Un vero e proprio ciclo, da bar in bar, tra i giovani. E quello che Pierluigi Gammeri – architetto e conduttore del primo incontro – Michelangelo Gaglio – docente – e padre Enzo Caruso hanno pensato di effettuare. Si divagherà su svariati temi, sia di pressante attualità – come ad esempio quello rappresentato dai migrantes – ma anche concettuali, con un grande obiettivo, far tornare a dialogare. E quindi senza alcuna scaletta predefinita l’obiettivo è trovare il dialogo non solo tra generazioni distanti anagraficamente ma anche tra gli stessi coetanei.
A volte certe iniziative dovrebbero essere date per scontate, quasi prassi quotidiana.
A volte, come a Brolo, dove si è perso il senso dell’incontro, sconoscendo anche gli stessi luoghi per farlo, in un paese primo si spai e di piazze, un’iniziativa come quella che sta per prender piede diventa una piacevole novità.
Un momento innovativo, o “innovazionale” – se si può dire – che è segno e voglia di confronto, di incontro tra più generazioni e di futuro.
Aveva detto recentemente padre Enzo Caruso, in un suo post su una piazza virtuale, quella di faceboook, che si trovava ad osservare la realtà del territorio e di certo non si accontentava nè era soddisfatto di quello che appariva come una “spazio vuoto, lasciato da un’apparente assenza dei giovani”.
Per lui i “giovani, invece, ci sono” evidenziando che se questi “sono fuori dai nostri radar, è perché e non sappiamo accorgerci della loro presenza”.
Quindi la necessità dell’incontro, di trovare anche in spazi laici, come appunto può essere un bar, un punto di incontro e di confronto.
Si inizia venerdì prossimo, alle 18,30, dal bar Sport.
Saranno i passi della Bibbia a dar spunto al dibattito.
Un libro – La Bibbia – oggi prepotentemente tornato all’attenzione di molti
Il politico-filosofo Massimo Cacciari ha anche detto che “Peccato che pochi la conoscono, andrebbe studiata nelle scuole”.
Lui da studioso laico, evidenzia che proprio nella Bibbia “ci sono le radici della nostra formazione che è esegesi, interpretazione, ermeneutica, anche da un punto di vista laico e non credente” e per lui “è un libro che va capito, interpretato, studiato. Un testo esigente perché non ti chiede di ascoltare ed obbedire, ma ti chiede di ascoltare e interpretare. Ma interpretare significa anche trasformare”.
Non a caso proprio la locandina che reclamizza l’evento brolese prende spunto da un dire di Cacciari e si pone l’obbiettivo nel primo incontro di trovare nella parola dei Profeti la strada degli Uomini.
Insomma una ricerca di Buoni Maestri, di buone “Regole” in un mondo che è zeppo di Cattivi educatori.
Ad animare il dibattito sarà il professor Michelangelo Gaglio che avrà al suo fianco in questo primo appuntamento il giovane architetto Pierluigi Gammeri, mentre padre Enzo si porrà semplicemente come “assistente”.
“So per certo che Brolo ha molto “bene” e molto “bello” da offrire – dice padre Enzo – so che molti si preoccupano e non tutti sono indifferenti e omologati a un pensiero unico o all’assenza di pensiero. Giovani, genitori, insegnanti – e non solo – mi portano quotidianamente le loro ansie, i loro desideri di trovare vie per “incontrare” la nostra gioventù”.
Quindi si inizia da qui.