INARSIND – L’uso del territorio, tra accorati appelli e mancate risposte
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INARSIND – L’uso del territorio, tra accorati appelli e mancate risposte

logo_inarsindI liberi professionisti affermano la centralita’ del loro ruolo: soggetti attivi, responsabili, consapevoli delle proprie conoscenze, capaci di fornire un qualificato e concreto contributo per instaurare un circuito virtuoso, d’interesse collettivo, per la qualita’ e la sicurezza del costruito.

Oggi, dopo il recente e reiterato appello dell’Ing. Capo del Genio Civile e dopo le risposte del Sindaco, entrambi all’attenzione della stampa degli ultimi giorni, sembra facile sostenere che INARSIND si unisce alle numerose adesioni di solidarietà. Ancor più facile è sostenere che anche INARSIND l’aveva già detto, però non possiamo non farlo rilevare.
INARSIND MESSINA, dalla sua recente costituzione, ha scelto di intraprendere la più difficoltosa strada delle proposte concrete, finalizzate a tentare di affrontare nel merito le varie problematiche prese in esame, piuttosto che la strada delle sterili polemiche, o peggio degli interventi semplicemente parolai e/o di facciata e/o di comodo e/o facilmente demagogici.
In tal senso, ci teniamo a ricordare che abbiamo affrontato le tematiche dell’uso distorto del territorio già nel mese di gennaio u.s., e le abbiamo affrontate, confrontandoci anche con l’Ing. Sciacca con il quale si è registrata un’ampia convergenza, in particolare si è convenuto che è necessario allargare l’orizzonte e guardare oltre: le attività edilizie su cui puntare sono quelle che possono attivare un circuito virtuoso capace di coniugare nuove occasioni di sviluppo con un uso equilibrato del territorio; non sospendere l’attività edilizia in sé, ma riconvertire la tipologia degli interventi sul territorio.
Si veda a tal proposito il comunicato stampa diramato nel mese di gennaio, dal quale sono tratte le frasi sopra riportate.
Quindi abbiamo ritenuto di fornire un contributo, che si muovesse nella stessa direttrice, nei confronti di un altro ufficio/istituzione che costituisce il fulcro degli strumenti di controllo e pianificazione del territorio: il Dipartimento Attività Edilizia del Comune di Messina. Pertanto, nel mese di febbraio u.s. abbiamo richiesto un incontro – accolto con interesse e disponibilità – all’Ass.re Corvaja, durante il quale si sono ribadite le stesse tematiche, che sinteticamente si possono riepilogare nei seguenti punti:
•  il comparto dell’edilizia non può continuare ad operare esclusivamente nella direzione di un ulteriore “consumo” di suolo;
•  è altresì auspicabile immaginare sinergie tra pubblico e privato, nella chiarezza delle posizioni reciproche e nella trasparenza degli interessi di ciascuna delle parti, ipotizzando vie nuove di appetibilità economica per gli imprenditori ed i professionisti che vogliono investire nell’altro sviluppo, sopra accennato.
Nell’ambito dell’incontro INARSIND ha consegnato all’Assessore un documento (oggetto del citato confronto) denominato “PROBLEMATICHE DEL DIPARTIMENTO POLITICHE DEL TERRITORIO (SETTORE EDILIZIA PRIVATA) DEL COMUNE DI MESSINA: ANALISI E PROPOSTE” (vedi comunicato stampa diramato nel mese di febbraio).
Il detto documento, pur partendo da tematiche quotidianamente vissute dai professionisti, non prescindeva da aspetti che riguardavano tutta l’utenza e più in generale la collettivtà, o meglio le ricadute sulla collettività. Il riferimento è alla mancata istruttoria dei progetti in ingresso al Dipartimento, per i quali si giunge al cosiddetto silenzio assenso, senza alcun controllo sugli stessi progetti in termini urbanistici e amministrativi. Si pensi, in tal senso, al fatto che il Dipartimento subisce concessioni autoassentite senza sapere, prima dell’inizio lavori, in che condizioni al contorno ed in che contesto si andrà ad edificare. Si pensi altresì al danno erariale causato dal possibile mancato o errato versamento degli oneri concessori.
