LA FOTO – Quella che fissa l’estate brolese appena trascorsa
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LA FOTO – Quella che fissa l’estate brolese appena trascorsa

Nell’era digitale in cui i social media catturano e congelano ogni attimo del nostro quotidiano, c’è qualcosa di speciale in una fotografia che va oltre la semplice condivisione online.

 l’illusione di un’estate eterna

È il caso di quella realizzata da Nino Capizzi, una foto che non solo “fissa” un momento, ma regala l’illusione di un’estate eterna.

Questa immagine, scattata durante la festa di Ferragosto a Brolo, è un ritratto del territorio fluido, fissa il paese, coglie la luce degli “spari” che illuminano il castello e lascia intuire che, spostando l’obiettivo, si sarebbero colti adolescenti e adulti in riva al mare, spensierati e liberi, che diventano punti sul vasto arenile.

Tuttavia, la realtà catturata da Nino Capizzi potrebbe essere molto diversa da quanto appare a prima vista.

La foto svela universi nascosti all’interno di questi punti dettati e segnati dagli scintillii dei fuochi pirotecnici.

Proprio come nei giochi delle vecchie “settimana enigmistica”. Da unire e immaginare. Così ciò che sembra essere un semplice ritratto corale di una serata estiva di un caldo ferragosto è, in realtà, un affascinante puzzle di vite, memorie, emozioni e storie passati e presenti.

Questa fotografia è stata donata all’amministrazione comunale e fissa un capitolo di un’altra estate brolese.

È un regalo alla comunità, un’opera d’arte che trascende il tempo e cattura l’essenza di quell’estate, un’illuminazione di un momento che altrimenti sarebbe sfuggito via con il vento marino. Quel vento che ha resto nitida la foto portando via i fumi dettati dagli spari.

Nino Capizzi, con la sua abilità nel catturare l’essenza di un momento, diventa un narratore visivo.

La sua fotografia è il mezzo attraverso il quale racconta e interpreta la realtà. Una situazione vissuta diventa un dipinto che ambisce a immortalare l’essenza di quell’istante, un istante che può essere stravolto dalla lente dell’artista.

Un fotografo come Nino Capizzi può partire con un’idea molto chiara in mente, ma una volta che inizia a scattare, tutto può cambiare.

La foto diventa un’entità organica capace di catturare qualcosa che era già accaduto, o amplificare un dettaglio, rendendolo più significativo di quanto potesse sembrare inizialmente.

Oltre alla narrazione generale, ogni fotografia funziona come un tableau.

È un quadro complesso con una serie di dettagli che emergono quando lo si osserva da vicino. Come afferma Nino Capizzi, “Se lasci passare il tempo, vedi cose che all’inizio non noti. Questo è ciò che rende la fotografia magica.” È proprio in questa magia che si nascondono le storie di qust’estate brolese, i sogni, le emozioni e le realtà di tanti che c’erano o che avrebbero voluto esserci.

La foto di Nino Capizzi cattura l’effimero, trasforma un istante in un’opera d’arte eterna, e ci ricorda che dietro ogni scatto c’è una storia unica, una storia che può essere svelata solo da chi osserva attentamente e lascia che il tempo riveli i suoi segreti. È un ritratto dell’estate e di una comunità che, anche nell’era digitale, continua a trovare bellezza nell’arte di congelare il tempo in un’unica immagine.

Per vedere belle foto che fissano l’attimo di eventi brolese guarda l’archivio di scomunicando.it 

 

22 Ottobre 2023

Autore:

redazione


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