In silenzio, aspettando ordinatamente il proprio turno per accedere al supermercato.
La foto diventa emblematica (come le altre che pubblichiamo tratte dalla rete) dei tempi che stiamo vivendo. Ci sono le file e i controlli, ma fortunatamente non c’è l’emergenza, forse ci vuole più rispetto, al di là di quanto impongono i divieti e i decreti ministerali come si evince dalle giuste considerazioni, su web, di Enzo.
Lui, imprenditore brolese, chiede attenzione, rispetto, regole e sopratutto il buon uso dell’intelligenza.
Premette che sia lui che la sua famiglia stanno “seguendo le norme del decreto ministeriale e si chiede come è possibile che nei supermercati di Brolo è possibile entrare senza mascherina e guanti”.
Lui non è uno che fa allarmismo ma scrive sui social perchè anche in questo modo pensa di tutelare la sua salute e quella della sua famiglia.
Ma le sue considerazioni sono generali, valgono per tutti, vanno al di là di Brolo perchè la salute è un bene comune sempre e sopratutto di questi tempi.
Enzo evidenzia “Questo è il secondo giorno che vado a fare la spesa e non ne posso più di notare l’ incoscienza e la STRAFOTTENZA delle persone…
Sappiamo che il virus si deposita anche sulle cose… allora mettiamo caso che entro nel supermercato e vado a comprare la frutta senza mascherina e guanti, prendo la frutta a mani nude la compro e la porto a casa… se io ho il coronavirus e non lo so, e parlo col ragazzo/a del reparto frutta intanto la mia saliva si potrebbe depositare sulla frutta che altri porteranno a casa…”
Si potrebbe obiettare che la frutta va lavata.
Giustissimo ma toccandola a mani nude la gente potrebbe toccarsi la bocca o il naso o peggio portandola a casa anche i piccoli della famiglia potrebbero toccarla.
Enzo è indignato: “Lasciamo stare la frutta adesso, che laviamo, ma pensate a tutti i prodotti che portiamo a casa senza lavarli: sapone, pasta, bibite e chi ne ha più ne metta, se io deposito la mia saliva su questi prodotti…il resto lo capite da soli…allora concludo IO MI CHIEDO PERCHÉ VISTO L’INCOSCIENZA DELLA MAGGIOR PARTE DI TANTI non si OBBLIGHI le persone che entrano nei supermercati ad usare guanti e mascherina per la tutela della salute di tutti...”.
Poi chiede se è possibile un comune possa mettere questo obbligo nei supermercati che si operano sul proprio territorio.
E conclude, ottimista: “ANDRÀ TUTTO BENE se ognuno di noi si impegna a TUTELARE SOPRATTUTTO GLI ALTRI.”
E la risposta che Enzo si attende giunge direttamente dal vicesindaco brolese, l’avvocato Carmelo Ziino, che è anche assessore a commercio del paese.
“Lei rappresenta una problematica seria – scrive sul web Ziino -che, probabilmente, avrebbe meritato apposita regolamentazione nei DPCM sin qui emanati.
Invero, l’unica precauzione disposta dai provvedimenti adottati, non soltanto per le attività di vendita di alimentari ma, più in generale, per gli esercizi commerciali non soggetti a chiusura, è quella della garanzia della distanza interpersonale minima di un metro.
L’obbligo di usare la mascherina è, effettivamente, previsto solo per chi sospetta di essere malato o presta assistenza a persone malate.
Pur non essendo un obbligo, quindi, l’utilizzo della mascherina (se reperibile) e, soprattutto, dei guanti monouso sarebbe senz’altro un’ottima prassi da osservare per chiunque frequenta un esercizio commerciale o una farmacia.
Aderendo al Suo suggerimento e condividendo le Sue fondate ragioni di apprensione, Le assicuro che solleciteremo formalmente le attività commerciali a vigilare con scrupolosità circa il rispetto delle opportune precauzioni igieniche e chiederemo di mettere a disposizione della clientela dei guanti monouso, quantomeno agli esercizi che trattano prodotti alimentari.”
Ottimo.