INSENSIBILITA’ DIFFUSE – Capita a Malpensa
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INSENSIBILITA’ DIFFUSE – Capita a Malpensa

Un racconto che diventa cronaca comportamentale. Un post che diventa virale. Un episodio che diventa il classico brutto esempio. La mancanza di empatia che diventa quotidiano

il fatto raccontato è accaduto ieri sera
Aeroporto di Malpensa. Zona imbarchi.
Lei è una viaggiatrice, che in fila al Gate si apprestava a tornare a casa. Guardava la scena, In tanti hanno protestato, ma non c’è stato nulla da fare.
“Assisto ad una scena che farò fatica a lasciare andare perché racconta ciò che siamo diventati.
Volo per Copenhagen. Salgono tutti i passeggeri.
L’ ultimo varca il passaggio del controllo documento e sparisce in fondo al tunnel. L’addetto agli imbarchi si volta e così come avrà fatto altre centinaia di volte, tira il nastro che chiude il passaggio.
“Ho finito per questa sera” sarà stato il suo pensiero.
Ma ecco che arriva di corsa un ragazzo, trafelato con il suo zaino gonfio di sogni e il suo documento in mano.
Si scusa, si scusa ancora ed ha il cuore a mille, vede ancora lì la gente… E’ tardi lo sa ma non troppo a quanto pare.
È solo quel nastro che lo separa dagli altri passeggeri.
Il nastro insieme alla rigidità e incomprensione dell’addetto agli imbarchi che con sbalorditiva freddezza gli dice che non può farlo passare.
Ma il ragazzo non può credere che sta succedendo proprio a lui ,la gente è ancora lì che sale sull aereo … allora continua ad implorare comprensione dice che è un viaggio di lavoro troppo importante per lui, ma realizza che non prenderà quell’aereo.
E nel momento esatto in cui comprende cosa gli sta accadendo si inginocchia, si accascia con la testa sul suo zaino gonfio.
Realizzo che piange ancora prima di sentirlo singhiozzare.
Ci siamo disumanizzati penso se, anche quando possiamo intervenire per aiutare qualcuno non lo facciamo in virtù di regole inventate e disattese a convenienza.
Sono passate 2 ore e sento ancora il gusto amaro delle mie lacrime che, mi rendo conto, avranno lo stesso sapore delle sue.
Dovremmo sempre essere la migliore versione di noi stessi per rendere il mondo migliore.
Certamente una stroria simile a tante altre che si vedono agli imbarchi.
Ma certamente, a volte, il buon senso, infrangere un attimo il rigido e freddo rituale, aiuterebbe molto. Immedesimarsi nell’altro. La figura pessima in questa storia la fanno in tanti e la stessa compagnia che imbarcava potrebbe anche farsi qualche domanda.
Noi volevamo raccontartela.
25 Ottobre 2022

Autore:

redazione


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