1° maggio, la festa dei Lavoratori e dei Sensa-Lavoro….
Un monento di riflessione, anche perché, in prossimità del voto di domenica prossima, i nuovi sindaci, possano prendere impegni precisi affinchè tutti i giorni si battano in difesa dei lavoratori, in un mondo che, purtroppo, sembra andare sempre di più verso la svalutazione del ruolo del lavoro.
Voi, amministratori pubblici dovete sapete che la nostra Costituzione recita, sin dal suo primo articolo, che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
In una fase come quella odierna, con una disoccupazione nazionale dichiarata intorno all’8% circa e con sacche, specie qui da noi che giungono sino al 35%, potremmo storcere in naso e polemizzare dinanzi a questa affermazione.
Ma come ho avuto modo di dire alcuni giorni fa, durante la ricorrenza del 25 aprile quale rappresentante dell’ANPI, non si può festeggiare un Partigiano senza invitare le associazioni che si batterono per la libertà dell’Italia, sarebbe un rinnegare la storia, un atto di arroganza incredibile, secondo me quella è una celebrazione gemella a questa di oggi, e la si svilisce se il nostro ed il vostro agire politico – nuovi e vecchi amministratori degli enti locali – non lo indirizziamo nei fatti e nei programmi verso la costruzione, la difesa, la salvaguardia, il rispetto del lavoro.
Ebbene, dopo oltre 60 anni noi dobbiamo prendere atto del fatto che siamo ancora lontani dall’aver realizzato questo principio fondamentale, anzi il primo principio fondamentale della nostra Costituzione, ma dobbiamo sapere pure, e questo ci conforta, che l’art. 1 della Carta Costituzionale è ancora li fermo ed incrollabile: e questo non dobbiamo sottovalutarlo.
Anzi dobbiamo prenderne coscienza.
Oggi la nostra società sta viaggiando in un’altra direzione, rispetto a quella segnata dall’art. 1: la nostra società sta viaggiando verso la marginalizzazione del lavoro e del ruolo dei lavoratori come protagonisti economico-sociali! E questo, scusate se è poco, ma è incostituzionale!
Per questa ragione io credo che si debbano attuare, insieme, tutti gli sforzi tesi a ricostruire la coscienza sociale dei lavoratori.
La situazione della nostra zona, è grave, con aziende in cassa integrazione, disocuupati, e non solo giovani, precari e esodati; perdiamo professionalità, rischiamo di non aver energie e forze se la ripresa arriverà.
Quindi Sindaci facciamo sentire la nostra la vostra vicinanza ai lavoratori operiamo affinchè i vostri programmi elettorali divenatano leve di lavoro, di operatività sociale e di sviluppo.
Dal “basso” si può fare tanto—si posso dare quelle risposte che i Governi non ci danno.
Perchè da noi, il Sicilia, Primo Maggio ha valori grandi, lo leghiamo a Portella della Ginestra, ai lavoratori morti sul posto di lavoro, nei cantieri, oggi come ieri, ai Migrantes che vengono qui con la speranza di trovare lavoro.
Amministriamo per loro nel segno del lavoro.
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