IL RITO DELLA LUCE – al 38° parallelo di Antonio Presti
Cultura

IL RITO DELLA LUCE – al 38° parallelo di Antonio Presti

L’imponente Piramide deve il nome “38° Parallelo” alla sua collocazione su una altura nel territorio di Motta d’Affermo che guarda il mare e le Isole Eolie e, sullo sfondo, gli scavi archeologici dell’antica città di Halaesa.

Quello stesso parallelo sul quale, nell’altro emisfero, passa il confine tra Corea del Nord  e Corea del Sud, quasi a voler riequilibrare la tensione conflittuale di un luogo con la sacralità dell’Arte.

La Piramide ammonisce la coscienza degli uomini: “La nostra società ha smarrito ogni senso di bellezza, di dignità – sottolinea Antonio Presti – e non mi sembra casuale che in questo momento riaffiorino, come incubi della storia, i conflitti, le ingiustizie, gli scontri razziali. Quando il potere sceglie come suo valore la mediocrità, è incapace di progettare il Futuro, trascinando verso il basso la società del proprio tempo e consegnandola inesorabilmente a uno stato di implosione emozionale”. La struttura della Piramide, un tetraedro cavo dell’altezza di 30 metri, è stata realizzata con centinaia di lastre in acciaio corten: uno speciale materiale che, a contatto con l’aria, si ossida e assume un colore bruno intenso. Al tramonto i raggi del sole calante accendono di rosso l’acciaio bruno e la luce penetra all’interno della scultura attraverso un taglio sullo spigolo orientato ad Ovest, in direzione della rocca di Cefalù.

Al crepuscolo la Piramide rende la sua funzione di “eremo laico che invita l’Uomo al risveglio della Coscienza”. L’opera ha un suo movimento interiore e “parla”, poiché le giunture d’acciaio, rese incandescenti dall’esposizione al sole, risuonano quando la temperatura del metallo si abbassa, restituendo quelle che Presti ama definire “sonorità cosmiche, vibrazioni di Conoscenza”. Il centro della Piramide si completa con delle antiche pietre ferrose, corrose dal mare prima che le acque si ritirassero dall’altura, ritrovate durante gli scavi di sbancamento e ricomposte per la realizzazione della spirale all’interno dell’opera. In questo modo l’artista recupera le due forze opposte: l’orizzontalità attraverso la spirale – che segna il ciclo vita-morte – e la verticalità dell’asse cielo/terra che nascendo dal centro della spirale, si ricongiunge al vertice della Piramide. Una sintesi perfetta tra l’immanenza e la trascendenza. La Piramide è quindi come nutrita dalla stessa terra rossa e ferrigna su cui sorge ed esprime al suo interno la ricerca e il raggiungimento dell’equilibrio.

IMG_70521. IL RITO DELLA LUCE

Nei giorni del Solstizio d’estate, in cui le ore di luce superano quelle del buio, coloro che partecipano al Rito della Piramide – 38° Parallelo scelgono sempre il trionfo della luce. Il Rito è un percorso fisico che diventa metafora di un percorso spirituale. Dopo aver attraversato il tunnel sotterraneo lungo trenta metri, nel buio totale, si arriva nel cuore della Grande Madre Piramide. Quando poi si “ri-esce” il tunnel appare diverso, non più buio ma luminoso e in fondo si vede la luce del sole raggiante. È come un venire alla luce, una “ri-nascita”. Infatti, varcando il pesante portale d’accesso, si dà inizio ad un viaggio dentro la propria coscienza. Un’esperienza sensoriale che dalla luce del mondo esterno porta alla luce pura, quella dei raggi che, penetrando attraverso la fessura a ovest della scultura, illumineranno le anime dei viaggiatori purificate dall’ascolto della parola poetica, offerta dai grandi poeti e da tutti i bambini delle scuole del Parco dei Nebrodi e delle Madonie.

Il tempo della visita all’interno della Piramide sarà scandito dall’ascolto di una poesia, al termine della quale si uscirà, sempre rispettando il silenzio, ritornando dal buio del tunnel alla baluginosa luce esterna. Un viaggio luce-buio-luce, morte-rinascita, materia-spiritualità che è poi il messaggio stesso dell’opera del maestro Mauro Staccioli. Una volta fuori dalla Piramide, “rigenerato” dal Rito della Luce, il viaggiatore potrà ammirare dall’altura il paesaggio sottostante che si impone per la sua bellezza universale: il mare e le isole Eolie, il vulcano di Stromboli e in basso sulla costa gli scavi archeologici dell’antica città di Halaesa.

2. POETI

Anche quest’anno la Poesia è protagonista del Rito della Luce come Offerta della Parola: la Grande Madre/A’ Ranni Matri donata dai più importanti poeti contemporanei. Per dare maggior valore e forza all’esperienza ciclica che sta alla base della ritualità, la Fondazione Antonio Presti- Fiumara d’Arte ha deciso di investire in progetti culturali di eccellenza incentrati sullo studio della poesia che coinvolgono tutti gli studenti delle scuole del Parco dei Nebrodi e del Parco delle Madonie in una lunga semina di Bellezza, che è preludio e preparazione al Rito della Piramide 38° Parallelo. I territori coinvolti, attraverso questo processo didattico-maieutico, possono trovare nel Rito della Luce l’identità di quel valore di cultura e di bellezza che anno dopo anno crescerà insieme a migliaia di ragazzi.

