Così scriveva e diceva Gian Carlo Caselli.
Ed Antonio Mazzeo ha parlato “troppo”, “tanto”.
L’ha fatto, lui giornalista antimafia, parlando in una sua inchiesta – pubblicata su I Siciliani – di quanto accadeva nella zona di Falcone, di quanto è accaduto.
Un articolo zeppo di note, incisi, riferimenti.
Fatto di stringenti logiche, parallellismi, sintesi, teoremi logici, stralci di verbali.
Un’inchiesta giornalistica, riscontrabile, che lui sa ben fare.
Ma, tutto questo, per la Giunta Comunale al completo guidata da Santi Cicirella è reato, ed oggi ha nominato un legale per tutelare l’immagine del paese discreditato da questo giornalista-coraggio.
“Poteva essere il paradiso. Invece è cemento, cemento, cemento. A destra ci sono la rocca con le rovine e il santuario di Tindari e la straordinaria riserva naturale dei laghetti di Marinello. Dalla parte opposta si scorgono il promontorio di Milazzo e i Peloritani… poteva essere una delle perle turistiche, ambientali e paesaggistiche della Sicilia. Il territorio, però, è irrimediabilmente deturpato da orribili complessi abitativi, alverari-dormitori per i sempre più pochi turisti dei mesi estivi.”
Così scriveva Mazzeo… ma questo è quello che si vede percorrendo già l’autostrada.
Certo Mazzeo aggiunge altro, parla di mafia ed appalti, delle speculazioni che: “hanno richiamato la mafia, quella potentissima e stragista di Barcellona Pozzo di Gotto e delle ‘famiglie’ affiliate di Terme Vigliatore, Mazzarrà Sant’Andrea e Tortorici” e scrive anche che: “Falcone, sin troppo debole dal punto di vista sociale, è divenuta facile preda del malaffare”.
Parole scomode… vere, che tratteggiano realtà, vite vissute, cronache giudiziarie.
E quindi? Pronte 526,00 euro per le prime spese legali.
Piena vicinanza e solidarietà ad Antonio Mazzeo.
La verità si dimostra con i fatti e le smentite fondate, non con le querele.
L’immagine di Falcone nella stagione turistica non viene lesa da chi, come Antonio Mazzeo, fa giornalismo serio.
Manifestiamo il massimo rispetto per tutti i Cittadini di Falcone, quelli di buon senso e che credono nella legalità, che non hanno sicuramente bisogno di azioni di questo tipo per difendere la propria immagine di cittadini onesti, e che hanno ben capito lo spirito e la gravità della denuncia di Mazzeo.
Che la Magistratura, ora chiamata in causa anche da una querela, indaghi.
Noi racconteremo ancora i fatti.
A commento anche quanto detto da Nadia Furnari, dell’associzione antimafie Rita Atria: “Ma allora il comune di Corleone dovrebbe querelare mezzo mondo visto che per decenni è stata definita capitale della mafia così come Palermo. Sarà veramente divertente seguire la querela. Questo è un attacco alla libertà di informazione perché nell’articolo di Mazzeo non ci sono opinioni ma risultanze investigative e il condizionale è stato usato in maniera oserei dire perfetta. Non vedo l’ora di leggere l’impianto della querela”.
Corrado, Massimo e la Redazione
Su facebook abbiamo creato una pagina http://www.facebook.com/IoStoConMazzeo
il vostro “mipiace”, i commenti e la raccolta di articoli e testimonianze diverranno un punto fermo per costruire la solidarietà, la protezione, dimostrare l’affetto solidale per questo giornalista, accendere i riflettori di quell’attenzione su Antonio… ora piu’ che mai necessaria.. non essere soli in questi momenti è importante.
Pierluigi e Francesco sono stati importanti per realizzare tempestivamenet la pagina.
Grazie anche a loro ed a voi per l’attenzione.