Si proponeva nel documento di uscire dall’emergenza arretrato (stimato in circa un migliaio di progetti) utilizzando professionalità esterne, secondo modalità indicate nello stesso documento.
TALE DOCUMENTO, FU INVIATO ANCHE AL SINDACO (IN DATA 15/02), UNITAMENTE AD UNA RICHIESTA DI INCONTRO PER INTERLOQUIRE SULLE CITATE TEMATICHE. NESSUN RISCONTRO È MAI PERVENUTO.
Vogliamo infine ricordare un’altra tematica affrontata da INARSIND nel mese di aprile u.s., anche questa con ricadute sulla categoria e sulla collettività, in termini di una mancata sostenibilità e di un mancato equilibrato sviluppo, spalmato sulla comunità: LA SOCIETA’ DI TRASFORMAZIONE URBANA “IL TIRONE”.
In tal senso, oltre a collaborare alla stesura del Q-Tirone (redatto a cura dell’arch. L. Marabello), abbiamo elaborato un nostro specifico documento nel quale abbiamo attenzionato anomalie procedurali, rilevando gravi violazioni normative in materia di urbanistica ed in materia di appalti, che conducono all’affidamento di servizi di ingegneria e lavori, di rilevante importo, senza alcuna gara e senza alcun ribasso d’asta.
Tuttavia, nelle conclusioni del citato documento, abbiamo comunque affermato la nostra non contrarietà allo strumento della STU, affermando che:
– La STU, nell’accezione normativa, può costituire un buono strumento di intervento e di sviluppo delle comunità, nell’ambito della trasformazione urbana di aree degradate.
– Tuttavia è necessario porre rimedio raddrizzando il tiro, abbandonando presunzioni e arroganze, violazioni e forzature, facendo in modo che il citato gigantismo della attuale proposta progettuale, lasci il posto ad una attenta misurata ed equilibrata ipotesi progettuale, ponendosi entro confini normativi e procedurali definiti, che tengano conto degli interessi della collettività, e tutelino tutti i professionisti e tutte le imprese.
Abbiamo formalmente investito, nel merito di tali anomalie (nota inviata il 27/04, a tutti i soggetti), l’Amm.ne Comunale, i Capigruppo Consiliari, i Presidenti di Commissioni Consiliari ed abbiamo altresì coinvolto anche gli Ordini Professionali e Confindustria, in quanto componenti del cosiddetto Comitato di Garanzia sulla STU, al quale si è chiesto e si chiede in particolare di esercitare il proprio ruolo di garante della collettività e delle categorie.
Nella citata nota, si è esplicitamente richiesto un deciso passo avanti per uscire dalle generiche affermazioni di principio (pro o contro la STU), mettendo in campo, ognuno per la propria parte (Amm.ne, Consiglio, Associazioni, Privati, ecc.), atti concreti (integrativi, modificativi, sanzionatori, sospensivi in autotutela o quant’altro) che comincino a far camminare la STU percorrendo le vie indicate, assicurando lo sviluppo diffuso e rassicurando la comunità.
L’UNICA REAZIONE A TALE SOLLECITAZIONE È STATA UN GENERALE, PROFONDO E ASSORDANTE SILENZIO.
Magari, in seguito, ci sarà sempre tempo per enunciare proclami e per denunciare problemi antichi, ai quali non si potrà più porre rimedio, ma si potrà solo prenderne atto: la città continuerà lo stesso, nel bene o nel male, ad andare avanti… o meglio ad andare.
INARSIND continua comunque a credere nello strumento dell’alto confronto costruttivo e propositivo, e continuerà a percorrere questa strada, avanzando proposte e interloquendo con tutti coloro che vorranno ritenere proficuo confrontarsi con I LIBERI PROFESSIONISTI, SOGGETTI ATTIVI, RESPONSABILI, CONSAPEVOLI DELLE PROPRIE CONOSCENZE, CAPACI DI FORNIRE UN QUALIFICATO E CONCRETO CONTRIBUTO.

INARSIND MESSINA

22 Maggio 2010

Autore:

admin


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