È intenzione della Fondazione, infatti, consegnare ai giovani il futuro del Rito della Luce.

I ragazzi e bambini che durante l’anno scolastico hanno incontrato importanti poeti e hanno scritto poesia, diventeranno quindi protagonisti del Rito e leggeranno i loro versi più belli all’interno della Piramide, insieme a quelli dei grandi poeti, strumenti di questa universale Offerta della Parola.

Le scuole protagoniste del progetto sono: Liceo Scientifico Failla Tedaldi, Scuola elementare Ten. L. Cortina di Castelbuono (PA); I.S. Liceo Classico-Scientifico Manzoni, I.C. Cocchiara di Mistretta (ME); I.C. Buonarroti, Liceo Artistico Ciro Michele Esposito, I.T.T. Arcangelo Florena di Santo Stefano di Camastra (ME); Istituto Agrario di Caronia(ME); Istituto Comprensivo Don Milani di Tusa – Motta D’Affermo – Pettineo – Castel di Tusa – Castel di Lucio (ME)

IMG_71223. MUSICHE E PERFORMANCE

Oltre 30 musicisti e performer prenderanno parte al Rito della Luce con danze, canti celebrativi e sonorità universali. Dal mediterraneo all’oriente i suoni e i movimenti ispirati all’energia della Piramide 38° Parallelo accompagneranno il visitatore e lo renderanno partecipe del Rito, guidandolo in una ricerca sonora e percettiva di bellezza lungo il percorso dell’ascolto.

4. MANDALA – Ai piedi della Piramide, su una grande terrazza naturale che si affaccia sulla fiumara di Tusa, ogni anno si realizza un grande mandala, opera che si perpetua attraverso la costanza della purezza del bianco su bianco. Per il Rito della Luce 2012, Loredana Longo realizza “Waiting”, installazione composta da due scritte poste in modo speculare, una realizzata in specchi e l’altra dall’intervento delle persone, con bastoni e nastri di plastica in cui ciascuno può scrivere un proprio pensiero.  Un mandala che si completa dunque con l’intervento dei partecipanti al rito, in un atto di condivisione collettiva del Valore universale di Bellezza.

5. ARGILLA

La partecipazione al Rito della Luce, diventa anche un momento di creazione e condivisione. I viaggiatori-visitatori possono plasmare dell’argilla, messa a loro disposizione e scegliere di incidervi un pensiero o dei segni. Coloro che avranno realizzato la loro opera potranno restituirla alla Grande Madre, terra plasmata restituita alla terra, interrandola nel declivio della Piramide o lanciandola verso la luce del sole al tramonto. I pezzi così donati alla natura, godranno di una trasformazione universale, cotti dal sole e rimodellati dal tempo.  Attraverso gli anni la montagna conserverà queste testimonianze rendendole visibili ai visitatori nel tempo. Nei prossimi anni il percorso del Rito della Luce attraverserà l’antica strada del grano, passando dalla scultura di Pietro Consagra “La materia poteva non esserci” e, salendo sul costone della montagna, arriverà alla contrada Belvedere dove si erge la Piramide 38° Parallelo. I viaggiatori-visitatori del Rito, troveranno lungo il percorso quelle forme plasmate anni prima, memoria e invito alla condivisione per i viandanti che potranno scegliere di portarle con loro. Una terra che restituisce bellezza, al visitatore il compito di coglierne l’anima.

 

6. PIANTE

Il Rito della Luce è partecipazione attiva e totale. Ogni visitatore potrà scegliere una piccola pianta aromatica e piantarla nel terreno circostante la Piramide partecipando, così, al dono universale di bellezza e di trasformazione che il Rito celebra. La pianta e il suo profumo rappresenteranno l’essenza stessa della vita nell’alternarsi delle stagioni e della ciclicità dell’esistenza. L’organizzazione è a disposizione dei visitatori per guidarli nella piantumazione delle essenze.

 

SCHEDA TECNICA DELLA PIRAMIDE di MAURO STACCIOLI

Altezza al vertice: mt 30 – larghezza base triangoli: mt 22

Materiali: calcestruzzo (base) – acciaio corten

Progettista: architetto Angelo Pettineo

Direzione lavori e Calcoli: Marcello Arici e Salvatore Serio

Impresa Zetazo di Zambito di Vicari (Pa) e Impresa Bruno Paolo di Pettineo (Me)

Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte

Il Rito della Luce e la Piramide – 38° Parallelo

Solstizio d’estate 21 – 24 giugno 2012

Castel di Tusa (ME) – Santo Stefano di Camastra (ME) – Motta d’Affermo (ME)

 

Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte

Il Rito della Luce

Piramide – 38° Parallelo

Solstizio d’estate 21 – 24 giugno 2012

Castel di Tusa (ME) – Santo Stefano di Camastra (ME) – Motta d’Affermo (ME)

Piramide 38° Parallelo di Mauro Staccioli

21 Giugno 2012

Autore:

admin


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