Raccontiamo una favola… così come ce l’hanno raccontata. Sappiamo che i fatti sono inventati, i personaggi immaginari. Come il carisma, se c’è c’è.. altrimenti è solo arroganza, livore, autorità e non autorevolezza. Sarebbe bello che, come nelle favole, la fata turchina, smentisse quello che dice chi la vuole strega cattiva.. noi da favolieri lo riporteremmo, ne saremmo felici, vedremmo un lieto fine in una brutta storia.
Ma torniamo ai fatti.
L’arroganza diventa richiesta.
“Tu puoi farlo smettere.. “. Anzi: “Lei deve farlo smettere” – e anche se la conosce da quando era bambina, per dare tono alla richiesta passa al “lei”. Sempre meglio del “voi”, saprebbe, per i più, di dittatura.
Comunque il Lei è più ufficiale, pesa di più .. Ma comunque sembra sempre una gag di Totò.
Lui, il giornalista, fa quello che ha sempre fatto, scrive, racconta, a volte ci mette la sua critica.
E’ fatto così.
Lui fa quello che faceva anche in altri tempi, quando quasi un gioco simmetrico di ruoli, le parti tra il richiedente e il “potere” erano inversi.
Ma mai da quest’ultimo si era giunto a tanto.
L’ordine perentorio è argomentato…
Si tratta di lesa maestà.
Di certo, siamo sempre nella favola, lei ha imparato bene come si fa….
Ha imparato vedendo il suo “maestro” quando pagava una tv,in una sorta di scambio tra informazione & pubblicità, per indurre quella proprietà a buttar fuori dalla redazione un giornalista che diceva quello che pensava.
Anche questa una storia squallida. Un fatto accaduto, qualche anno fa, in una sperduta comunità dittatoriale islamico-cristiana-maronita-terrorista-zarista-americosiciliana, a pochi klilometri da qui.
Lei allora, mentre incassava premi sulla legalità, mai compresi,- forse non suoi – guardava, stava zitta, annuiva sul “così si fa”… imparava la bella lezione di democrazia e libertà di pensiero.
Ora, senza pudore, arriva la richiesta.
Diretta, senza veli.
Mancanza di stile? Arroganza? Impunità impunita? Rabbia…
Mah!
La storia si ripete.
La notizia diventa nota a tanti … passa di bocca in bocca, diventa favola… quelle che le Bidelle raccontavano agli scolari che aspettavano nei corridoi che passasse il tempo del castigo.
Peccato che non esistono più le Bidelle di una volta.
I tempi cambiano….
Restano le arroganze di chi senza carisma crede di averlo.
Restano le allusive minacce mascherate da buonismo quasi romantico, d’altri tempi: “ah se avevo un figlio maschio”.
C’era una volta un Re, forse una Regina.
E c’erano le regole della singolar tenzone, che finiva con il classico “al fin della licenza io tocco“?
Era il duello tra Cavalieri.
Quelli con l’Onore ed il Rispetto delle Regole – non quello mafioso. Che non conoscevano la denigrazione, la delazione, ma il Confronto.
Ora esiste solo la voglia di Potere, di aver il falso consenso, del “signor si”...a capo chino.
C’è sempre tanto rischio di ingerenza politica – di indebite pressioni – sull’attività di chi fa comunicazione. E per questo che raccontamo questa storia.
La notizia può essere criticata, commentata, rettificata, richiedere la smentita…. far nascere il contraddittorio, ma certamente chiedere di azzittire una mente libera, non allineata, magari che la pensa in maniera diversa… certamente non è mai un bell’esempio.
Rivolgersi al datore di lavoro dell’altro è davvero un atto meschino, inqualificabile.
Anzi che si qualifica da solo.
Ed il bimbo che ascolta la favola pensa al mondo degli orchi, ai tempi della medievale Jus primae noctis, agli antri delle streghe, alla “terra di mezzo”…
E si chiede … Se questa Regina avrà dipendenti, se nei suoi poderi avrà i servi della gleba, gli schiavi, oppure scrivani e operai… cosa sarà capace di fare? Cosa gli farà?
Lui – il bimbo – è smarrito, ascolta la favola e meno male che è una favola – ….
Ma alla fine – pensa – sarà pure una Regina ottimista e di sinistra, democratica, con grandi carichi di responsabilità, rispetto delle istituzioni, le avrà anche rapprentate, avrà rispetto per la Cultura.
Non può che essere così!
La favola potrebbe allora aver un lieto fine, veder dissipare le ombre, l’oscurità e l’oscurantismo sconfitti dalla Luce.
Seguono i titoli di coda ….. la storia diventa un film.
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