Ieri, sabato 15 novembre 2018 all’Istituto I.P.S.A.R di Brolo è andata in scena la rappresentazione de “il Sogno di Ipazia”. L’opera teatrale tratta dal testo di Massimo Vincenzi che prende vita da questo copione, racconta l’ultimo giorno di Ipazia d’Alessandria scienziata, filosofa, matematica e astronoma greca, che ancora oggi rappresenta un simbolo della libertà di pensiero, a 1600 anni dalla sua uccisione per mano di fanatici religiosi.
Guardando i dati più recenti, la violenza sulle donne è purtroppo un fenomeno ancora in crescita in tutto il mondo, una strage che non sembra arrestarsi.
La Preside del Merendino, Prof.ssa Bianca Fachile, con questa iniziativa sottolinea come il tema della violenza sulle donne è un argomento di estrema attualità e va trattato ed affrontato con una particolare cura perché la sensibilizzazione su questo argomento, deve partire dai più giovani e quindi dalla scuola. Affrontare un discorso è il primo passo per provare a trovare una soluzione.
Gli studenti dell’ I.P.S.A.R hanno seguito con entusiasmo, partecipando attivamente con domande e riflessioni al dibattito che ha preceduto la fine dell’opera teatrale. Le protagoniste che hanno dato vita alla rappresentazione Donatella Ingrillì che ne ha curato anche la regia, Rosetta Casella che l’ha ideata, Cinzia Conti Nibali, Cinzia Cortolillo, Linda Fregapane, Dafne Ieni, Daniela Trifilò e alla voce narrante Dario Ieni e al tecnico Sebastiano Leone.
Bravi gli studenti dell’ Alberghiero che hanno mostrato grande sensibilità e attenzione nei confronti di un problema come questo e alla Prof.ssa Marinella Speziale che ha organizzato e coordinato in maniera impeccabile la pièce.
Numeroso il parterre degli ospiti presenti all’evento culturale all’Alberghiero di Brolo.
Interessanti gli spunti di riflessione successivi agli interventi della Vicepreside del Merendino la Prof.ssa Angiola Giuffrè, del Prof. Giuseppe Indaimo e di tutti gli studenti, in particolare l’intervento della studentessa Chiara Dottore della classe V C.
Questa bella iniziativa sottolinea ancora una volta come il sapere, il patrimonio di conoscenze, le espressioni artistiche siano proprie degli studenti dell’Alberghiero di Brolo.
“Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia. Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via.”
L.L.
Ufficio Responsabile Comunicazioni Esterne
Prof. Daniele Bevacqua
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