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Impegno Sociale – #SvegliatItalia

Quaranta piazze in tutta Italia per chiedere il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali e per l’adozione anche per le coppie dello stesso sesso. Centinaia di adesioni per superare le discriminazioni. «La società è cambiata e se ne sono accorti anche i tribunali mentre il legislatore è ancora fermo»

Un hastgag che diventa una parola d’ordine: Svegliati Italia. «Per fare un primo passo verso l’uguaglianza. Verso il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali, per l’adozione anche per le coppie dello stesso sesso, il disegno di legge Cirinnà è solo l’inizio» spiegano gli organizzatori della manifestazione capillare decisa per oggi 23 gennaio nelle principali piazze italiane.


In occasione della discussione in Senato del disegno di legge sulle unioni civili (slittata al 28 gennaio) le associazioni nazionali Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit (Movimento identità transessuale) hanno chiamato a raccolta gli attivisti e le attiviste portando con sé orologi e sveglie da far squillare all’unisono, alle 15 in punto nel flashmob ideato da Angelo Cruciani, per suonare idealmente la sveglia a un Paese che attende da troppo tempo il riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Allargando il perimetro della lotta per l’uguaglianza anche a realtà “laiche” come Amnesty International, Arci, Cgil ed Uaar, l’unione degli atei e degli agnostici razionalisti.

«Gli organizzatori del family day scendono in piazza contro qualcuno, contrapponendo famiglie contro famiglie facendo leva sulla paura e la cultura dell’odio per togliere dei diritti», spiega Marilena Grassadonia presidente delle Famiglie Arcobaleno, l’associazione di genitori omosessuali. «Invece noi con il nostro amore non stiamo andando contro nessuno. Abbiamo figli di coppie omosex ormai maggiorenni. È il momento di guardare alla realtà, se ne sono accorti i tribunali e i giudici, il legislatore non può fare a meno di accorgesene».

Mentre l e sigle organizzatrici del family day hanno voluto fare una piazza unica e una prova di forza, la contromanifestazione è basata sull’attivismo “liquido”, in tanti luoghi per spiegare agli italiani che è venuto il momento di dare a tutti gli stessi diritti. Nessun muro contro muro. Adozioni legittimanti gay e matrimonio egualitario per le migliaia di coppie di genitori dello stesso sesso che vivono quotidianamente discriminazioni e regolamenti che non contemplano l’omosessualità: all’estero per partorire e una burocrazia che riconosce solo la madre biologica.

«In queste ore – commenta Gabriele Piazzoni, segretario di Arcigay – apprendiamo dell’ulteriore slittamento in avanti della discussione in aula del ddl sulle unioni civili. Un fatto che è ormai una consuetudine nel dibattito parlamentare su questo tema ma che non intacca la nostra determinazione: il 28 gennaio con occhi e orecchie ben aperti presidieremo il dibattito dell’aula. Nessun passo indietro dovrà essere fatto rispetto all’attuale proposta di legge perché tanti sono i passi in avanti che il nostro Paese deve ancora compiere per tagliare il traguardo dell’uguaglianza». Un appello al Governo e al Parlamento per superare la discriminazioni a danno delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali che non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti.

Misure concrete come la reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati. Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone. E sui quali il governo Renzi si è impegnato a legiferare per uscire dal cono d’ombra dei diritti

