Nel mondo dello sport, la giustizia e l’equità sono valori fondamentali che spesso vengono messi alla prova durante le competizioni. Talvolta, ciò che sembra essere una verità assoluta può rivelarsi distorto o fuorviante, generando dibattiti accesi e reazioni contrastanti. È quanto accaduto recentemente allo stadio comunale “R. Caldarera” di Sant’Angelo di Brolo, durante una partita di calcio di Terza Categoria tra l’ASD Città di Sant’Angelo e la Polisportiva Mirto.
Il match, diretto da un giovane arbitro della sezione di Barcellona P.G., è stato segnato da un episodio controverso che ha suscitato polemiche e indignazione da parte della società ospitante. La partita è stata interrotta anticipatamente, con il direttore di gara che ha attribuito l’evento a un incidente coinvolgente un giocatore da tutti osannato e rispettato per la sua condotta esemplare in campo.
Tuttavia, la versione dei fatti fornita dal direttore di gara e successivamente ripresa dal Giudice Sportivo è stata respinta categoricamente dalla società ASD Città di Sant’Angelo. Secondo la loro testimonianza, durante il corso regolare della partita, il giovane giocatore avrebbe cercato di affrontare l’arbitro per contestare una decisione discutibile riguardante un calcio di rigore. Ciò che è accaduto successivamente è stato oggetto di disputa.
Secondo la società, il contatto tra il giocatore e l’arbitro è stato involontario, causato da un movimento innaturale dell’arbitro stesso, il quale non era consapevole dell’arrivo del giocatore alle sue spalle. Contrariamente a quanto riportato, l’arbitro – si legge nel comunicato stampa – non ha subito alcun danno fisico evidente, ma ha deciso di interrompere immediatamente la partita senza spiegazioni o provvedimenti ulteriori.
L’ASD Città di Sant’Angelo ha espresso indignazione per la decisione arbitraria e ha annunciato la sua intenzione di ricorrere alle vie legali per far luce sull’accaduto. Il club ha sottolineato l’importanza di proteggere l’immagine della squadra e, soprattutto, di tutelare il giovane giocatore coinvolto.
Mentre la controversia si fa strada verso le autorità competenti, resta da vedere quale sarà l’esito di questa situazione e quali misure verranno adottate.
dal comunicato stampa della società
La società A.S.D. CITTA’ DI SANT’ANGELO scrive tra l’altro:
… ” La descrizione dei fatti esposti dal Direttore di Gara prima e dal Giudice Sportivo poi, risulta del tutto fuorviante, nonché colma di contraddizioni. Motivo per cui, questa società (impegnata sul sociale con l’obiettivo di trasmettere importanti valori sportivi ed umani ad ormai più di cento ragazzi) si dissocia totalmente da quanto riportato nel referto e nel comunicato e chiarisce quanto segue. Durante la correttissima partita, serenamente affrontata con gli amici del Mirto, il direttore di gara al minuto 18 s.t., decretava un dubbio calcio di rigore, pertanto, i calciatori si recavano verso l’arbitro, per avere chiarimenti anche alla luce dell’evidente fuorigioco non segnalato”
… “Nello specifico, il ragazzo in questione, esile diciassettenne, provando a reclamare avverso l’ingiustizia subita, correva in direzione dell’arbitro, il quale (spalle al calciatore) compiva un movimento innaturale causando uno scontro fortuito, complice il fatto che lo stesso D.D.G. non era in grado percepire l’arrivo del calciatore alle sue spalle. All’esito di tale scontro il direttore di gara restava stabilmente in piedi senza accasciarsi e senza mostrare alcun segno di cedimento dato che, diversamente da quanto riportato, il calciatore lo colpiva col petto all’altezza della spalla destra. Lo stesso calciatore, sbigottito alzava le mani al fine di scusarsi e giustificarsi con l’arbitro, il quale anticipandolo e senza proferire parola o prendere provvedimenti o ascoltare ragioni, ha inspiegabilmente ed immediatamente dopo l’accaduto, decretato la fine della gara. Ai risuonati tre fischi, l’arbitro si dirigeva verso lo spogliatoio senza lamentare alcun problema fisico né nei confronti delle forze dell’ordine accorse, né del membro della FIGC presente, né del medico sociale regolarmente inserito in distinta”.
… “per fortuna documentato con riprese video e corredato da numerose testimonianze, verrà da noi gestito nelle sedi opportune, per continuare a garantire la nostra immagine ma soprattutto per tutelare un ragazzo di diciassette anni che si trova a dover riparare errori commessi da altri”.
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