In Europa un bambino su 5 e’ vittima di violenza sessuale, si stima che nel 70-85 % dei casi il piccolo conosca il suo aggressore e che nel 90% dei casi i reati sessuali non vengano denunciati alle autorita’. Da questi dati muove la campagna di sensibilizzazione ”Uno su cinque” lanciata dal Consiglio d’Europa nella conferenza del 29 e 30 novembre scorsi a Roma organizzata da “Save the Children” in collaborazione con il Ministero per le Pari Opportunità. La campagna ha come obiettivo quello di sensibilizzare i bambini, i genitori, gli insegnanti e le persone a contatto con l’infanzia sulla gravita’ del problema, di fornire le conoscenze necessarie per prevenire e denunciare gli abusi sessuali e, non ultimo, si propone di ottenere la più ampia ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, sottoscritta a Lanzarote il 25 ottobre 2007. Un comunicato di “Save the Children” esamina agli aspetti principali della campagna:
“Secondo lo spirito e gli obiettivi della Convenzione, è fondamentale la collaborazione tra tutti gli operatori sociali (forze di polizia, servizi di protezione dell’infanzia, avvocati e personale giudiziario, agenzie nazionali) per identificare, tutelare e riabilitare le vittime di abusi.
In occasione del lancio della campagna Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia, ha illustrato le attività dell’organizzazione in particolare nell’ambito dell’identificazione dei minori vittime di abuso sessuale per la produzione di materiale pedopornografico realizzate in collaborazione con gli altri attori di riferimento nel panorama italiano: il Centro nazionale per il contrasto alla pedo-pornografia su Internet (CNCPO), la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e la pornografia minorile, operante presso il Dipartimento per le Pari Opportunità ed il Cismai – Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia.
Nell’ambito della campagna ‘Uno su cinque’ e’ stata definita una regola semplice: la regola del ‘Qui non si tocca”, che i genitori sono invitati a insegnare ai bambini tra i 4 e i 7 anni, per spiegare loro che hanno il diritto di porre dei limiti, di esprimere i propri sentimenti e di farsi ascoltare. Questa regola e’ spiegata attraverso uno spot televisivo, un libro per l’infanzia, sito internet dedicato www.quinonsitocca.it, altri supporti, che vedono come protagonista ‘Kiko’, un personaggio creato appositamente per rappresentare la situazione”.
A me sembra più che opportuna, molto utile ed interessante la campagna in questione. Spero che sia adeguatamente pubblicizzata e che le regole del “Qui non si tocca” siano rispettate sempre di più. Possono essere molto efficaci anche se, ovviamente, non si può pensare di sostituirsi alle forze di polizia e a tutti i soggetti che hanno competenze specifiche. Ma non credo che “Save the Children” intenda sostituirsi ad essi.
Paolo Borrello