L’associazione nebroidea scrive all’Amministrazione Comunale di Gioiosa Marea, alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina e all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali
Italia Nostra Presidio Nebrodi, in considerazione del fatto che da parecchi mesi non si hanno notizie sulle sorti del palischermo capo rais Santa Rita, ha inviato una lettera all’Amministrazione Comunale di Gioiosa Marea, e, per conoscenza alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina e all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali nella quale chiede di conoscere quali iniziative siano state intraprese per il suo recupero e il suo restauro, considerato che dal marzo scorso esso giace presso i locali del Palazzetto dello sport, dove era stato collocato per evitare che venisse definitivamente travolto dalle onde, a causa delle mareggiate. Si comunica, inoltre, che nonostante le numerose segnalazioni da parte della nostra Associazione il caratteristico argano del palischermo, cui rimane attaccato anche un pezzo del fasciame dell’imbarcazione, non è stato, dal giorno del trasferimento del palischermo ad oggi, ancora trasportato all’interno del Palazzetto dello Sport ed è rimasto sul mezzo di trasporto utilizzato in modo improprio per tale trasferimento.
A tutt’oggi, quindi, a distanza di oltre sette mesi, la situazione non è cambiata.
Italia Nostra sollecita, pertanto, il Comune di Gioiosa Marea alla urgente messa in sicurezza dell’argano del palischermo che rischia, in quanto incustodito, di subire danni non prevedibili e alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina a disporre che tale intervento venga attuato al più presto.
L’Associazione segnala, inoltre, che i resti del palischermo, che sono stati sezionati in più parti giacciono, non rispettando più la conformazione originaria, in modo incongruo sul pavimento dei locali del Palazzetto dello Sport e necessitano di una adeguata sistemazione attraverso la ricomposizione, in maniera più organica, per quanto possibile, dei vari pezzi del fasciame a cura di un esperto restauratore o maestro d’ascia, in collaborazione con i funzionari della Soprintendenza che hanno provveduto a numerare i vari pezzi del palischermo al momento del trasferimento dell’imbarcazione, al fine di ricomporli successivamente.
È superfluo, inoltre, evidenziare che lo scopo di togliere il palischermo dall’arenile, abbandonato da decenni e usurato dal tempo oltre che danneggiato dalle mareggiate doveva essere quello di provvedere al più presto ad un suo sollecito recupero e restauro.
L’Associazione, pertanto, chiede al Comune di conoscere se iniziative siano state intraprese in tal senso e, in caso contrario, di adoperarsi al più presto per realizzare un adeguato progetto a cura di un esperto restauratore del settore al fine di intercettare i necessari fondi regionali, nazionali o comunitari necessari per salvaguardare l’ultima testimonianza e la memoria di ciò che resta dell’antica Tonnara di San Giorgio.
Esemplare, in questo senso, il finanziamento del recupero dei palischermi della Tonnara di Bonagia, in provincia di Trapani, grazie ai fondi europei nell’ambito del Piano di attuazione del Flag “Torri e Tonnare” il cui restauro è in corso di attuazione. Una recente richiesta di finanziamenti è stata avanzata anche dal Comune di Oliveri che utilizzando i fondi dell’otto per mille ha presentato un progetto al Ministero dei Beni Culturali finalizzato al recupero dei palischermi giacenti sull’arenile accanto al palischermo già restaurato molti anni addietro, restauro che rimane l’unico esempio di intervento conservativo riuscito attuato nella provincia di Messina da ritenersi un modello per la salvaguardia di questi importanti beni etno-antropologici..
Restaurare il palischermo Santa Rita, pertanto, conclude Italia Nostra, da parte del Comune, diventa imprescindibile se si vuole realmente recuperare gran parte della storia della Tonnara di San Giorgio e nel contempo recuperare l’identità di un borgo marinaro basata, per secoli, sulla tradizionale pesca del tonno e sui riti e le tradizioni ad essa legate.