ITALIANI IN ARGENTINA – Jesus finisce in Parlamento. L’interrogazione di Germanà
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ITALIANI IN ARGENTINA – Jesus finisce in Parlamento. L’interrogazione di Germanà

L’onorevole Nino Germanà (FI) scrive al Presidente del Consiglio dei Ministri chiedendo se il governo italiano si sia attivato per l’utilizzo del meccanismo del Fondo di Protezione civile europea per i rimpatri dei connazionali

La nota integrale dell’interrogazione parlamentare

al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti – Per sapere – premesso che:

in seguito alla proclamazione della pandemia globale a causa del COVID 19, il governo argentino ha imposto una quarantena in tutto il Paese bloccando ogni mobilità interna, impedendo ai nostri connazionali di raggiungere Buenos Aires da dove partono voli internazionali;

prima della chiusura dello spazio aereo moltissimi connazionali hanno comprato biglietti aerei per poter tornare in Italia ma le compagnie aeree hanno effettuato cancellazioni, senza offrire assistenza ai passeggeri, attuando un servizio discriminatorio e riservando solo ultimi posti con costi proibitivi;

lo scorso 23 aprile è stato messo a disposizione un volo commerciale speciale della compagnia Alitalia in partenza per lo stesso giorno ma a prezzi spropositati (1880 euro a persona) con posti limitati e lasciando moltissime persone a terra;

nonostante i richiami da parte delle Autorità Europee e nazionali, non sono stati offerti rimborsi ma solo voucher che, peraltro, da quanto risulta all’interrogante, non sono stati corrisposti, in violazione del Regolamento (CE) n. 261/2004, in materia dei diritti dei passeggeri;

oltre ai disagi per voli fantasma e tratte cancellate, i cittadini italiani hanno subìto l’imposizione di prezzi spropositati per rimpatriare, e spesso costretti a pagare alloggi o a rimanere confinati in stanze di hotel, con il solo aiuto temporaneo di amici o parenti;

i connazionali bloccati in Argentina sono disarmati di fronte al diffondersi della pandemia, in quanto sprovvisti di un’assicurazione sanitaria e preoccupati per il prolungamento della quarantena che potrebbe scatenare pericolosi scenari di rivolta per la povertà dilagante; molti di loro si trovano in città lontane da Buenos Aires, senza collegamenti via terra; il consolato italiano li ha informati circa la possibilità di acquisto di voli da Buenos Aires verso capitali europee e tuttavia, da quanto risulta all’interrogante, nelle suddette capitali mancano voli per l’Italia;

la Tabella riguardante i voli dei rimpatri mediante il meccanismo di Protezione civile europeo, aggiornata al 20 aprile 2020 (fonte: CECIS EU Member States via Common Emergency Communication and Information System) indica che l’Italia ha effettuato un solo volo da Tokio lo scorso febbraio, per soli 36 connazionali, mentre la Germania ha effettuato più di 70 voli di rimpatrio con il meccanismo di Protezione civile europea, utilizzando il cofinanziamento Ue del 75%;

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la Presidente della Commissione Von der Leyen già a marzo evidenziava l’importanza di tale Fondo per i rimpatri, dichiarando: “ci stiamo preparando a far rimpatriare i nostri cittadini europei tramite il meccanismo di protezione civile europea”. La Commissione ha infatti esteso il campo di applicazione del Fondo di solidarietà dell’UE includendovi sanità pubblica da Covid-19 e spese per i rimpatri.

Se il governo italiano si sia attivato per l’utilizzo del meccanismo del Fondo di Protezione civile europea per i rimpatri dei connazionali, in particolare dall’Argentina, analogamente a quanto fatto da altri paesi membri, a partire da Francia e Germania, che lo hanno utilizzato ampiamente per rimpatriare i propri cittadini a prezzi vantaggiosi.

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Se non ritengano i ministri interrogati, nell’ambito delle proprie competenze di coordinamento in materia, di accertare con tempestività l’attivazione delle rotte da e per l’Argentina e di verificare, anche mediante ENAC e l’autorità garante della concorrenza e dei diritti dei consumatori, le responsabilità dei vettori EU che hanno omesso di informare e assistere adeguatamente i passeggeri;

 se non ritengano di dover predisporre un’unità di crisi con corridoio aereo umanitario o di attivarsi celermente per agevolare il rientro dei connazionali dall’Argentina, con un prezzo accettabile e la comunicazione con congruo anticipo della data dei voli per permettere ai connazionali lontani da Buenos Aires di raggiungere l’aeroporto.

Il comunicato stampa

CORONAVIRUS: GERMANA’ (FI), GOVERNO ATTIVI SUBITO FONDO UE PER RIMPATRO CONNAZIONALI A PREZZI VANTAGGIOSI

“A causa delle restrizioni per il coronavirus, molti nostri connazionali sono bloccati in Argentina, sprovvisti di assicurazione sanitaria e beni di prima necessità, senza neppure la possibilità di poter raggiungere l’aeroporto di Buenos Aires. I pochi italiani che sono riusciti a rientrare hanno dovuto pagare all’Alitalia biglietti aerei carissimi che nonostante i richiami da parte delle Autorità europee e nazionali, non sono stati neppure rimporsati”. Lo dichiara in una nota Nino Germanà, deputato di Forza italia, che ha presentato un’interrogazione al governo perché sia attivato il meccanismo del Fondo di Protezione civile europea per i rimpatri dei connazionali, in particolare dall’Argentina, analogamente a quanto fatto da altri paesi membri, a partire da Francia e Germania, che lo hanno utilizzato ampiamente per rimpatriare i propri cittadini a prezzi vantaggiosi. “E’ un problema che il governo deve risolvere direttamente accertando con tempestività l’attivazione delle rotte da e per l’Argentina e verificando, anche mediante ENAC e l’autorità garante della concorrenza e dei diritti dei consumatori, le responsabilità delle compagnie aeree che hanno omesso di informare e assistere adeguatamente i passeggeri” aggiunge. “Devono essere prese tutte le misure necessarie per fare rientrare in sicurezza i nostri connazionali agevolandone il rientro con un prezzo accettabile e la comunicazione con congruo anticipo della data dei voli per permettere ai connazionali lontani da Buenos Aires di raggiungere l’aeroporto” conclude Germanà.

 

28 Aprile 2020

Autore:

redazione


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