INCENDI – Io la penso così… parola di Basilio Caruso
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INCENDI – Io la penso così… parola di Basilio Caruso

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Dal Presidente della Regione, fino ad una molteplicità di cittadini, leggo manifestazioni di indignazione per gli incendi e Basilio Caruso condivide una sua recente riflessione sul tema, “perché torno ad insistere sulle responsabilità che non sono sempre di qualcun altro, riferendomi prima di tutto alle istituzioni locali”.

Sindacalista, ex sindaco, attento alle “cose della politica” Caruso gradirebbe anche sapere s”cosa si è fatto sul fronte della prevenzione e cosa si farà per proteggere le zone distrutte, in particolare censendo le aree con il catasto incendi, l’apposizione dei vincoli e poi, se si farà qualcosa affinché quelle carte non restino negli uffici comunali, senza che nessuno si prenda cura di dare attuazione negli anni a venire. E no solo nell’immediato”.
Il suo post
Il problema degli incendi non è solo nostro, ma riguarda il Mondo. Di recente ricordo l’Australia e l’America.
Le soluzioni sono molto complesse e quindi di difficile attuazione. Alcuni accorgimenti, però, possono fare la differenza. La più efficace è quella della tempestività. Ciò significa che se c’è un intervento immediato, entro 30 minuti dall’accensione del fuoco, esso è gestibile e si può spegnere, salvo che il rogo non sia in zone impervie e inaccessibili ai mezzi.
Oltre alla rapidità delle azioni di contrasto, un aiuto importante può darlo la prevenzione. Tanti sindaci sono soliti emettere ordinanze con le quali, ad esempio, obbligano i soggetti, privati e pubblici, rispettivamente a decespugliare i terreni e i confini delle strade (in genere provinciali e comunali). In assenza, tali atti, prevedono gli interventi sostitutivi in danno da parte del Comune. In pratica, l’ente locale dovrebbe sostituirsi ai privati e agli altri soggetti, effettuare i lavori e poi farsi rimborsare i costi sostenuti.
Io lo feci per diversi anni con la provincia e, anche in sede giudiziaria, il Comune ebbe ragione.
Insieme a questo, tanti interventi sanzionatori sono stati fatti nei confronti dei privati inadempienti, sia per la prevenzione degli incendi, che per il dissesto idrogeologico e le emergenze idrauliche.
Ebbene, anche dove questo un tempo si faceva, oggi sono convinto che le ordinanze siano sprechi di carta e di tempo per gli uffici. Perché il Comune (attenzione, lo stesso soggetto che lo ordinerebbe solo in via teorica agli altri), è il primo ad essere inadempiente alla sua stessa ordinanza. Cioè, l’ente che lo ordina agli altri, è il primo a violare il provvedimento che egli stesso ha emesso. Siamo al paradosso dei paradossi.
Tutto questo, senza avere la pretesa di pensare con certezza che, ad esempio, l’incendio che da ieri pomeriggio ha distrutto una parte importante del territorio di Sant’Angelo si potesse spegnere ieri sera. Ma ritenere che un’azione di programmazione di pronto intervento, efficace nei tempi, insieme ad iniziative svolte da soggetti diversi, potesse mitigare o eliminare del tutto il danno, mi sembra più che fondato.
Oggi sappiamo che ci sono stati per quasi tutta la giornata 2-3 elicotteri e 1-2 canadair, con costi che avranno superato almeno i 200 mila euro e un’area di decine di ettari trasformata in cenere. Questo è il risultato finale. Forse, perché il dubbio è imposto dall’onestà che mi contraddistingue, queste spese potessero essere contratte di molto e il territorio si sarebbe potuto salvare tutto o, quantomeno, una parte considerevole di quello che è andato distrutto.
Vale la pena di ricordare, inoltre, che i comuni hanno l’obbligo di redigere il catasto delle aree bruciate e su di esse apporre vincoli almeno decennali, che inibiscono diverse attività umane (pascolo, caccia, raccolta funghi, raccolta prodotti selvatici, urbanizzazione e altre iniziative similari). Questo però non basta, perché, nel periodo di vigenza dei vincoli, bisogna controllare e presidiare, affinché gli stessi non siano infranti.
Si farà? Mi sento di sottoscrivere la risposta: NO! Dalle nostre parti, anche quando sarà censito, tutto si concluderà in una bolla di sapone.
Arrivederci al prossimo incendio. La memoria reggerà per qualche mese. Dal primo ottobre non se ne riparlerà più. E non solo dove ci saranno le elezioni nel 2021, ma ovunque.
L’ultima nota: considero sbagliato enfatizzare le notizie relative ad incendi, magari arricchite di immagini sensazionali. Questo potrebbe gratificare gli autori, persone sciocche e psichicamente instabili, che per qualche giorno si sentono protagonisti di queste imprese infauste. Sarebbe meglio se i mezzi di informazione ignorassero o dessero con marginalità notizie del genere.
30 Agosto 2020

Autore:

redazione


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