JOHANNA WELLENZOHN – “Chi può stabilire cosa davvero rende una persona “bella” e cosa no?”
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JOHANNA WELLENZOHN – “Chi può stabilire cosa davvero rende una persona “bella” e cosa no?”

Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano

Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista a Johanna Wellenzohm, freelance MakeUp artist che ha recentemente lavorato anche per Netflix…

Ciao Joe! Vorrei chiederti subito come, quando e da quale motore interiore ha avuto origine il tuo viaggio nel mondo del MakeUp – sino a decidere di dedicarti, di professione, alla cura e alla valorizzazione dell’immagine delle persone nella veste di truccatrice. “Ciao Giulia! Mi è sempre stato chiaro che non volevo prendere una laurea qualsiasi… ambivo infatti, poi, a intraprendere un lavoro che fosse di mio gradimento. Ho studiato moda tra il 2015 e il 2017 e ho lavorato per una sartoria in Italia. Ho imparato molto lì, ma comunque desideravo vedere di più del mondo e dunque mi è venuto spontaneo iscrivermi a una scuola di trucco in Germania… sono stata invitata, accettata e ho svolto la formazione nell’anno 2019/2020. Ho conosciuto tantissime persone, ho fatto esperienza, tant’è che il mio attuale settore mi è via via piaciuto sempre di più. Viaggiare, lavorare con i modelli, essere creativi ho capito subito che è ciò che fa per me”.

Da piccola chi desideravi diventare “da grande” e che bambina sei stata? “Da bambina, ho sempre voluto aiutare gli altri. Desideravo diventare un’operatrice dello sviluppo e lavorare con i bambini che non avevano la vita che invece conducevo io. Ero sognatrice, felice e ambiziosa”.

Quale colore e quale canzone assoceresti ai periodi, fino ad oggi, più significativi della tua esistenza? “Al periodo del Liceo abbino il grigio, mentre a quello della scuola di moda associo il colore rosso. La mia permanenza a Trieste, in sartoria, lo collego al giallo. Segue la fase della scuola di trucco, in arancione. Poi c’è stato un lasso temporale nero sino a che, adesso, domina il blu”.

Cosa rappresenta, per te, la Bellezza e quale ritieni esserne il potere nonché principale pregio e valore? “Credo che la parola <<beltà>> sia relativa. Per ognuno, la bellezza è qualcosa di diverso e questo è ciò che trovo davvero impressionante e importante. Attraverso il trucco, non voglio rendere alcuno “bello” ché lo siamo già tutti. Ognuno a modo proprio!”.

Quant’è e quanto dovrebbe essere importante o meno, a tuo avviso, l’aspetto esteriore e com’è possibile capire e riuscire a far emergere la personalità del singolo attraverso un’esteriorità che sia fedele “bigliettino da visita” di ciò che si è interiormente? “Sono dell’avviso che sia più importante essere belli all’interno, rispetto che all’esterno. Non vi è chi possa scegliere il proprio aspetto, quando si viene al mondo …Ma si può influenzare se stessi e direzionarsi verso alcuni valori interni piuttosto che altri. E, soprattutto, chi può davvero stabilire cosa rende una persona “bella” e cosa no? Si è spesso troppo superficiali, in questo mondo, per vedere la vera bellezza che c’è in ognuno di noi. È facile essere visti come qualcuno che non si è, anche in termini di aspetto e comportamento…”.   

Senza tuttavia voler generalizzare, secondo te, quanto pesa per larga parte della gente il timore del giudizio altrui e la posizione lavorativa/famigliare che si ricopre nello scegliere come apparire e come, invece, non mostrarsi reprimendo così il piacere dell’assecondare il gusto personale e se stessi? “I social media, come Instagram, ci condizionano sempre più invasivamente circa gli ideali di bellezza… Ci mostrano come dovremmo essere e come non dovremmo essere. La maggior parte delle persone sa che è molto più di una finzione. Photoshop può cambiare ogni ruga, ogni parte del nostro corpo e del nostro viso in modo talmente rapido da renderci facilmente conformi proprio all’“ideale”. Mi chiedo, però, perché tutti dovrebbero adattarci e omologarci a ciò che non esiste”.

Ritieni che debba esserci una sorta di galateo del buongusto e, in caso affermativo, cos’è il buongusto tenendo comunque presente il rispetto delle differenti soggettività e preferenze di ciascuno di noi? “Penso che sia bello e buono che ogni persona conosca e mostri il proprio gusto e, soprattutto, i propri gusti. Quanto sarebbe monotono e noioso un mondo in cui tutti hanno il medesimo aspetto? Ognuno di noi dovrebbe avere il coraggio di essere se stesso e uscire allo scoperto come vuole, di vestirsi e truccarsi come preferisce e non come vogliono gli altri uomini. È triste celarsi, perché si ha paura delle altrui opinioni”.

Qual è la peculiarità a denominatore comune grazie alla quale, supponi, hai guadagnato la fiducia e la stima di molte persone e aziende? “Suppongo di essere sempre riuscita a rimanere positiva e a irradiare intorno a me tale positività. Attribuisco molto valore alla vita e cerco di trarre il meglio da ogni giorno e, specialmente, cerco di rimanere fedele a me stessa e di seguire il mio ritmo. Ho capito che il successo non lo si può raggiungere con l’invidia”.      

Professionalità di cosa ritieni sia sinonimo e vi è qualcuno con cui, proprio alla luce di ciò, vorresti collaborare? “Per me, la professionalità inizia con la puntualità e il rispetto, con l’onestà. L’industria può diventare disordinata ma, se si è professionali, si avrà successo. Considero ogni giorno e ogni squadra una nuova sfida, si può imparare qualcosa quotidianamente”.

I ricordi, la sperimentazione e l’osare, il pianificare e l’organizzare quanto sono fondamentali nel tuo vivere e in che misura timonano il tuo quotidiano? Ed ancora, di solito, ti sembra di seguire maggiormente l’istinto oppure la ragione? “La pianificazione e la gestione del tempo sono molto importanti, soprattutto se si è un libero professionista. Fortunatamente, amo essere organizzata – rimando, non di meno, assai spontanea. È basilare rispettare le scadenze e svolgere con serietà ogni servizio (sia esso retribuito o meno). Ho altresì la fortuna di poter decidere cosa fare e cosa non fare. Do il meglio di me in ogni ripresa e, benché io non debba dimostrare niente a nessuno, è bello imparare a essere orgogliosi di se stessi”.

Qual è il tuo punto di vista sui social [clicca qui https://instagram.com/joe_onde_artist?igshid=YmMyMTA2M2Y= per accedere al profilo Instagram di Johanna Wellenzohn] e con quale finalità li utilizzi? Uso i social media solo a livello professionale. Essi hanno vantaggi e svantaggi, basta saperli utilizzare adeguatamente. Oggigiorno i clienti guardano un profilo Instagram più frequentemente e con maggiore velocità che un sito web. Per me, è un portfolio ed è altresì una maniera per mostrare le mie capacità”.

Infine, prima di salutarci, puoi anticiparci quali sono i tuoi prossimi progetti? “Lavoro con alcune agenzie in Germania e non si sa mai quale progetto verrà dopo quello che si è svolto per ultimo. Posso dire soltanto che il mio ultimo grande progetto è stato un servizio per Netflix. Sto cercando, per il futuro, di concentrarmi maggiormente sull’Italia perché mi piacerebbe tornare a lavorare lì”.

24 Novembre 2022

Autore:

redazione


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