I roghi sono stati appiccati in più punti, e lo scirocco ha fatto il resto e da Tusa fino a Cefalù è stato l’inferno, impegnando, da ieri, vigili del fuoco, guardie forestali, canadair e volontari.
Interessati terreni ricadenti tra i comuni di Tusa, San Mauro Castelverde e Cefalù. Chiuse numerose strade interne per la caduta di pietre. Tusa centro per molte ore è rimasta isolata mentre si è temuto il peggio per alcune case rurali e per la casa anziani. Sfiorata anche una fabbrica che si occupa di riciclaggio di rifiuti mentre sino a tarda notte decine di allevatori sono stati impegnati a sfidare il fuoco per mettere in salvo il bestiame. Stamane, nella frazione di Milianni, si è svolto un vertice con la Protezione Civile regionale.
Notte di emergenza anche a Cefalù per il vasto incendio che da ieri divampa in varie contrade. I vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia, hanno fatto evacuare alcune abitazioni e case di villeggiatura minacciate dalle fiamme alimentate dal vento di scirocco su un fronte di oltre 6 chilometri.
Non si spengono neanche le polemiche sull’organizzazione degli interventi.
Il sindaco Rosario Lapunzina ha denunciato una grave sottovalutazione iniziale dell’entità dell’incendio e ha protestato perchè ieri pomeriggio il canadair, dopo i primi lanci, è ritornato alla base per il cambio del turno del pilota e non ha più volato.
Le fiamme sono divampate all’inizio in contrada Aquilea tra Isnello e Castelbuono, hanno poi raggiunto la zona boschiva di Pizzo Sant’Angelo, sopra il santuario di Gibilmanna, hanno sfiorato i campi da golf della zona, sfiorato l’osservatorio geofisico e si sono poi estese alle contrade Carbonara e Ferla.
Proprio a Ferla sono state evacuate varie case.
Tre persone, rimaste intrappolate, sono state soccorse dai vigili urbani.
fonte e foto Glpress