ISOLE EOLIE –  Ecco la mappa dei “divieti” post – terremoto. E la Procura di Barcellona indaga
Cronaca Provinciale

ISOLE EOLIE – Ecco la mappa dei “divieti” post – terremoto. E la Procura di Barcellona indaga

1282207143di Sebastiano Caspanello –  
Interdetti a Lipari i litorali di Praia Vinci, Valle Muria, un tratto di spiaggia e un campetto di calcetto limitrofi all’ex stabilimento di pomice “La Cava”, a Vulcano una piccola baia vicino la Grotta del Cavallo. Federalberghi: «Stanchi di interventi ex post sotto i riflettori».
Scattano i primi divieti dopo il sopralluogo compiuto dal gruppo di tecnici della Protezione civile nei punti “critici” delle isole Eolie. I tecnici della protezione civile hanno infatti stilato la lista delle aree vietate perché a rischio di nuovi crolli, dopo il terremoto di magnitudo 4.5 del 16 agosto scorso che ha provocato un grosso spavento agli abitanti, ai turisti e anche a qualche figura istituzionale in tenuta da vacanza. Il Coc (Centro operativo comunale), attivato dal sindaco Mariano Bruno unitamente all’Unità di crisi ha deciso di interdire a Lipari i litorali di Praia Vinci, Valle Muria e un tratto di spiaggia limitrofo all’ex stabilimento della pomice “La Cava”, e un campetto di calcetto sempre lungo la costa pomicifera, mentre a Vulcano il divieto riguarda una piccola baia, in prossimità della Grotta del Cavallo. Tutte le zone sono state interessate dalle frane e dagli smottamenti causati dal terremoto. I tratti di mare “off limits” sono adesso vigilati da un pattugliatore e da un gommone della Guardia costiera.
Intanto la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto un’inchiesta. I magistrati stanno indagando per tentare di verificare se ci sono eventuali reati per il mancato rispetto dei divieti di balneazione in alcune delle spiagge dove si sono verificati i crolli. «Ma al momento – spiegano gli inquirenti – non ci sono iscritti nel registro degli indagati». Si tratta di “accertamenti doverosi”, quasi di rito: tra i reati che si potrebbero ipotizzare ci sono l’abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio.
Chi continua a “frenare” e a cercare di smorzare i toni è il presidente di Federalberghi delle Isole Eolie e delle Isole Minori della Sicilia Christian Del Bono, preoccupato per il “terremoto economico” innescatosi dopo l’evento sismico di lunedì scorso. «La scossa del 16 agosto alle Eolie – afferma – non ha aggiunto né tolto nulla all’orografia e alla geomorfologia del nostro territorio. I divieti vanno decisi in modo puntuale, evitando di chiudere in modo indiscriminato intere aree di sicuro pregio naturalistico e paesaggistico e di grande richiamo turistico. Le aree a rischio – aggiunge – vanno segnalate né più né meno di come andavano segnalate prima. Le Eolie, come le altre isole di Italia, hanno bisogno d’interventi preventivi di messa in sicurezza in grado di restituire alla cittadinanza e ai visitatori porzioni di territorio attualmente interdette o a rischio di scomparsa, come alcune spiagge».
«Siamo stanchi – conclude Del Bono – di interventi ex post, presi sotto i riflettori, che servono solo a sperperare il danaro dei contribuenti e a confondere ed intimorire chi ignaro vive lontano da qui e vorrebbe venire a visitare le isole inserite nella World Heritage List dell’Unesco. Nonostante il clamore ingiustificato che ha portato ad alcune cancellazioni – nessuno, tra i turisti ospiti presso le nostre strutture, ha anticipato la propria partenza, a riprova del fatto che qui la gente continua a rilassarsi e a divertirsi. Apprezzo invece la sensibilità dell’assessore regionale al Turismo Nino Strano, che si è prontamente e concretamente impegnato a sostenere con uno sforzo particolare la promozione delle Isole Eolie nel mondo». (tempostretto.it)
19 Agosto 2010

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