C’e’ davvero un rischio di esodo biblico sul fronte immigrati? “A giudicare dagli arrivi, quando il mare e’ calmo, direi proprio di si’. Penso che sia poco prudente fare previsioni numeriche, ma il numero sara’ comunque rilevante”. Lo ha detto il prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, commissario governativo per l’emergenza immigrati, a Radio 24. Fino a ora “il sistema ha retto. E sono convinto che, anche a fronte di altre migliaia di persone che dovessero arrivare, saremo in grado di affrontare la situazione. Poi, in base alla consistenza numerica, ci attrezzeremo”. A Lampedusa, ha aggiunto Caruso, la situazione regge molto bene, indipendentemente dal numero. In questo momento i migranti sono circa 1.410. La capienza ottimale e’ di 850 unita’, ma il centro regge lo stesso grazie anche alla tipologia degli ospiti: persone giovani, tra i 20 e i 35 anni, e in buona salute”.
Comunque, tutte le regioni dovranno contribuire ad affrontare l’emergenza immigrazione che non e’ solo un affare siciliano, ha assicurato il prefetto, il quale ha spiegato che proprio oggi il ministro Maroni incontrera’ i prefetti dei capoluoghi di regione che avevano il compito di individuare i siti italiani dove potere ospitare, in caso di emergenza, i centri per accogliere i migranti.
Nel frattempo e’ pressoche’ pronto il ‘Villaggio della solidarieta” di Mineo: “Puo’ accogliere molte persone. Il ministro dell’Interno – ha sottolineato Caruso – ha comunque disposto che li’ saranno ospitati solo gli asilanti che sono spalmati attualmente nei vari Cara. In tutto 2.300 persone, ma riteniamo di farne affluire li’ 2mila perche’ 300 sono considerati soggetti svantaggiati, cioe’ anziani e non facilmente trasportabili per vari motivi”. Una operazione criticata da diversi sindaci e dal presidente della Regione che aveva parlato di ‘deportazione’: “Sulla legittimita’ delle critiche – ha detto Caruso – per la verita’ ho qualche perplessita’. Forse ci sono problemi di carattere ideologico e non tanto legati a una razionalita’ nelle valutazioni. Il ministro ha sempre cercato la condivisione assoluta di tutte le componenti. Abbiamo fatto parecchi incontri sia in prefettura, a Catania, sia al Viminale, coinvolgendo tutte le realta’ direttamente o indirettamente interessate. Qualcuno che non e’ d’accordo lo si trova sempre”. E su Raffaele Lombardo che aveva accennato ai suoi timori per la proprieta’ che ha dalle parti di Mineo, chiedendosi provocatoriamente se fosse necessario dotarsi di un mitra, Caruso si e’ limitato a dire: “Io, se mi consente, passerei a un’altra domanda”. (AGI) Mrg
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