoro di iniziative del genere, realizzate. “Divertimento” all’insegna del cabaret con Nando Timoteo direttamente da “Colorado Cafè” e Scossa (del duo Max e Scossa) da “Made in Sud”. Una bella miscela, dunque. Di cui hanno potuto fare tesoro oltre duecento persone che hanno gremito l’Auditorium “Borà” di Gioiosa Marea. Per un momento di emozione, fiaba, sogno, divertimento.
Il tutto condito con alta classe.
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