È uno dei paesi più poveri del continente africano: strangolato dai debiti contratti per alimentare un lungo e sanguinoso conflitto interno, il Ciad è al centro di una drammatica crisi socio-economica. L’aspettativa di vita dei suoi 11,5 milioni di abitanti è di appena 49,6 anni; la mortalità infantile sotto i 5 anni è del 209‰ e il tasso di alfabetizzazione degli adulti è di appena il 33,6%. Ciononostante il regime di N’Djamena è pronto a sborsare più di 106 milioni di dollari per acquistare due esemplari dell’aereo di trasporto tattico C-27J “Spartan” prodotto dall’italiana Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica).
L’accordo è stato annunciato a Roma dalla Direzione armamenti aeronautici del Ministero della difesa e includerebbe la fornitura di un anno di supporto logistico, di parti di ricambio (due anni), due kit di protezione balistica, un kit di ricerca e soccorso e uno di evacuazione medica.
Lo “Spartan” è in grado di effettuare molteplici missioni militari tra cui il trasporto truppe, merci e sanitario, il lancio di materiali e di paracadutisti, la ricerca e il soccorso ed il supporto alle operazioni di protezione civile. Può imbarcare sino a 60 fanti o 46 paracadutisti, ha una velocità di crociera di 583 Km/h e un raggio di azione compreso tra i 4.260 e i 5.926 Km, a secondo del carico trasportato. “Questo velivolo garantisce solidità, capacità di resistenza in ambienti ostili, affidabilità e manovrabilità senza paragoni”, recita la brochure illustrativa di Alenia Aermacchi. “Grazie al vano cargo più capiente della sua categoria, lo Spartan è in grado di trasportare 11 tonnellate di carico e operare senza difficoltà su piste brevi e accidentate in aree remote, senza alcun supporto esterno. Con motori e propulsori identici a quelli del C-130J, il C-27J è completamente interoperabile non solo con questo modello, ma anche con altri mezzi di trasporto militari”.
Lo “Spartan” è stato progettato a partire dall’aereo da trasporto G.222 di Alenia Aeronautica. In vista di una sua possibile vendita alle forze armate Usa, nel 1997 la società italiana costituì con il colosso statunitense Lockheed Martin la joint venture Lockheed Martin Alenia Tactical Transport Systems (LMATTS). Dieci anni dopo però Lockeed Martin preferì presentarsi autonomamente alla gara di Us Army e US Air Force con il proprio C-130J e l’accordo con Alenia fu revocato. Per conquistare il mercato internazionale con il C-27J, l’azienda Finmeccanica si è dovuta rivolgere poi ad altri due grossi gruppi statunitensi, Boeing e L-3 Communications Integrated Systems, con cui ha costituito la Military Aircraft Systems (GMAS).
Acquistando i due velivoli cargo, le forze armate del Ciad potranno estendere minacciosamente il loro raggio d’intervento al Mediterraneo e all’equatore, coprendo un’area dell’Africa caratterizzata dai sempre più numerosi conflitti e dalla crescente pressione militare di Stati Uniti, Unione europea e Cina. Ovviamente gli “Spartan” potranno essere utilizzati anche sul fronte interno, per rafforzare l’autorità e il controllo militare nelle regioni più periferiche di un paese che non ha mai brillato per democrazia o rispetto dei diritti umani. Dopo il ritiro nel dicembre 2010 della missione Onu di peacekeeping (Minurcat), nel febbraio e nell’aprile 2011, in Ciad sono state organizzate, rispettivamente, le elezioni legislative e quelle presidenziali. Queste ultime sono state boicottate dall’opposizione per la “scarsa” agibilità democratica e hanno visto la scontata rielezione del discusso presidente Idriss Déby Itno.
“Il governo del Ciad ha mantenuto in vigore la pena di morte”, denuncia Amnesty International nel suo ultimo rapporto annuale sui diritti umani. “Nel paese sono aumentati i casi di arresti e detenzioni illegali, così come di tortura, aggressioni ai danni di difensori dei diritti umani, giornalisti e sindacalisti. Stupri e altre violenze nei confronti di donne e ragazze sono stati frequenti. Le condizioni nelle carceri sono difficili ed equiparabili a trattamento o pena crudele, disumana o degradante. Le strutture di detenzione sono sovraffollate e i prigionieri spesso non hanno avuto accesso ad adeguati servizi medici e ad altri servizi di base”.
