IRRITEC – Tra le 100 realtà italiane di eccellenza nel campo dell’economia circolare
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IRRITEC – Tra le 100 realtà italiane di eccellenza nel campo dell’economia circolare

Enel e Fondazione Symbola presentano “100 Italian Circular Economy Stories”: le filiere, le tecnologie e i campioni dell’economia circolare Made in Italy

 

Nuovo, importante riconoscimento per Irritec e per il suo impegno in favore dell’ambiente. Secondo un report realizzato da Symbola ed Enel Group, l’azienda siciliana fa parte delle 100 realtà italiane di eccellenza nel campo dell’economia circolare.

Come afferma il report, “uno dei fronti più importanti per la salvaguardia delle risorse naturali è costituito dal risparmio di acqua nelle produzioni industriali come in agricoltura. Carmelo Giuffré lo aveva capito già negli anni ’70, quando con il padre Rosario e lo zio Cono fondarono a Capo d’Orlando la Irritec. Partendo da quell’idea l’azienda negli anni si è specializzata nel settore dell’irrigazione di precisione. L’esperienza di Irritec ha contribuito a diffondere soluzioni ecosostenibili di micro-irrigazione, in grado di ridurre i consumi idrici ed energetici, migliorando la produttività dei suoli”.  Fornire prodotti per l’irrigazione di precisione non è però l’unico impegno di Irritec. L’azienda, cercando sempre di ridurre l’impatto ambientale, ha pensato di accompagnare i suoi prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita. “Con questo obiettivo nasce Green Fields, il progetto per smaltire le ali gocciolanti per l’irrigazione a goccia”, fa notare ancora il report.  Gli agricoltori, quando l’ala va dismessa, possono consegnarla gratuitamente ai raccoglitori della loro area e ricevere in cambio un bonus sull’acquisto di nuovi prodotti. E la manichetta, grazie al riciclo, torna materia prima. Una soluzione intelligente che permette di ottenere dei vantaggi in un’ottica di ecosostenibilità.

Il report è consultabile al seguente indirizzo http://www.symbola.net/html/article/100italiancirculareconomy

Tra i grandi Paesi europei l’Italia è quello con la quota maggiore di recupero di materia prima nel sistema produttivo: il 18,5. Le sfide ambientali delineano nuove opportunità che, anche grazie alle nostre tradizioni produttive, possono essere a portata di mano per l’Italia: l’economia circolare è una delle più promettenti. Dai rottami di Brescia agli stracci di Prato alla carta da macero di Lucca, l’Italia, povera di risorse, ha sempre praticato forme di uso efficienti, intelligenti e innovative della materia: quelle che oggi sono parte dell’economia circolare. Grazie a queste tradizioni virtuose e alla nostra capacità nazionale di ribaltare un limite in un’opportunità, siamo tra i Paesi più avanzati nella green economy e nell’economia circolare. Un modello di sviluppo non più lineare, dove gli scarti di un’impresa diventano la materia prima di un’altra e che ormai è diffuso in tutti i settori produttivi. Per dare voce a questa Italia all’avanguardia, sostenibile e competitiva è nato lo studio ‘100 Italian circular economy stories’ promosso da Enel e Fondazione Symbola e presentato a Roma dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Starace, e dal Presidente di Symbola, Ermete Realacci.

La maggiore efficienza che caratterizza i soggetti censiti si traduce per il nostro Paese in minori costi produttivi, minore dipendenza dall’estero per le risorse, maggiore competitività e innovazione, che intreccia anche le tecnologie dell’industria 4.0. Questa Italia di imprese, centri di ricerca, enti non profit, ci permette di ricostruire un profilo del made in Italy fatto di bellezza e qualità ma anche di innovazione e sostenibilità. Più allineato agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. E ha il merito di aver portato il Paese a primati europei percorrendo la via dell’economia circolare e anticipando, a volte, norme che si muovono più lentamente della società e dell’economia. Tra i grandi Paesi europei, come certifica Eurostat, siamo infatti quello con la quota maggiore di materia circolare (materia prima seconda) impiegata dal sistema produttivo: quasi un quinto del totale (18,5%), ben davanti alla Germania (10,7%) unico Paese più forte di noi nella manifattura.

“L’economia circolare permette di creare nuovi modelli di business che integrano innovazione e sostenibilità come scelta strategica di competitività – afferma l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco StaraceIl rapporto presentato oggi dimostra che tra le 100 eccellenze dell’economia circolare in Italia non ci sono solo grandi imprese, ma anche piccole e medie realtà, istituzioni, associazioni, cooperative che hanno avuto la capacità di anticipare i tempi e di adottare pratiche e processi industriali virtuosi, sottolineando la competitività del sistema italiano anche in ambito internazionale e contribuendo alla lotta ai cambiamenti climatici”.

“Le cento eccellenze di questo rapporto – afferma il Presidente della Fondazione Symbola Ermete Realaccidescrivono un Paese che, nonostante i tanti problemi e ritardi, ha esperienze avanzate su temi cruciali come la sostenibilità ambientale, la gestione della scarsità delle risorse e il contrasto ai cambiamenti climatici. Il recupero dei materiali ci fa risparmiare energia primaria per oltre 17 mln di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno, ed emissioni per circa 60 mln di tonnellate di CO2. E questo contribuisce a rendere più efficiente e competitiva la nostra economia. Queste cento storie ci raccontano di un’Italia che fa l’Italia e innova senza perdere la propria anima; ci parlano di un modello di economia e società più sostenibile e competitivo, più equo, che potrebbe rappresentare la risposta italiana alle questioni scottanti che il presente e il futuro pongono al Pianeta”.

Sempre secondo Eurostat l’Italia, con 256,3 tonnellate per milione di euro prodotto, è il più efficiente tra i grandi Paesi europei nel consumo di materia dopo la Gran Bretagna (che impiega 223,4 tonnellate di materia per milione di euro e che ha però un’economia più legata alla finanza). L’Italia ha migliorato la sua performance rispetto al 2008 dimezzando il consumo di materia, facendo molto meglio rispetto alla Germania che, oggi, impiega 423,6 tonnellate di materia per milione di euro.

Siamo secondi per riciclo industriale con 48,5 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi avviati a recupero (dopo la Germania con 59,2 milioni di tonnellate ma prima di Francia, 29,9 t; Regno Unito, 29,9 t. e Spagna, 27t). Un recupero che fa risparmiare energia primaria per oltre 17 mln di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno, ed emissioni per circa 60 mln di tonnellate di CO2 (elaborazione Istituto di ricerche Ambiente Italia).

Il tema cruciale della progettazione per allungare la vita dei prodotti, per il riuso e il riciclo, non offre solo efficienze e sinergie tra filiere, ma anche nuove opportunità di sviluppo e occupazione incentivando la creatività, l’innovazione di prodotto e di processo; favorendo le nuove competenze che le università stanno promuovendo. L’economia circolare rinnova e arricchisce la nostra vocazione al design e offre nuova linfa alla green economy e al made in Italy.

 

L’ELENCO PER SETTORI DELLE 100 STORIE RACCONTATE NEL DOCUMENTO

ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI: Aquafil (TN) | Carmina Campus (RM) | Cartina (PO) | Cooperativa Sociale QUID (VR)| Garbagelab (MI) | Nuova Fratelli Boretti (PO) | Orange Fiber (CT) | OVS (VE) | RadiciGroup (BG) | REDO Upcycling (TN) | Regenesi (RA) | Salvatore Ferragamo (FI) | Thermore (MI) | Torcitura Padana (PV)| Vegea (TN) |

ABILITATORI / PIATTAFORME: Armadioverde.it – 4 Baby (MI) | Astelav (TO) | CiAl (MI) | Cobat (RM) | Comieco (MI) | CONAI (MI) | CONOU (RM) | Cooperativa Sociale Insieme (VI) | Corepla (MI) | CoReVe(MI) | Ecolamp (MI) | Ecopneus (MI) | Fondazione Banco Alimentare onlus (MI) | Fondazione Cariplo (MI) | Giunko (BO) | Gruppo Hera (BO) | Intesa Sanpaolo (TO) | Last Minute Market (BO) | Nolpal (RA) | Remedia (MI) | Renovo (MN) | Repair Cafè Aggiustotutto (RM)| Ricrea (MI) | Rilegno (FC) | Subito (MI)|

AGROALIMENTARE: CDA di Cattelan (UD) | Dalma Mangimi (CN)| Eataly (CN) | Osteria Francescana (MO)

ARREDO / EDILIZIA: Avanguardia (VR) | Caimi Brevetti (MB) | Catalyst Group (FI) | Ecomat (RN) | Edilatte (VS) | Enerpaper (TO) | Florim (MO) | Gruppo Fantoni (UD) | Kubedesign (AN) | Manifattura Maiano (FI) | Mapei Group (MI) | Passoni Nature (UD) | Riva Industria Mobili (CO) | Saviola Holding (MN) | Valcucine (PN)

AUTOMAZIONE E ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE: Cuki Group (TO) | Dell’Orco & Villani (FI) | Greenrail (MI) | Irritec (ME) | Palm (MN) | Tonello (VI)|

 

CARTARIO: Favini (VI) | Rotoprint Sovrastampa (MI) |

CHIMICA / FARMACEUTICA: Aboca (AR) | Bionap (CT) | Bio-on (BO) | EggPlant (BA) | Fater (PE) | I Provenzali Gruppo Gianasso (GE) | Novamont (NO)| Poliphenolia (AT) |

DESIGN E RICERCA: Alisea (VI) | BIOGEST-SITEIA – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (RE) | CNR (RM) | Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica di UniTrento (TN) | EcodesignLab (AP) | ENEA (RM) | Fattelo! (AN) | Freyrie Flores Architettura (MI) | GEO – Green Economy Observatory, IEFE Bocconi (MI) | IIT (GE) | Matrec (AN) | Politecnico di Torino (TO) | Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (PI) |

ELETTRONICA: Green Idea Technologies (BO) | Reware (RM) |

FABBRICA DI RISORSE / MATERIALI: Amethyst (CN) | Caldara Plast (CO) | Erreplast (CE) | ESO Società Benefit (MI)| FECS Partecipazioni (BG) | Selene (LU) |

PROMOZIONE E DIVULGAZIONE: Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile (RM) | Legambiente (RM) | Slow Food (CN) | Zero Waste Italy (LU)

Symbola nasce nel 2005 per promuovere la soft economy, un modello di sviluppo orientato alla qualità in cui tradizioni e territori sposano innovazione, ricerca, cultura e design; che tiene insieme competitività, valorizzazione del capitale umano e rispetto dell’ambiente, produttività e coesione sociale. Un modello di sviluppo già vivo in una parte importante del Paese, nell’Italia che fa l’Italia e che anche per questo indica la via per uscire dalla crisi e si afferma nel mondo. Symbola, con i suoi oltre cento soci, è un movimento culturale originale che mette in rete soggetti diversi fra loro: organizzazioni, associazioni e personalità del mondo economico e imprenditoriale, della cittadinanza attiva, delle realtà territoriali ed istituzionali, del mondo della cultura. È la lobby delle qualità italiane che parla alla politica, all’economia e alle istituzioni per indirizzare lo sviluppo del Paese verso la qualità, la sostenibilità, la cultura.

Irritec è tra le prime aziende ad aver introdotto in Italia 40 anni fa prodotti per l’irrigazione a goccia. Oltre ai 5 stabilimenti italiani, Irritec è presente con sedi di produzione in Spagna, Messico, Brasile e Stati Uniti divenendo un punto di riferimento per il settore irriguo in campo internazionale. Importanti e strategiche sedi commerciali sono operative in Algeria, Germania e Cile. Grazie ad un’efficiente rete produttiva, costituita da diverse realtà consociate e ad una ben distribuita rete commerciale, i prodotti ed i servizi offerti raggiungono in modo capillare più di 140 paesi in tutto il mondo. Attraverso la serietà e la competenza di oltre 700 dipendenti che lavorano nel mondo, Irritec si rivolge a coltivatori, distributori, grossisti e dettaglianti, dall’agricoltura al giardinaggio, dal landscaping all’acquedottistica.

20 Marzo 2018

Autore:

redazione


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