JOVANOTTI – Tra idea del se e vie del cuore
Musicando

JOVANOTTI – Tra idea del se e vie del cuore

di Ornella Fanzone

jovanottiA circa un anno dall’uscita dello splendido cd “Safari” di Jovanotti, una canzone che sempre si connette alle tensioni di un’epoca storica che via via tende sempre più a soffocare spontaneità e libera espressione dell’individuo, è “Temporale” (vedi il video). Ognuno di noi, può attribuire a questo testo la propria personale interpretazione e riceverne un’illuminante verità.

Come dice  Freud, nella poesia, come nella religione, vige la logica del cuore, della mente emozionale, il “processo primario ” del pensiero, pertanto associazioni libere, così come determinano il flusso narrativo di un poeta (un oggetto ne simboleggia un altro, un sentimento ne soppianta un altro e sta al suo posto, non ci sono né il tempo né la legge di causa ed effetto, anzi tutto è possibile, nel processo primario non c’è negazione), alla stessa maniera, determinano una modalità  interpretativa da parte del fruitore del testo poetico, assolutamente individuale e privatissima . Del resto, se non fossimo naturalmente, quindi istintivamente dotati del processo primario del pensiero, non saremmo in grado di decifrare opere come l'”Ulisse” di Joyce.

jovanotti-4-bigTornando dunque a “Temporale”… penso che buona parte dell’intenzione di Lorenzo sia stata quella di chiarire a se stesso e quindi ai suoi fans, anzi, li potremmo definire proprio “seguaci”, visto che ha in sé  geniali caratteristiche da vero e proprio guru, che , un’esperienza che sicuramente nella vita vale la pena vivere è quella volta all’introspettiva ricerca del proprio sé autentico, in ottemperanza al solo obbligo che abbiamo, quello principale perlomeno, dell’amore verso noi stessi, quindi la comprensione e l’accettazione di ciò che siamo o vogliamo essere veramente, al di là di falsi schemi comportamentali che crediamo sin da bambini nostri, ma che di nostro hanno ben poco e al di sopra di luoghi comuni e paradigmi a cui crediamo sia giusto ispirarci, finché non entriamo prepotentemente in “crisi”.

 E’ risaputo, gli studiosi lo affermano, che le crisi sono la salvezza dell’uomo perché lo sottraggono alla morte dell’anima, allo spegnimento di quella fiamma che, perennemente viva, dovrebbe alimentarci e  rinnovarci per farci sentire collegati con l’energia atavica e primordiale della nostra creazione.

jovanotti2zjJovanotti, d’altronde, grande assertore dell’energia vitale in senso lato, non può che coerentemente appellarsi a quell’energia che nel processo di “compensazione” ai nostri reali bisogni interiori di autenticità, sacrifichiamo e seppelliamo, mortificandola nell’adattarci ai ruoli che ci hanno attribuito, fin quando non s’inceppa qualcosa …e ci chiediamo se è tutta qua la nostra vita.

lorenzo8 Ecco che: “è naturale preferire le belle bugie alla durezza di certe verità”, poiché un cammino verso la riscoperta di chi sei veramente presenta rischi di dolore acuto, necessita di massicce dosi di coraggio, poiché “viviamo comodi dentro le nostre virgolette “, ma essendo la vita ” molto più vasta di una definizione” e ” se uno ha imparato a contare solo fino a sette, non vuol mica dire che l’otto non possa esserci”, allora accade che ” Abramo lascia la  casa senza sapere niente e il trapezista si gioca tutto continuamente, per pochi soldi e per un brivido di libertà “…

Anche grazie alle belle intuizioni di Jovanotti, che son certa, fanno parte del suo vissuto, altrimenti non potrebbe così abilmente parlarne con tali pertinenti metafore, vale la pena avviarlo in ciascuno di noi  il processo maieutico che aiuti il  nostro io bambino a sentirsi finalmente preso in considerazione, che poi guarda caso, non si discosterà da quel “ fanciullino” vagheggiato da Pascoli, che di tutto si meraviglia perché è ritornato alla sua primordiale purezza nell’osservazione del mondo. Un cammino verso l’autoconsapevolezza che Jovanotti ci esorta a fare, ma anche in altre canzoni, non solo in questa, convinto ed io lo condivido in pieno, che valga davvero la pena avventurarsi in questo viaggio, perché il piacere straordinariamente inebriante del riacquistare la propria essenza, quella originale, è più appagante e liberatorio di qualunque altra esperienza …

E’ hashish, anfetamine e cocaina messe insieme, ma senza effetti collaterali gravi per la salute…anzi…” antidolorifico magnifico ” per dirla ancora alla Jovanotti: si chiama libertà vera, il traguardo verso cui ci si muove.

 Un viaggio fantastico! Quello più bello che una persona possa fare nella sua vita.

 Mi piace concludere scrivendo ciò che dice Joseph Campbell:” I sogni sono miti privati, i miti sono sogni condivisi”. Non sono forse miti le canzoni ?
 

{youtube} http://www.youtube.com/watch?v=SNZUkDxncPg}

 

  

Foto tratte da:
www.soleluna.com
4.bp.blogspot.com
lyricskeeper.it

 

17 Marzo 2009

Autore:

admin


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