Lo scheletro in cemento armato della chiesa che non fu mai , da tutti noto come l’ecomostro è stato abbattuto.
Lo annuncia con una post su facebook il sindaco di Capri Leone, Filippo Borrello.
“Oggi è un giorno storico per Capri Leone” scrive il sindaco “L’ecomostro che deturpava il paesaggio del nostro piccolo centro storico, e di cui tanto si è dibattuto negli ultimi anni, non c’è piú!
L’opera di demolizione e ridimensionamento della struttura è stata completata questa sera con la rimozione dell’ultimo pilastro. Adesso si procederà alla riqualificazione del restante ed al completamento del progetto.”
“È ovvio che io come sindaco, Lucia Carcione come assessore al centro storico, in cui peraltro vive, e tutta la compagine amministrativa in carica, ci sentiamo orgogliosi di aver legato il nostro nome a questo momento, ma oggi è quanto mai doveroso rendere onore a Bernardette Grasso, che ha fortemente voluto questo traguardo, ci ha creduto, con la sua caparbietà ha ottenuto il finanziamento dei lavori (a discapito di un’altra opera che le stava particolarmente a cuore), ha avviato l’iter per la realizzazione, e poi ha lasciato a noi la gioia di annunciare dopo 40 anni la “caduta del mostro”.
I lavori di demolizione e ridimensionamento dello scheletro dell’incompiuta Chiesa di Maria Santissima Assunta, sono stati completati nel tardo pomeriggio di giovedì scorso.
Per decenni lo scheletro in cemento ha deturpato il paesaggio dell’antico borgo fondato nel 1400. Nel corso degli anni si è pensato ad una riqualificazione, anche grazie ad un concorso di idee progettuali, nate in sinergia tra comune e Legambiente, che si è interessata alla riconversione della costruzione. Dopo l’abbattimento la struttura sarà riqualificata grazie al “Patto per il Sud” che ha destinato i fondi al progetto presentato dalla Curia Vescovile di Patti ma del quale il comune è ente attuatore.
Di fatto la parte superiore dello scheletro di cemento dell’edificio è stata abbattuta, portandolo ad altezza delle case circostanti. Al primo piano rimane in piedi il colonnato, che forma una sorta di cornice per l’area interna a cielo aperto, che diverrà una piazza e sarà riqualificata con arredo urbano e verde pubblico. Mentre la parte sottostante, a cui è possibile accedere da una strada laterale, ospiterà locali coperti da destinare a scopi di pubblica utilità.
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