Secondo Amnesty International, in Ciad è pratica diffusa la tortura da parte della polizia, della gendarmeria e dei membri dell’agenzia per la sicurezza nazionale (Ans). “Funzionari ciadiani e membri di gruppi armati responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, come uccisioni illegali, stupro e altre torture, hanno continuato ad agire nell’impunità e le vittime non hanno ricevuto assistenza”, aggiunge l’organizzazione. Alla vigilia del voto presidenziale, Idriss Déby Itno ha concesso l’amnistia per i reati commessi da membri di gruppi armati, alcuni dei quali sospettati di aver commesso reati ai sensi del diritto internazionale.
“Il 15 giugno 2011, il Ciad e le Nazioni Unite hanno firmato un piano d’azione sui minori affiliati alle forze armate e i gruppi armati, per porre fine al reclutamento e all’impiego di bambini soldato”, annota Amnesty. “A fine anno non era chiaro se l’attuazione del piano d’azione fosse stata però avviata”.
Altrettanto critico il giudizio dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani. “Il Ciad si trova a un crocevia per lo stato dei diritti umani in un contesto segnato ancora da molte zone d’ombra”, ha dichiarato il vice-commissario Kyung-wha Kang al termine di una visita nel paese africano, lo scorso mese di aprile. Per l’Onu, il governo deve risolvere assolutamente alcune questioni chiave, come la riforma del sistema giudiziario (“caratterizzato da una carenza di capacità e di risorse ma anche dall’assenza di indipendenza”), la lotta alla violenza contro le donne, la “fine dell’impunità e la tutela di chi è vittima di espulsioni forzate”, la “risposta umanitaria alla crisi alimentare e in ogni progetto di sviluppo a medio-lungo termine”.
Il Ciad non è il primo acquirente del C-27J “Spartan” di Alenia Aermacchi. In ambito Nato, l’aereo da trasporto è stato acquistato dalle forze armate di Italia, Stati Uniti, Grecia e Romania ed è utilizzato particolarmente nel teatro di guerra afgano. Un certo interesse per il velivolo è stato espresso pure da Australia, Bulgaria, Lituania e Messico. È tuttavia nel continente africano che l’azienda italiana spera di ottenere altre importanti commesse. In lista d’attesa ci sono Libia e Nigeria, mentre quattro C-27J sono stati consegnati di recente all’aeronautica militare del Marocco. L’accordo del valore di 130 milioni di euro ha compreso anche un kit di trasformazione rapida per trasporto personalità e la dotazione dei velivoli della “protezione balistica”.
Nell’autunno del 2009 la Defense Security Cooperation Agency (DSCA) degli Stati Uniti d’America ha formalizzato il trasferimento al Ghana di quattro “Spartan” in regime di Foreign Military Sales, le forniture dirette ai paesi stranieri del governo americano. Oltre ai velivoli, il Ghana ha ottenuto pure dieci motori Rolls-Royce AE2100 ed altri equipaggiamenti militari (sistemi di contromisure AN/ALE-47, sistemi integrati di comunicazione VHF/UHF AN/ARC-210, apparati di identificazione AN/APX-119, ecc.). Costo totale 680 milioni di dollari. In passato il paese africano aveva acquistato altri velivoli di produzione italiana come gli addestratori Aermacchi MB.326 ed MB.339 e gli elicotteri Agusta A109.
In Africa, Alenia Aermacchi è ormai una delle più affermate fornitrici di sistemi per la guerra aerea. Ad oggi ha consegnato alle aeronautiche militari locali oltre 750 velivoli tra addestratori SF-260 ed aeromobili da trasporto tattico G-222 e C-47J. Solo al Sud Africa sono stati venduti più di 250 velivoli da addestramento e da attacco leggero MB-326 in varie versioni. I velivoli sono stati costruiti su licenza nel paese e sono stati denominati “Impala Mk I” e “Mk II”.
Lo scorso settembre, per promuovere “Spartan”, pattugliatori marittimi, caccia-addestratori e velivoli da trasporto regionale del tipo ATR-42, ATR-72 e SSJ-100, Alenia Aermacchi ha partecipato a Pretoria al Salone “Africa Aerospace & Defence 2012”, la principale fiera espositiva di sistemi aerospaziali militari del continente nero. Durante l’evento, l’azienda ha siglato un Memorandum of Understanding con l’industria sudafricana Denel SOC, in vista di una collaborazione per programmi di manutenzione, supporto logistico, trasformazione di velivoli passeggeri in cargo e la produzione di componenti e aerostrutture.
“Si tratta di un significativo riconoscimento della posizione di Denel quale industria della difesa leader in Africa e partner chiave per le società che vogliono accrescere la propria presenza nel continente”, ha commentato l’amministratore delegato dell’azienda sudafricana, Riaz Saloojee. Tra gli ospiti d’onore al salone dei mercanti di morte di Pretoria, il sottosegretario alla difesa, Filippo Milone. Nonostante le tempeste giudiziarie, Finmeccanica è sempre ragion di Stato.