Ecco l’elenco delle principali piazze in continuo aggiornamento

Alba via Vittorio Emanuele 16,00
Alessandria piazza della Lega 16,00
Ancona Piazza Roma 16,30
Andria (Bat) viale Crispi 18,30
Aosta piazza Emile Chanoux 15,00
Arezzo piazza San Jacopo 15,30
Asti piazza S.Secondo 10,30
Bari piazza del Ferrarese 16:30
Benevento piazza della Prefettura 17:30
Bergamo piazzale Stazione 14,30
Bologna piazza Nettuno 16,00
Bolzano piazza del Grano 15,00
Brescia piazza del Mercato 15,00
Cagliari piazza Costituzione 16,00
Caltanissetta piazza Falcone Borsellino 18,00
Caserta piazza da definire 17.30
Catania piazza Stesicoro 18,30
Cesena piazza Mario Guidazzi 15,30
Chieti piazza Martiri della Libertà 15,00
Cosenza piazza XI settembre 11,00
Cremona piazza Roma 15,30
Cuneo via Roma 16,00
Ferrara piazza Municipale 16,00
Firenze piazza della Repubblica 15,00
Foggia Corso Vittorio Emanuele 17,00
Gorizia piazza Vittoria 11,00
Genova piazza della Meridiana 15,00
Grosseto piazza San Francesco 17,00
L’Aquila Fontana Luminosa 15,00
La Spezia piazza Garibaldi 16,00
Lecce piazza Sant’Oronzo 18,00
Livorno piazza Attias 15,00
Lucca piazza del Giglio 15,00
Mantova piazza Mantegna 17,00
Massa Carrara piazza Mercato 16,00
Milano piazza della Scala 14,30
Modena piazza Mazzini 16,00
Napoli piazza Carità 16,00
Novara piazza Martiri 15,30
Padova via VIII febbraio 16,00
Palermo piazza Verdi 16,30
Parma piazza Garibaldi 16,00
Pavia piazza Vittoria 15,30
Perugia piazza Italia 15,30
Pescara piazza Salotto 16,00
Piacenza piazza Duomo 15,00
Pistoia piazza Gavinana 17,00
Potenza piazza Pagano 17,00
Ragusa piazza San Giovanni 18,00
Reggio Emilia piazza Martiri del 7 Luglio 16,00
Roma Pantheon – piazza della Rotonda 15,00
Sanremo via Escoffier angolo corso Matteotti 15,00
Sassari piazza d’Italia 17,00
Savona piazza Sisto IV 16,00
Siracusa Largo XXV luglio 21,00
Taranto piazza Maria Immacolata 20,00
Torino piazza Carignano 15,30
Trento piazza Dante 16,00
Trieste piazza Unità d’Italia 15,00
Udine piazza San Giacomo 15,00
Varese piazza Monte Grappa 15,00
Verbania piazza Ranzoni 10,00
Vercelli piazza Cavour 15,00
Verona piazza Bra 15,00
Viareggio piazza Mazzini 16,00
Vicenza piazza dei Signori 16,00

Roma, presidio permanente al Senato dal 26 gennaio alle 16:00 al 28 gennaio alle 14:00 nella piazza delle Cinque Lune.

E tornando a Brolo, nel 2012, un paese “Trasversale” sorrise al “Diverso”

Alcuni scatti di quel 12 maggio, un pomeriggio, alla sala multimediale “Rita Atria”, un sorriso che diventa “firma” e testimonianza, per partecipare , mettendoci la faccia, alla giornata contro l’omofobia.

Anche questo è Brolo.

L’iniziativa partì dall’associazione Sak -Be di Brolo ed venne promossa da scomunicando.it-
Pubblichiamo, di seguito, il redazionale dell’associazione, a cura di Sara Marino Merlo, oggi più che mai attuale.

E’ di pochi giorni fa la notizia della condanna a morte, in Iran, di quattro ragazzi. Capo d’imputazione confermato nel decreto di morte, l’omosessualità. Si è loro strozzata la voce in gola, si è fermato il respiro, in un rantolo, così come è stato messo a tacere un amore.

Non è trascorso poi tanto tempo, da quanto i mezzi d’informazione ci hanno riferito di tragici pestaggi, talvolta mortali,  subiti da ragazzi omosessuali.

Sono, queste, storie nuove e vecchie: dico nuove, perché con costanza tendono a ripetersi; vecchie, perché l’omofobia ha suscitato lo “scandalo” , ha portato con se un vergognoso silenzio, è stata spesso punita, anche in passato.

Sono storie spesso inascoltate, perché ci muoviamo, oggi, in un contesto in cui il nostro ordinamento non riconosce un diritto che non necessita di codificazione, quello ad amare, ma che tuttavia trova collocazione nelle Carte di diritti sovranazionali vincolanti anche per il nostro Paese, prima fra tutte la Carta dei diritti dell’unione europea. Viviamo in una realtà in cui le risposte del legislatore tardano ad arrivare, in cui si ha un’ingiustificata difficoltà ad introdurre nel codice penale l’aggravante dell’omofobia.


Questo ingiustificato odio condanna alla gogna l’amore. Lo costringe nella paura ingiusta di poter tenersi per mano, di poter dare un bacio. Inibisce anche l’esistenza del singolo al di fuori del rapporto con la persona amata.

L’omofobia, così come la transfobia, è assenza totale di cultura.

Per riempire questo vuoto talmente grave da condannare ad “ergastoli” d’incomprensione e soprusi, per combattere un male moderno, quello dell’intolleranza generatrice di odio e violenza, la Sak Be, nella giornata internazionale contro l’omofobia, ricorda come l’amore, che è tale e non ha generi, è anche arte. Che l’amore è fonte di arte. E l’arte merita amore.

Una campagna di affissioni che ricordi l’amore dei più grandi artisti di tutti i tempi. Grandi quanto la loro arte, grandi quanto il loro amore. Un’iniziativa che celebra questa giornata dal significato profondo e da una speranza ancor più grande: quella di veder spazzata via l’intolleranza tramite uno sguardo più attento e sensibile da rivolgere alla persona.

Sara Marino Merlo

 

Redazione Scomunicando.it

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