La competizione, a cui 18 giovani chef provenienti da tutto il mondo hanno partecipato per mettere alla prova le proprie abilità culinarie e contendersi il titolo di Master of Pasta, è stato, per l’azienda italiana che lo organizza, lo scenario ideale dove presentare lo speciale packaging d’autore, frutto della collaborazione nata nel 2017 quando l’artista creò con lo stesso tema (e la massima libertà) un poster per celebrare gli spaghetti al pomodoro.
L’illustrazione presenta linee semplici e decise, dai colori forti e a contrasto, che diventano protagonisti sullo sfondo blu tipico dei pacchi di pasta Barilla secondo lo stile originale della disegnatrice che collabora con importanti testate giornalistiche e con rinomati brand della moda.
Il progetto è una dichiarazione esplicita da parte della Zagnoli, ma anche un messaggio chiaro da parte della Barilla che nel 2013 aveva sollevato non poche critiche dopo la dichiarazione dell’amministratore delegato Guido Barilla che, rispetto al tema delle famiglie omosessuali, aveva manifestato la netta preferenza dell’azienda per la “famiglia tradizionale” anzi omogenitoriale.
«La nostra è una famiglia tradizionale – così motivo le sue affermazioni ai microfoni de La Zanzara-. Non per mancanza di rispetto, ma perché non la penso come loro. La nostra è una famiglia classica». E ancora: «Non faremo pubblicità con omosessuali perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri».
A distanza di anni, polemiche e tentativi di boicottaggio, il gigante della pasta ha fatto passi significativi verso un percorso di diversità e inclusione che gli ha fatto meritare un punteggio perfetto nella Human Right Campaign, associazione per i diritti degli omosessuali che stila ogni anno il Corporate Equality Index, una graduatoria basata sulle politiche interne ed esterne aziendali in questo campo. Di fatto oggi Barilla collabora con numerose organizzazioni per supportare i diritti delle comunità LGBTQ + come Catalyst, GLAAD e The 30% Club.
le reazioni di allora tra satira e polemica:
La creativa:
Olimpia è una persona creativa di tipo femminile nata in una famiglia artistica a Milano. Guida una Vespa e ha grandi occhiali rotondi, ma la cosa principale è che lei può, e lo fa, disegnare come un polpo ambidestro. Uno con abilità prodigiose e un doppio espresso.
È stata definita una “stronza millenaria” da un certo mostro dagli occhi verdi di una certa età. Ok, mi ha sostituito, ma non posso fare a meno di piacermi. Lei è così brava!
Anche se ammetterà di essere influenzata da Bruno Munari, Paul Rand e gli altri soliti sospetti, crea forme formose super fresche, forme voluttuose completamente nuove, nella sua tavolozza pulita di colori chiari e scuri, piatta come una frittella, baby.
Dopo essersi diplomata in una sorta di scuola di design in Italia, OZ è esplosa sulla scena mediatica di New York in una nuvola colorata di fascino, umorismo e facilità di lavoro (un nuovo aggettivo essenziale nella descrizione dei giovani) nel 2008. Lei poi procedette a prendere il New York Times , il New Yorker e la metropolitana di New York da una tempesta di talento. Le visioni brillanti di OZ si aprono – e talvolta fuori – in tutti i posti migliori, tra cui Fendi , Apartamento Magazine , The Guggenheim Museum e il treno G. Lei pensa veloce, disegna più velocemente e mangia spaghetti come una signora.
Insieme a suo padre ha disegnato una linea di oggetti, chiamata Clodomiro , tra cui piatti, camicie e sciarpe, alcuni dei quali sono semplicemente cattivi, e tutti sono deliziosi. Clodomiro è il vero nome di suo padre. Vai a capire.
Laurie Rosenwald