LA DEMOCRAZIA TOSSICA – Un pericolo per la Libertà
Che ne pensi di, Fotonotizie, Il Muro, In evidenza

LA DEMOCRAZIA TOSSICA – Un pericolo per la Libertà

di Giovanni Frazzica

Da El Chapo  a Matteo Messina Denaro passando attraverso lo Stato

La democrazia tossica è un pericolo per la Libertà

Naturalmente non è il caso di drammatizzare più del dovuto il peso dei segnali che arrivano, purtroppo sempre più numerosi, dall’emisfero occidentale del pianeta Terra.

Le frequenti sparatorie, culminanti spesso in sanguinose stragi che esplodono negli USA, senza che poi si abbia una soddisfacente spiegazione del “perché” ci raccontano che un ingrediente costante di tante di queste situazioni è la droga, oltre alla facile disponibilità delle armi. Coloro che analizzano l’incidenza del mondo del narco-traffico sul tessuto sociale di un Paese hanno ormai capito che il fenomeno non va osservato solo a valle, quando un ragazzino “fatto” imbraccia un fucile d’assalto e fa un’ecatombe, ma va analizzato nel suo complesso, partendo dal volume di affari che produce e che sono alla base di pressioni, ricatti, corruzioni, compromessi di ogni genere, talvolta anche ad altissimi livelli.

Basta dare uno sguardo alla carriera criminale di El Chapo o, per non andare lontano, considerare la trentennale latitanza del trapanese Matteo Messina Denaro per stabilire quale nesso possa esserci tra certi flussi finanziari ed i poteri istituzionali.

Ed il problema è grave, ha una sua diffusione capillare, i suoi effetti perversi si sviluppano a Roma-Primavalle, a Milano centro, contaminando financo l’abitazione privata del Presidente del Senato, o a Palermo Villa Zito, compromettendo esponenti della buona borghesia cittadina e politici di alto rango.

E se non viene investita frontalmente, ma certamente sfiorata la politica,  è costretto ad intervenire mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, che afferma: “Contro le sostanze che uccidono i giovani lotta silo la società civile, le Istituzioni disertano.

Chi la usa finanzia la mafia”.

E la circostanza che il mondo della politica, per quello che si è sin qui scoperto, sia lambito e talvolta pervaso dall’avanzata della droga, fa sorgere la domanda: sono in grado coloro che, direttamente o indirettamente, vengono a contatto col narcotraffico, di governare con lucidità e onestà le Istituzioni? Possono essere punto di riferimento certo per la lotta alla criminalità?

E, infine, ci si possono affidare a costoro ruoli di difensori della Democrazia e della Libertà di tutti?

Se chi guida un’auto o un mezzo pubblico deve superare dei test che certifichino la sua idoneità alla guida, anche chi sta a capo delle Istituzioni deve essere e apparire immune da coinvolgimenti di qualsiasi genere col mondo della criminalità e, nello specifico, col maledetto ambiente del narco-traffico che, in maniera subdola può alterare la traiettoria del percorso decisionale stabilito dagli elettori.

Da qui l’invisibile pericolo per la Democrazia.

11 Luglio 2023

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist