Ha incontrato dei bravi maestri, anche conterranei, ma al suo obiettivo ci arriva da solo.
Vuole essere regista e lo diventa, con la padronanza stilistica di un vero maestro che semina i suoi pensieri più profondi tra le pieghe di uno spartito ricco. Seppur molto giovane ha già all’attivo parecchi lavori.
Proprio in questo momento è alle prese con le riprese – classico gioco di parole – di un medio metraggio: “ Un tango prima di tornare “, girato in luoghi a lui cari, in delle location scelte appositamente. La sua maestria ci sta riportando indietro nel tempo, facendoci vivere un misto di emozioni.
Osserviamo rapiti gli ambienti legati ad un tempo a noi atavico e ci lasciamo cullare dalla nostalgia.
Gustiamo i sapori di una volta, le magie dei sentimenti e le passioni che spesso entrano in forte contrasto con quello che è giusto, ma che non si possono non vivere.
Prevalgono su tutto! Quelle passioni che tolgono il fiato e non fanno respirare.
Ma senza di esse è impossibile stare. Turbano l’animo umano e lo confondono. “Era così in passato! E’ così adesso!”
Quel che colpisce del medio metraggio è l’occhio dinamico della cinepresa, che lavora a livello fisico dei personaggi ed impasta a dovere umori, incontri e parole.
Si è completamente risucchiati dal ritmo di una storia che prende tutti per la gola e dal magnifico gioco degli attori.
Un cast che sa aderire allo spirito del plot senza alcuna sbavatura.
Italo Zeus ha voluto rendere omaggio alla terra che lo ha visto nascere, la quale regala suggestioni, momenti di commozione e di allegria.
Siamo negli anni ‘50 ed in questo periodo predomina l’emigrazione, affiancata all’amore. Ci sono uomini costretti a lasciare le rispettive mogli. Uomini che spesso rimangono fedeli al sacro vincolo del matrimonio.
Uomini che invece si lasciano attrarre dalle lusinghe di donne che abitano terre lontane.
E le donne di questi ultimi… quelle che avevano un tempo sposato… che fine hanno fatto? Esse restano lì ad aspettare per anni ed anni il ritorno del loro uomo. Non lo vedranno mai più rimpatriare.
Non si presenterà al loro cospetto, dopo una lunga latitanza, con il capo cosparso di cenere. Lui non manterrà le promesse fatte all’altare. E loro, povere e piangenti spose, saranno vedove: vedove bianche!
Un film realistico, che getta una luce originale su questa Sicilia e sulla complessa dinamica degli affetti in una realtà che ridisegna in fretta la sua geografia di valori e sentimenti.
Il film, di cui il regista è anche co-sceneggiatore, assieme alla scrittrice Donatella Russo e ad Alessandra Macrì, conferma il talento e la personalità indiscussa di Italo Zeus.
Egli si avvale di un cast d’eccezione. La figura principale è Turi, interpretata magistralmente da David Coco. Ottima anche l’interpretazione di Antonella Nieri, la protagonista femminile.
Da citare, inoltre, attori del calibro di Gabriele Greco, Lucia Sardo, Katia Matrolembo, Anita Zagaria.
Questo amore decantato nel film, quasi surreale, struggente, chiama in causa più di 400 comparse.
“Un tango prima di tornare” dimostra quindi di possedere un’anima coerentemente duplice, scissa in intrecci narrativi paralleli, oscillante su diversi generi, ambiguamente incerti fra il campo ed il controcampo di una stessa immagine.
Il film è una riflessione sul tema dell’emigrazione e dell’immigrazione che si intrecciano ad un interessante esercizio di stile. Vengono narrate delle storie dove i protagonisti si trovano di fronte a dei bivi che si diramano e sono costretti a decidere il loro destino.
Italo Zeus che aveva maturato dentro sé questo traguardo, spronato solo da una latente voglia di costruire, lavora al progetto da più di un anno. Con la sua capacità riesce nell’intento di mimetizzare il grigio ed il nero dell’epoca con vibranti colori che permetteranno agli spettatori di nutrirsi di fascino e di scene avvolgenti, il tutto visto anche sotto un’ottica molto soft, dove queste due realtà di vita, in fondo molto lontane fra loro, si incontrano e vivono l’Amore per proiettarlo in un Carnevale diventato oggi un rito a Gioiosa Marea.
Questo carnevale ha un elemento di spicco di notevole valore: La Murga, una figura che ha dato e continua a dare lustro alla cittadina tirrenica.
Con questo film Italo va oltre. Si colloca e segna una strada: quella che lo porterà al successo!
Giuliana Scaffidi